A volte basta poco per ritrovare briciole di speranza. A che anno risale la foto in prima pagina? Ve lo diremo più avanti. Uno degli aspetti più importanti del tanto discusso sviluppo di una località turistica, è sicuramente quello dell’urbanistica. Basta pensare a certe zone della Svizzera o della Francia, tanto per fare degli esempi, con le loro casette caratteristiche col tetto spiovente, per capire come basta un po’ di regolarità nelle costruzioni per rendere unico e indimenticabile un paesino.
Lo sviluppo armonico di un paese è però strettamente collegato al piano regolatore e quegli strumenti come il “piano colore” che permettono di stabilire, anche con l’intervento della politica, in che modo debba svilupparsi un paese, dove si può edificare, dove costruire fabbriche e dove invece scuole.
A Balestrate, inutile dirlo, il ritardo nell’approvazione del piano regolatore sta lentamente compromettendo la sua stesura. Ciò che era stato ideato dal noto studio Urbani rischia di essere stravolto. Per non parlare degli edifici storici e di quelle strutture che andrebbero valorizzate per quel che era il loro significato originario, che invece stanno lasciando il posto a nuove costruzioni variopinte.
Succede su internet, su Facebook, che l’ideatore della pagina “Balestrate di una volta” pubblichi una foto di via Repubblica in bianco e nero. È bastata solo l’assenza di colori per evocare qualcosa “che non c’è più”. Per desiderare qualcosa di diverso, di migliore. Per dire “quanto era bella Balestrate”. Perchè proprio l’assenza di colori, le misure regolari delle costruzioni, la profondità della foto, fanno pensare che a Balestrate non tutto è perduto, che richiedere di accelerare l’iter del piano regolatore ha ancora senso, che ci sono ancora angoli nascosti, poco valorizzati del paese, che invece conservano ancora un grande fascino.
Sulla pagina Facebook ideata da Massimo De Cillis si trovano tutta una serie di documenti che mostrano come Balestrate non sia solo “spiaggia mare e bosco”. Balestrate è soprattutto storia: hanno una storia le strade, i loro nomi, le costruzioni, i resti di antichi edifici.
Il turismo balneare, stagionale, così come viene inteso a Balestrate, di per sé non porterà mai sviluppo nel 99 per cento dei casi. È valorizzando la storia del paese che si creano le basi per il futuro. E a volte basta una foto in bianco e nero per ridare speranza.
Credo che quella foto in binaoc e nero, mostri una realtà piuttosto compressa sul piao architettonico e urbanistico, la speranza a mio avviso muore, forse tra 5 generazioni questo paese potrebbe farcela!!!
Belle parole, e tuttavia dobbiamo guardare avanti, per noi e per chi verrà dopo. Una Balestrate pulita, ( non dico più ordinata, ma..), più civile, con fiori, colori, turisti, perchè no ?, un porticciolo carino, strade senza immondizia, negozi , bar e ristoranti non squallidamente vuoti ma frequentati da giovani e anziani. un negozio che venda libri, una stazione ferroviaria decente, .un sogno ?
Vorrei invitare SANGALL e ZANZAEATIGRE a visitare la piazza la domenica mattina. lo scenario non è gradevole.
I ragazzi che giustamente si divertono il sabato sera e che consumano cibi e/o bevande varie nei pub o nella pizzeria della piazza, potrebbero fare più attenzione ed più avere rispetto dei luoghi comuni.
Se l’iniziativa di tenere la città pulita parte da noi cittadini, si otterranno sicuramente risultati positivi, se poi l’ATO non pulisce non è colpa dei cittadini e di conseguenza se ne assumeranno le responsabilità.
balestrate e un bel paese