“Qualcuno ci ha detto: purtroppo ci minacciano. Queste cose bisogna dirle. Qualcuno sta usando strumenti minatori per costringere la gente a votarlo”. Lo ha detto il candidato a sindaco del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Curcurù, nel decimo incontro di quartiere che si è svolto vicino alla scuola Aldo Moro. Curcurù ha iniziato subito parlando “delle modalità di voto, di quello che stiamo vedendo. Bisogna stendere un velo pietoso. Se qualcuno fa la campagna elettorale usando gli strumenti della minaccia, o mi dai il voto o… invito le persone che hanno questo disturbo, che è un disturbo sociale, all’intera collettività, ad andare dai carabinieri a denunciare. Se non hanno la forza facciano pervenire una dichiarazione anonima. Noi aborriamo questi sistemi e scongiuriamo che possano continuare a utilizzarli. Una cosa è usare la festa, invitare le persone a una festa per mangiare per vincere”.
Adesso bisogna capire se l’allarme lanciato da Curcurù sia reale e se ci saranno conseguenze. Curcurù adesso sarà sicuramente chiamato a riferire alle forze dell’ordine le accuse e spiegare le circostanze che lo hanno portato ad affermare questo.
Durante il comizio è arrivata l’ennesima lamentela contro il dibattito tra i candidati che si è tenuto a Teleoccidente: “Ringrazio la tv ma non c’era possibilità di replicare, non ho potuto rispondere”.
Poi un’altra strana accusa: “Non votate i parenti. I parenti mandateli a calci in culo fuori, tutelate i vostri interessi di cittadini”.