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La Balestrate in cerca di controllo

Ormai dal lontano 2004 mi ritrovo a osservare quanto accade a Balestrate da vicino e devo dire che la situazione che si è venuta a creare a Balestrate oggi è molto “originale”. Non mi era mai capitato di vedere una situazione simile.

Sono passati due anni dalle elezioni. Rizzo prese circa 1.600 voti, Curcurù quasi 1.100 e Lo Piccolo 1.200 circa. Un paese spaccato in due: pro e contro amministrazione, anche solo per antipatia e simpatia. Però, purtroppo, anche con valide motivazioni. Ma andiamo ai fatti, ragionandoci sopra.

Sia chiaro che oggi sarebbe una follia per chiunque giudicare chi amministra un ente locale, perchè è talmente complicato, talmente difficile che nessuno può arrogarsi il diritto di criticare a vanvera. Ma qui si giudica l’atteggiamento, il modo di fare che non è più tollerabile.

Ieri si è tenuta la sagra della seppia, evento che dovrebbe promuovere Balestrate, la sua storia, le sue prelibatezze. Quali risultati ha portato? Quanto ci è costata? Quanto ha inciso sull’economia locale? Era stata promossa a dovere? Non sono riflessioni di critica, sono riflessioni dovute che chiunque, se si trattasse di un’attività privata, farebbe per capire se ha investito bene i propri soldi, soprattutto per provare a fare meglio la prossima volta.

Ricordo che la sagra della pecora a Santa Ninfa, fatta a domenica mattina, ha attirato migliaia di persone, c’erano tanti balestratesi che hanno potuto osservare un modo completamente diverso di ragionare. Non basta più l’intrattenimento, il divertimento, bisogna far entrare soldi nelle tasche dei balestratesi.

Io non voglio criticare, anche se spesso si dimentica che il diritto di critica è sancito dalla Costituzione, ma credo di essere abbastanza legittimato a chiedere spiegazioni. Vorrei capire qual è il programma politico sul turismo e se vogliamo crescere o intrattenere la popolazione. In campagna elettorale avevo capito altro.

Non posso non parlare del caso più recente, quello della polemica delle auto, che personalmente non mi ha appassionato. La storia è questa: un’associazione decide di organizzare la sagra della seppia e per pompare l’evento, per allungarlo, si abbina una manifestazione di auto. L’avevo fatto notare alla vigilia e mi è stato risposto: “Si tratta di una azione di marketing per stimolare il mercato nella scelta di un soggiorno breve principalmente in bassa stagione”. Però causa maltempo la sagra venga rinviata, le auto invece si esibiscono. Ma come, e l’azione di marketing?

Personalmente penso che le auto, come gli scacchi, come il calcio, come il basket, come la scala 40, come qualunque altra attività che ha un seguito e può aiutare l’economia locale, vanno sostenute. Ma se chi amministra Balestrate avesse davvero visione, dovrebbe organizzare un evento di tre giorni, come hanno fatto ad Alcamo, una gara di livello regionale da promuovere per bene e farla diventare ritrovo di tanti appassionati. Anzi, oggi lanciamo la sfida affinchè nei prossimi mesi si possa organizzare qualcosa di simile, ma facendo le cose per bene, organizzando, promuovendo, sostenendo economicamente e pensando sempre di fare entrare soldi a chi ha un bar, un negozio, un b&b. Non arrunzando programmi per riempire una serata.

Quanto accaduto è un danno per tutti e ha dei precisi responsabili. Ormai da anni a Balestrate abbiamo avuto amministrazioni che prima del bene del paese pensano al bene del proprio bacino elettorale. Amministrazioni che si affidano ad associazioni senza dettare alcun indirizzo sulla base delle risorse esistenti e di quanto racimolano. E le associazioni sono sempre state libere di fare e sfare quello che hanno voluto all’insegna del “bisogna fare”, “chi non fa non può parlare”. No, l’importante non è più fare, non ci sono più i soldi di una volta, bisogna fare e fare bene. Altrimenti addio al sogno di diventare località di qualità. Non che sia un obbligo, ma almeno non prendeteci in giro.

Quanto avvenuto in questi giorni è solo la punta dell’iceberg. Ci avviciniamo ai 200 anni dalla nascita del Comune e l’amministrazione continua a perdere tempo. C’è tanta gente pronta a mettersi in gioco con professionalità e qual è l’unico risultato? Un modulo da compilare. Moduli su cui tra l’altro è calato il silenzio. Evidentemente sono arrivate migliaia di domande e il sindaco le sta esaminando. Era così complicato convocare un incontro pubblico con tutte le persone interessate e costituire il comitato? Non si capisce davvero il motivo di questo perdere tempo.

Stesso discorso per la bandiera blu, uno dei punti più ambiziosi del programma si Siamo Balestrate. Sedici mesi fa la pubblicazione di un bando per costituire un comitato. Dopo sedici mesi, sedici, arriva via mail la convocazione per costituire il comitato ma il giorno dell’incontro all’appello manca l’associazione turistica, cioè chi dovrebbe essere interessato realmente a raggiungere questo risultato storico. Ma è stata informata? Ecco, questo metodo di lavoro è sbagliato ed è davvero un peccato.

Lo stesso metodo è applicato alla questione acqua, ed è emblematica l’ultima convocazione in prefettura. In pratica è successo che: c’è il comitato per l’acqua si batte per reperire sorgenti sul proprio territorio come stanno facendo altri Comuni. Il comitato riesce a ottenere una convocazione in prefettura, ma non viene invitato dal prefetto. Il prefetto  invece invita solo il sindaco, il quale non ritiene opportuno farlo sapere subito al comitato. Questo modo di fare è corretto? Ha una motivazione? Il sindaco è pieno di impegni? Ha altro a cui pensare? E allora deleghi, altrimenti le colpe saranno sempre sue.

C’è un parco giochi la cui notizia ha fatto il giro d’Italia, tra radio, tv e giornali nazionali, che sarebbe un fiore all’occhiello per Balestrate, per il quale sembra non esserci interesse. Si è sentito più parlare di Balestrate con questo parco giochi che con 20 anni di festicciole di paese. A quanto pare era piaciuto visto che c’è stata la corsa ad accaparrarsi meriti. Eppure, è calato il silenzio della politica.

Va bene che amministrare è difficile, ma qui parliamo di un modo di fare che appartiene alla vecchissima politica: soddisfare le esigenze del proprio elettorato e fare aspettare tutto il resto, tutto quello che non porta benefici elettorali.

Poi c’è anche la prova del nove, la controprova. Se prendiamo il lavoro dell’assessore Saputo, cosa ha realizzato, gli incontri culturali, coinvolgendo i bambini, andiamo a volte probabilmente oltre il livello di qualità a cui è abituato questo paese. Se guardiamo a questo percorso ci troviamo di fronte a risultati che hanno coinvolto più realtà, che vanno oltre i confini di Balestrate, risultati che sono stati raggiunti in poco tempo e che si trovano in bella vista ad arricchire l’offerta culturale, vedi teca dei libri. Cioè è la dimostrazione che un altro modo di fare è possibile.

E allora, perchè non mettere ordine a questa grande confusione? Perchè è chiaro che anche le cose buone che vengono realizzate non riescono a emergere. Se pensiamo al rifacimento della scalinata, vengono i brividi a pensare che adesso c’è il rischio concreto che a parte la pupiata dell’inaugurazione, in quel posto non sorgerà nulla e presto sarà di nuovo abbandonato. No, quella spiaggia va valorizzata e tutelata.
Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare. Balestrate dove sta andando?

Categories: Riflessioni
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