Perché un dirigente comunale sostiene di avere subito continue “sollecitazioni” per togliere di mezzo un progetto che garantisce la sicurezza del territorio? È normale che un dirigente minacci le dimissioni perché, sostiene lui, qualcuno intralcerebbe il rispetto delle norme? E perchè un’amministrazione vuole a tutti i costi modificare il piano delle opere pubbliche?
Siamo venuti in possesso delle carte che raccontano cosa è successo a Balestrate in questo periodo e vogliamo raccontarlo per un semplicissimo motivo: è giusto così e solo la conoscenza rende liberi.
Vedete questo simpatico fotomontaggio? Questa è la foce di un torrente che quando c’è maltempo e piove torna a ingrossarsi. Nel piano regolatore è indicato un elevato rischio, cioè è una zona molto pericolosa. La Regione ha detto al Comune che deve mettere in sicurezza l’area. E lo stesso Comune ha inserito dei correttivi nel piano regolatore. In pratica in futuro non si potrà più transitare da sotto il ponte, bisognerà trovare un altro ingresso, oppure risolvere con un ponticello. Prima o poi, è questo che dovrà succedere, lo dice la legge.
Ci sono però delle attività economiche a mare che temono che tutto questo possa danneggiarle nel momento in cui si vieterà il transito delle auto. In questo articolo non discuteremo se queste imprese hanno ragione o torto, non entreremo nel merito dal punto di vista tecnico e produttivo, perché ci sarebbe un dibattito infinito dove emergerebbero solo dei punti di vista, e nessuno avrebbe ragione o torto. Cioè si può essere pro o conto le auto a mare. A noi interessa l’aspetto politico.
Questo progetto a mare è da mesi che tiene in tensione la maggioranza, da quando è stato approvato in giunta. Ma fino ad ora erano state solo voci e indiscrezioni. Lo show inizia il 12 luglio scorso, giorno in cui in Consiglio comunale si dovrebbe discutere di piano triennale delle opere pubbliche. Alla fine non si farà niente e tutto sarà rinviato, ma quello che succede è margine è molto, molto delicato.
A poche ore dalla seduta, il sindaco scrive al dirigente all’Ambiente, Gaetano Vitale, chiedendo di “rielaborare lo schema di programma triennale rispetto a quello già approvato in giunta mantenendo esclusivamente gli interventi per i quali sono state svolte azioni concrete di reperimento di risorse finanziarie a copertura della spesa”. Dunque va tolto anche il progetto a mare. Probabilmente si tratta dell’ennesima pressione, perché Vitale sbotta.
Lo stesso giorno Vitale invia due note. In una in pratica rassegna le dimissioni. Non può dimettersi direttamente in quanto questo tipo di incarico non lo prevede, ma rimette il mandato nelle mani del sindaco. E si giustifica parlando di “dissintonie relative al piano triennale tenuto conto che lo scrivente deve ottemperare alle indicazioni e ai pareri di organi regionali, Genio Civile su Prg“.
Vitale ricorda che il dirigente deve “limitarsi a preservare quanto le norme prescrivono”. E prosegue, in un passaggio più duro, parlando di “continue sollecitazioni dell’amministrazione miranti alla rielaborazione del programma triennale ritenute dallo scrivente non condivisibili”. Ma Vitale non cede, ribadisce la volontà di “mantenere alto il profilo professionale”.
Vitale però non si ferma qui e in un’altra nota datata sempre 12 luglio entra nel merito della questione. Intanto dice che la richiesta del sindaco di rimodulare il piano, giusto giusto a poche ore dal Consiglio comunale, “appare incomprensibile”. Perché tutta questa fretta? Chi fa pressioni?
Poi Vitale ricorda che rimodulare il piano triennale, togliendo i progetti non finanziati, “comporterà l’inserimento di soli 7 progetti”. Sarà un disastro insomma, anche perché “per le altre opere che verranno soppresse si corre il rischio di non partecipare a bandi per eventuali finanziamenti”. Cioè per eliminare il progetto a mare e accontentare una parte del proprio elettorato l’amministrazione rischia di stravolgere i piani di sviluppo di tutta Balestrate.
Stiamo ben attenti, fino ad ora il progetto a mare non compare direttamente da nessuna parte. L’amministrazione non lo ha messo mai nero su bianco, eppure è questo l’oggetto delle “continue sollecitazioni” a Vitale. Lo sanno tutti in paese. E Vitale, da buon dirigente navigato, in chiusura di nota, lo ricorda: “Mi corre l’obbligo di sottolineare e consigliare – scrive – in fase di rielaborazione del programma triennale, l’inserimento del progetto di messa in sicurezza del torrente Lupo, progetto già inserito e che occorre a parere dello scrivente mantenere, viste le note del Genio civile sul Prg”. Insomma, il messaggio è chiaro. Quel tratto di strada va messo in sicurezza, lo dice la Regione, perché mai qualcuno al Comune dovrebbe prendersi la responsabilità di toglierlo e mettere a rischio la vita delle persone?
Il sindaco risponde qualche giorno dopo, il 19 luglio. In una lettera Rizzo parla di “estrema sorpresa per quanto rappresentato”, ritenendo “improprio se non scorretto definire sollecitazioni quelle attività che costituiscono tipica espressione del potere di indirizzo politico-amministrativo”. E motiva le indicazioni fornite al dirigente spiegando che “in questo ultimo mese si era valutata l’opportunità di procedere a una nuova programmazione triennale delle opere pubbliche sulla base delle effettive possibilità di acquisizione di risorse finanziare”. E poi ritorna sul tormentone, sostenendo che “rimane impregiudicata la possibilità di aggiornate il documento”. Cioè cambiarlo, ancora si può, ovviamente immaginiamo togliendo il progetto a mare. Insomma, tutto normale per l’amministrazione, tutto a norma di legge, se non fosse che è ormai è di pubblico dominio la volontà di una parte della maggioranza di fare fuori e ostacolare a tutti i costi questo progetto della discordia.
In ogni caso il sindaco, nonostante nelle prime righe abbia accusato di scorrettezza il dirigente, conclude riconfermando l’incarico di responsabile di direzione di responsabile direzione ambiente.
E siamo ai nostri giorni. Perchè abbiamo ritenuto di pubblicare il contenuto di queste note riservate? Perchè c’è un enorme interesse pubblico e la gente deve sapere e farsi un’idea. C’è un Consiglio comunale eletto dal popolo che deve decidere nell’interesse del popolo. Il 27 agosto il Consiglio comunale tornerà a riunirsi. Manca ancora l’assessore ai Rifiuti, manca il presidente del Consiglio comunale, la maggioranza è divisa su tutto e Balestrate ancora arranca. La priorità, però, resta un accordo sul progetto a mare. Con buona pace dei balestratesi.