Il ricordo del professore Marabeti in un articolo di Salvatore Campo. Nella foto il giorno in cui ha festeggiato, lo scorso anno, i 65 anni di matrimonio con la moglie Elisa.
Quello che è stato negli affetti familiari è custodito nei cuori dei suoi cari.
Per Balestrate e il contesto territoriale in cui ha operato, Il prof. Salvatore Marabeti ha manifestato la sua spiccata personalità misurandosi nelle diverse dimensioni dell’impegno sociale ed esercitando un ruolo essenziale in una comunità che si è posta obiettivi di crescita socio-economica-culturale nel rispetto delle regole civili e democratiche.
È stato un uomo che ha percorso quasi un secolo dedicando la maggior parte di quel tempo alla sua comunità. Un uomo, una persona schietta che guardava negli occhi con i suoi vispi e intelligenti, il cui sorriso, talvolta gioioso e talvolta sornione, era un tutt’uno con i suoi occhi.
Il suo è stato un percorso di vita in cui non poteva essere incluso nulla che fosse al di fuori della correttezza, del rispetto delle regole, dell’onestà in tutte le dimensioni, anche in quella politica. Persona colta ma anche umile con grandi capacità comunicative.
Personalità forte, sapeva anche essere burbero e severo, sapeva indignarsi in maniera manifesta e sanguigna soprattutto nella lotta per gli obiettivi nei quali credeva e per i quali spendeva tutte le sue energie. Sapeva lottare.
Sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, fece ritorno, dopo due anni di prigionia, alla sua famiglia e alla sua comunità.
Nei primi anni di insegnamento, peregrinò per diverse sedi italiane prima di far ritorno a Balestrate. Nella sua funzione di docente di matematica, esercitata in diversi ruoli, ha lasciato una traccia indelebile nella formazione di chi lo ebbe come docente; un giudizio corale lo indica come il maieutico che ha saputo rivelare i percorsi di quella scienza anche a coloro che preventivamente, con scarsa autostima e non conoscendo le qualità del Professore, non confidavano nel “miracolo” formativo. Può essere annoverato tra quei docenti che, per competenze e abilità professionali e risorse comunicative, hanno saputo improntare favorevolmente i percorsi umani degli alunni.
Sindaco per due mandati e Amministratore comunale di Balestrate, nella “Prima Repubblica”, è stato esempio di impegno sociale, di correttezza e di rispetto delle istituzioni, lasciando una testimonianza forte a favore di una politica che può essere una cosa “pulita”. È stato tra quelle persone impegnate in politica che si distinsero per la loro azione, per l’impegno per la nostra democrazia e per l’esempio dato; molte persone impegnate politicamente sono state figure esemplari e meritevoli di essere ricordate in quella “Prima Repubblica”, anche se, oggi, se ne ricordano prevalentemente le malefatte di altre.
Se dovessi scegliere un sostantivo per definire l’impronta prevalente della sua personalità, sceglierei “educatore”. Non solo nel senso scolastico ma soprattutto nel senso sociale.
Con molta generosità e dedizione, si è fatto carico di accompagnare diverse generazioni di giovani nella formazione umana, sociale e culturale, ricorrendo a strumenti, congeniali anche per i tempi, quali le attività sportive, ricreative, religiose, musicali, culturali e altre ancora.
Da sempre impegnato nell’Azione Cattolica, ne è stato un instancabile animatore e protagonista. Ha goduto della stima, fiducia e rispetto di tutti i nostri Arcipreti che hanno trovato in lui un chiaro punto di riferimento per le diverse iniziative e per il coordinamento delle attività ecclesiastiche.
È stato tra coloro che vollero e fondarono l’Associazione Culturale Sac. Filippo Evola di Balestrate che guidò in manifestazioni e percorsi che ancora si ricordano (Attività filodrammatica, Convegni di Medicina Preventiva, screening della Talassemia nelle scuole di Balestrate, Premio Nazionale di Poesia Città di Balestrate, attività sportive della Sezione Sport Amatori, ecc.) sia nel ruolo di Presidente sia al di fuori degli incarichi associativi. Lui c’era sempre.
La sua, per quei giovani, era la figura del vate. Persona rispettata, saggia e rassicurante, talvolta temuta per i suoi giudizi analitici, schietti e talvolta severi. Sapeva guidare e decidere; il suo ruolo era insostituibile e sulle diverse iniziative se ne cercava un suo giudizio, pur solamente un suo sguardo valutativo; anche quando è stato avanti nell’età.
Volle, assieme ad altre persone meritorie, la nascita della Banda Musicale Vincenzo Bellini di Balestrate, di cui fu socio fondatore.
Appassionato di agricoltura, quando poteva, dismetteva gli abiti di professore e di uomo socialmente impegnato per dedicarsi direttamente e anche manualmente alle sue culture, con occhio attento alle innovazioni anche in direzione cooperativistico.
La rinascita della Biblioteca Parrocchiale “V. Evola” fu un suo cruccio e un suo impegno portato a termine nei diversi anni che lo videro, come responsabile, procedere con tenacia alla sua rivisitazione logistica e sistematica.
Ancora molti ricordano le “gite” da lui organizzate in Italia e in giro per l’Europa, offrendo una organizzazione perfetta e sapendo coordinare l’interesse ricreativo con quelli culturali e religiosi.
Quante altre cose ancora…
Decenni indimenticabili.
Il prof. Marabeti, “Totò” Marabeti, è stato per tutti padre, chiesa, cultura, impegno, onestà, dedizione, una spalla a sostegno, … e, in effetti, non ci ha lasciati perché il ricordo del suo percorso umano e il suo esempio, per chi lo ha conosciuto e lo ha stimato, continueranno a esser guida e sostegno per guardare con fierezza e consapevolezza alle sfide del nostro futuro.