Balestratesi.it esiste dal 2004. Una delle tante accuse che ha ricevuto è che fa solo critica e mai proposta. In realtà sono state fatte tantissime proposte, ma mai accettate. Un esempio? Da anni diciamo che la scalinata che porta alla spiaggetta dei pescatori se non viene valorizzata sarà sempre vandalizzata. Non c’è un ingresso decente, è al buio, isolata, senza cartelli.
Come valorizzarla? C’è un balestratese doc, che ama Balestrate e che pensa al paese anche a migliaia di chilometri di distanza, che è da tutti conosciuto come Peppe Bacco per il locale di successo che avviò anni fa. Peppe ha proposto di realizzare una mostra con le foto e le attrezzature dei pescatori di Balestrate, per raccontare la storia del paese che nacque proprio in quella zona, dove esisteva inizialmente una borgata di marinai che poi si espanse fino a diventare un Comune. Chi avrà il coraggio di vandalizzare un posto dove ci sono le foto dei propri parenti? Tutti i balestratesi diventeranno i primi difensori di quel posto perché quello sarà un luogo della memoria e interesserà tutti. E guai a chi lo tocca, guai a chi sporca le foto dei nostri antenati!
Con Peppe stiamo organizzando per il 25 febbraio, alle 17, una manifestazione divertente di protesta, per sensibilizzare tutti a rispettare quel luogo e per discutere su come organizzare la mostra.
Siete tutti invitati, a cominciare dall’attuale amministrazione passando per candidati a sindaco, a consigliere, chiunque.
Nessuno si deve sentire escluso, questo sito esiste da 13 anni e ha sempre lavorato e scritto in favore del paese e soprattutto lo ha fatto senza pretendere nulla in cambio, anzi, subendo attacchi e critiche.
Proviamo a salvare l’antica scalinata, salviamo la storia di Balestrate.
Sono d’accordo con qualunque iniziativa utile a valorizzare lo “scaro” e la scaletta di accesso e quindi anche con la mostra fotografica.
Negli ultimi quindici anni, sono state portate avanti iniziative in tale direzione.
Il 25/06/2006 e il 18/08/2007, a cura di un comitato spontaneo, sono state spedite lettere alle AA.CC. Bonaviri e Palazzolo, e contestualmente alla Capitaneria di Porto di Palermo e all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, finalizzate alla valorizzazione di quei luoghi.
Purtroppo, bisogna ripetere concetti già espressi su questa testata che può essere accusata di “fare solo critica” ma che, certamente, ha un ruolo sociale.
Chi ha vissuto e conosce la storia degli ultimi decenni del nostro centro sa che sovente la mano frettolosa e irriverente dell’uomo ha cancellato quei segnali urbanistici ed ambientali, le pietre stesse che “parlano”, che ci legavano al vissuto e ai costumi di chi ha calpestato lo stesso suolo prima di noi.
I due secoli di storia di Balestrate come comune non sono sicuramente tanti, ma è la storia di un popolo umile che nel passato ha saputo raggiungere dei traguardi piccoli ma funzionali al suo sviluppo.
La conservazione dei segni è memoria, monito e stimolo per le generazioni presenti e future e motivo di quel confortevole senso di appartenenza che deriva dalla consapevolezza del nostro passato.
Orbene, quella scala ci consente di ripercorrere i passi che per secoli i nostri pescatori hanno compiuto sotto il peso delle reti o del pescato.
Lo “scaro” sottostante è stato luogo di partenza di tante speranze e d’arrivo di molte delusioni. Quell’insicuro rifugio e possibile approdo, i vissuti dei personaggi verghiani sono coevi, è stato luogo di gioia, di sofferenza, di vita.
Per noi balestratesi dovrebbe essere un luogo “sacro”, da rispettare.
Le peculiarità non si esauriscono nella scala e nella spiaggia irregolarmente ghiaiosa e ciottolosa ma interessa anche il tratto di mare antistante, altrettanto irregolarmente tempestato di scogli e abitato da varia fauna marina e da una flora tipica, verosimilmente sostenute dalla sorgente marina di acque calde che sgorga a qualvhe decina di metri dalla riva. Non è il tipico sito “vacanziero” ma sicuramente un prezioso regalo che la natura ha voluto farci.
La proposta.
Ho visto alcune spiagge tra quelle dichiarate le più belle d’Italia, tutte belle, ma vi assicuro che la nostra dello scaro per bellezza non ne patirebbe invidia.
La scommessa è mettere in cantiere le iniziative finalizzate a candidarla tra le spiagge più belle d’Italia. Si potrebbe costituire un Comitato di politici e soggetti sociali. E’ vero che non è facile, è vero che bisogna pensare anche al decoro del territorio che sta alle spalle ma è pur vero che togliendo la spazzatura, il cemento e ridandole una vegetazione mediterranea che le è congeniale, quella piccola baia potrebbe diventare un’angolo di paradiso.
Chiedo/chiediamo ai candidati a Sindaco del Comune di Balestrate di pronunciarsi nel merito e in modo chiaro.
Un eventuale traguardo in tal senso sarebbe, per risultati di immagine e socio-economici, superiore a tutte le iniziative che per decenni sono state fatte. Se non togliamo i freni alla fantasia e se non abbiamo il coraggio delle scommesse, continueremo a parlare di turismo, convinti che “parlare” di turismo significhi “fare” turismo.
Salvatore Campo