La manifestazione d’interesse c’è già. Un gruppo di privati ha già detto al Comune che vuole realizzare un albergo. Si parla di milioni di euro che potrebbero piovere su una struttura al centro del Golfo, vicina a due aeroporti, l’ideale per investire nel turismo. Un investimento del genere può salvare un’intera comunità, oppure può fare la fine del porto, può diventare un corpo estraneo al paese che riserva solo briciole a una popolazione affamata. E poi c’è lo stesso porto, con gli investimenti tanto attesi e nuove possibili assunzioni, e c’è il progetto di sistemazione dell’ingresso a lungomare, e ci sono i lavori in via Segesta.
Ecco, ci sono anche i grandi affari dietro alla crisi politica che solo da poco si è risolta. Non solo, certo, ma per come sono andate le cose, sicuramente hanno una grande importanza. Una crisi che ha visto il quadro politico modificato. Scomparso Spazio comune, i rizziani ormai sono ridotti a un nugolo di fedelissimi del sindaco. E nel movimento che lo ha sempre sostenuto molti sono scontenti per come Rizzo sta gestendo il patto con Milazzo.
Anche dall’altra parte le cose sono cambiate. I milazziani sono praticamente scomparsi. Qualche giorno fa uno dei rappresentanti storici dell’area, scherzandoci sopra, lo ha pure detto: sono scomparsi i milazziani, ci sono solo i cataldiani, facendo riferimento al principale sponsor politico dell’ex sindaco, rappresentato in consiglio da Piero Taormina. Sono equilibri che cambiano dunque, coi milazziani storici ai margini e maggiore centralità a questa area di fedelissimi di Milazzo. Che qualche giorno fa, nella riunione di maggioranza, lo ha già detto in politichese: “Rappresento questi due consiglieri”.
In quest’ottica ecco che la nomina di Salvatore Ferrara ad assessore assume un significato particolare. Ferrara è il garante di questa area, dovrà controllare progetti e iniziative della giunta, evitare sorprese, garantire con la sua esperienza i reduci milazziani. Si troverà dall’altra parte Gino D’Anna, altro politico navigato con cui lavorerà in assoluta antitesi, in opposizione. E su questi grandi temi si troveranno in competizione.
Oggi intanto sono attese le deleghe, Ferrara potrebbe ereditare quelle di Renzo Imbrunnone ai lavori pubblici, mentre Rizzo potrebbe tenere per sé quella ai rifiuti, scelta molto azzardata vista la situazione balestratese dove tutto è ormai ridotto a una percentuale che però non tiene conto degli enormi disagi dei cittadini. Gino D’Anna dovrebbe essere il vicesindaco. Il turismo, che teneva il sindaco, dovrebbe andare a Giuseppe Lombardo. Il fatto che comunque siano trascorse già parecchie ore dalla nomina degli assessori, senza che siano state affidate le deleghe, dimostra che le nomine non hanno tenuto tanto conto dei settori da seguire ma più che altro degli equilibri politici da rispettare. Tutto questo mentre anche il Consiglio comunale è in fibrillazione e presto potrebbe riservare grosse sorprese nella sua composizione.