C’è un argomento che sta spopolando in paese. Un argomento che sta creando scalpore. Crisi economica? No. Lavoro, mafia, politica? Ma quando mai. È la sagra del pesce. Quest’anno, per la prima volta dopo 18, 20 anni, non saprei di preciso, per la festa di San Pietro non si mangerà pesce. Apriti cielo. Se ne stanno dicendo di cotte e di crude, accuse personali ad amministratori, teorie di ogni tipo. Vorrei dire la mia, e come sempre se non siete d’accordo, il web è sterminato, arrivederci e grazie della visita.
Quando ci troviamo a valutare qualcosa che dicono sia stata organizzata da 20 anni a questa parte(onestamente io non ricordavo nemmeno l’edizione 2011), la prima cosa che mi viene in mente è fermarmi un attimo e guardare dove mi trovo. E scopro di trovarmi in un paese, Balestrate, che non eccelle. Un paese che si compiace delle sue risorse ma che non le sfrutta. Un paese anonimo, che sogna di essere chissà cosa e invece è solo una località tra le altre 8 mila che ci sono in Italia. Un paese che sembra uscito da un film di Totò, di Fantozzi, di Ficarra e Picone, con i suoi luoghi comuni. Un paese degradato ed economicamente sottosviluppato. Ci lamentiamo, si o no?
Ecco, visto che tutti auspichiamo il cambiamento, dovremmo riflettere su una cosa: se da 20 anni si è fatta questa tanto desiderata sagra, e ci troviamo in queste schifose condizioni, ma non è che per caso la sagra è stata solo uno spreco di soldi? Non è che per caso la sagra ha alimentato il totuccismo, il turismo becero locale, il magna e sporca, contribuendo a rendere Balestrate quella località satellite del turista medio che viene, saccheggia, spende poco e se ne va? Ma quanto è costata questa sagra? E quanto ha fatto guadagnare a Balestrate?
Quando penso alla sagra del pesce mi viene in mente il programma di qualche anno fa che tanto mi fece ridere. Un programma dove dentro c’era di tutto, persino esibizioni di acquascooter. Tanto che disegnammo San Pietro a bordo di uno di questi motori d’acqua. Era una festa contenitore, per riempire un buco. E con quella sagra si facevano contenti tutti. Magari regalando qualche ticket omaggio per farsi qualche amico, eh?!
Lo stop alla sagra è stato accostato ai legami del vicesindaco Ferrara con Città del Mare. Ma nessuno ha mai tirato in ballo il ruolo marginale dei ristoratori locali? Chi ha beneficiato della sagra? Lo vorrei capire carte alla mano. Non ho mai visto qualcuno pubblicare i bilanci, dire quanto pesce è stato comprato, quanto ne è stato speso. Cioè noi critichiamo lo stop alla sagra del pesce, ma perché? Perché? Non voglio opinioni personali, vorrei dati, numeri. Perché onestamente, mi guardo intorno, e non vedo certo una comunità economicamente florida. Vedo gente che si lamenta perché non mangerà. Sul senso di quest’ultima frase, lascio a voi libera interpretazione.
Ora, il cambiamento è il peggior nemico di chiunque. Ogni volta che c’è un cambiamento, a Balestrate è esplosa una polemica. Io non sto a giudicare le scelte politiche di questa amministrazione. Ho giudicato amaramente il silenzio e il comportamento nei confronti dei recenti arresti, ma questo rientra in una sfera sociale, morale. Invece dal punto di vista politico difficilmente si può giudicare chi è stato eletto da meno di due mesi.
Però una cosa la posso dire con franchezza. Decidere di non fare la sagra del pesce è una scelta ben precisa. Decidere di non fare in piazza spettacoli che non abbiano a che fare col folklore e le tradizioni, è un’altra scelta. Così come decidere di chiudere la piazza solo per parte della giornata, non è una scelta ma il tentativo di accontentare qualcuno. Non fare la sagra del pesce, ribadisco, è una scelta. Scegliere, decidere, puntare, scommettere: è quanto è mancato in questi anni a Balestrate, dove si è preferito accontentare tutti piuttosto che mettere in pratica un’idea. Che questa idea alla fine sarà giusta o sbagliata, servirà tempo.
Personalmente credo che se vogliamo chiudere la dolorosa pagina del totuccismo, che a Balestrate ancora oggi porta vandali e non turisti, dobbiamo iniziare a stravolgere l’offerta, dobbiamo selezionare le risorse. Perché nessuno si indigna per i camper a mare che cucinano in strada, mettono sedie in strada, sporcano la strada? Perché nessuno si indigna per io sacchetti di immondizia per strada? La strada è molto lunga e inizia da noi stessi.
Non c’è l’acquascooter, ma c’è una regata organizzata dai sempre ottimi amici del centro velico…quest’anno si è passati da un eccesso all’altro…da troppo a quasi niente…gli antichi avrebbero detto in medio stat virtus! Le somme spese sono quasi identiche all’anno passato ( da 12.900 a 12.100), con la differenza che l’anno scorso ci fu la sagra (che ha un suo costo). evidentemente quest’anno i soldi in più saranno spesi per giochi d’artificio e illuminazione. Porterà il turismo di qualità auspicato?
Da nessuna parte nel mondo una festa porta sviluppo, figuriamoci a balestrate. Diciamo che si magnerà comunque! Ihihih w balestrate w. Però allora non concentriamo lattenzione sul pesce e sulla sagra, perchè non è quello il punto e non lo sarà mai
Si, a San Vito lo capo la festa del cous cous non ha portato sviluppo! Così come nelle altre città turistiche del mondo. Il cous cous fest: una tattuciata, negli anni è diventato un evento internazionale tanto da far conoscere S. Vito nel mondo, attirare in quei giorni enormi presenze straniere ed arrivare ad essere sponsorizzato dalla Barilla. Il cous cous fest ha fatto si, inoltre che la ristorazione di quella città si alzasse notevolmente dii livello, essendo i ristoranti in gara tra loro a preparare il miglior cous cous… Bene: al posto di trasformare la sagra di S. Pietro in un evento di più alto livello, decidano di tagliare la sagra. OTTIMA SCELTA! ma come si fa?!?!?!??!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?
E basta con sta storia di San Vito, Francè! Non è il cous cous festival che ha fatto grande san vito. l’economia di un paese non si può reggere su un evento. La gente non si affita le case pagando un pozzo di soldi perchè cè il festival. il boom di turisti tutto l’anno non è per il couscous. Ad agosto non andiamo a mare a san vito perchè poi a settembre fanno la festa. ci andiamo per la pulizia, i servizi, il mare, l’organizzazione. Poi in questo contesto avere finanziamenti, riconoscimenti e organizzare feste con le palle è più facile e ti aiuta ad avere un’identità. Il cous cous festival è gestito da un’agenzia specializzata, la Feedback mica da quattro amministratori sprovveduti. io lo ripeterò fino alla nausea, è inutile che a balestrate si prodigano con feste, contaminazioni, 5 sensi, cazzi e mazzi: sono sprechi di soldi, riempiono buchi, intrattengono la gente, fanno felici le persone, ma convincetevi del fatto che non portano da nessuna parte. Prima servono fondamenta che balestrate non ha. fondamenta nella testa delle persone, nelle strade, nella politica. e poi puoi fare tutti gli eventi che vuoi.
bravo
e perchè non chiamiamo anche noi la Feed back ? magari si inventa qualcosa…
Vitò, parli troppu difficili chi significa, gli antichi avrebbero detto in medio stat virtus!, ullu capivi.
sai sturiavu pu culiddu.
Ma non ci sono soldi.Come ve lo devo dire ? E menomale che ci saranno i fuochi artificiali. Il pesce, ognuno, se lo mangi a casa sua, specie i totucci.o i camperisti puliti che ci ritroviamo….Piuttosto diamo una pulita ai tombini… ,preferiamo mangiare pesce, o essere allagati alla prox,alluvione ?
Sono d’accordo con l’ultimo , peccato però che i soldi ugualmente si spenderanno, quasi quanto lo scorso anno, nel mio primo commento ci sono le cifre
Secondo me è la volta giusta che in consiglio qualcuno chieda piu trasparenza sulla pro loco. Bilanci pubblici, resoconti pubblici… Manco il sito trovo piu! Il problema dei soldi è reale, ma quando ho scritto il post mi riferivo alla vicenda sagra del pesce. Non farla, porta danni economici? Oppure cosi come era organizzata era solo manciarizzu e ngrasciu? Sul discorso del 12 mila euro però sarebbe utile uninterrogazione in consiglio, secondo me.
Fai un sondaggio fra i commercianti e vedi che risposta ti danno…io l’ho già fatto, ma non ti voglio togliere il gusto della sorpresa 🙂
Non mi sono mai fidato di numeri e maggioranze. Pensa che da un decennio la maggioranza dei siciliani vota un presidente della regione che finisce puntualmente invischiato in vicende di mafia. pensa che la maggior parte degli italiani ha votato berlusconi.
la maggior parte dei commercianti è abituata all’ossigeno dei giorni di festa e non sa neanche cosa significa avere un regolare e cospicuo guadagno.
Ok, ti seguo, ma non vedo un cambio di rotta,risorse uguali con minori appuntamenti, solo questo per adesso si nota in questo appuntamento.
E questa, è un’altra triste storia che interessa a pochi. Quello che interessa a tanti, invece, è il pistio.
al prox consiglio comunale, spero che il pubblico sia numeroso. nell’ultimo , il pubblico era composta da non + di 20 persone. facciamo sentire al sindaco e all’amministrazione il fiato sul collo della cittadinanza…
In questi giorni non si parla d’altro, ne sto sentendo di cotte e di crude, accuse personali al presidente della proloco, ad amministratori, e chi più ne ha ne metta!
La mia, però, vorrei dirla. Come dice Riccardo, in un post sopra riportato, è la volta giusta che in consiglio comunale, qualcuno chieda piu trasparenza sulla pro loco, Bilanci pubblici, rendicontazioni pubblici, ecc. Non ho mai visto pubblicato, sul sito della proloco, un bilancio o una rendicontazione. Addirittura da qualche mese è somparso anche il sito web. Ma questi signori la conoscono la legge sulla trasparenza degli atti, visto che parliamo di fondi pubblici? Booo!
E gli amministratori comunali come mai affidano soldi pubblici ancora a questi signori? Bo!