Lo abbiamo sostenuto, aspettato, pungolato, abbiamo sperato. A due anni e mezzo dalle elezioni però è davvero difficile non restare amareggiati e delusi per un’amministrazione che è tutto fumo e pochissimo arrosto, pure bruciato, risultato di una politica che è fatta di annunci e una serie di interminabili flop.
Quando Vito Rizzo è stato eletto il paese si è spaccato in due grandi tronconi. Da una parte i rizziani, dall’altra gli anti rizziani, che erano molti di più. E non parliamo di gente indecisa, o di gente indifferente alla politica. Parliamo di una fetta di popolazione fermamente opposta a questa amministrazione, sia per il modo in cui era nata, sia per chi ne faceva parte. Andando ai numeri: due balestratesi su tre erano fermamente contro Rizzo. In questi due anni e mezzo il sindaco non solo non è riuscito a convincere gli scettici, ma ha deluso persino una parte di quella popolazione che lo aveva votato, anche turandosi il naso, confidando nella bontà dei suoi valori. Hanno cambiato idea non solo i rizziani, ma anche molti milazziani, che ritengono la scelta Rizzo un errore.
Questi numeri si traducono nel grande malessere della popolazione nei confronti di un sindaco che deve fermarsi un attimo a riflettere e capire che non può ignorare la situazione. Non c’è niente di male a recitare il mea culpa e a rivedere il proprio modo di agire. Siamo al capolinea, e continuare su questa strada danneggerà il paese. Perché non provare a cambiare rotta?
Non è possibile continuare in solitaria a suon di annunci e fregature. Non c’è un programma, non c’è una prospettiva futura. Quando penso ai lavori alla scalinata del pescatore non so se ridere o piangere, tanti annunci, l’inaugurazione, e poi dopo due giorni tutto sporco e degradato e le telecamere che neanche funzionano.
O il comitato del 200 anni, la festa delle feste, che il sindaco si è intestato addirittura a fine 2018 salvo poi organizzare una riunione solo a giugno 2019 e un’altra dopo l’estate, dopo continui rinvii, per poi procedere con riunioni top secret tra pochi intimi prendendo in giro le tante persone che avevano partecipato alla riunione in sala consiliare. Ormai ci sono ex sindaci sdegnati che hanno preso le distanze, la parrocchia e la biblioteca non sono più coinvolti, invece di unire ancora una volta questa amministrazione sta dividendo.
In questi due anni abbiamo assistito solo a una serie di contentini dati ad alcuni elettori. (Qui abbiamo tolto una frase che aveva offeso il sindaco. Vogliamo però dimostrare con i fatti che l’unico obiettivo di questo sito è il bene del paese e non offendere nessuno. Quindi ecco tolta la frase contestata. Sperando però in una risposta sui contenuti. Oppure era solo una scusa). I rapporti con la società civile sono ai minimi storici, tutte le più importanti realtà balestratesi hanno avuto problemi e critiche verso questa politica. L’associazione Terzo millennio, una delle più attive, rischiava di essere ridotta a bancomat di qualche amico salvo poi ribellarsi a questo sistema. Non si può comandare a bacchetta un’associazione di volontari.
Vogliamo parlare degli impianti sportivi rimasti per oltre un anno senza convenzione? E del delirio dopo le due gare? Come le risolverà il sindaco, con quale favore placherà gli animi?
Vogliamo parlare di come ha affrontato la questione acqua? Sembrava che i cittadini che si lamentavano gli dessero fastidio.
Vogliamo parlare di come sta andando avanti in silenzio la trattativa per l’ex colonia? O della situazione del porto, che doveva essere volano di sviluppo come dicevano in campagna elettorale e ora sembra un corpo estraneo? Vogliamo sederci col gestore per capire le sue esigenze, i problemi, e come integrare questa realtà al paese?
Vogliamo parlare dell’ex conchiglia affidata per quattro spiccioli salvo poi consentire di fare i soldoni con una serata? O degli altri beni affidati senza un solo euro di introito?
Parliamo del caos nel periodo estivo e di come si sta danneggiando inesorabilmente la qualità del turismo balestratese? Lo schifo a cui assistiamo in estate, il caos del traffico, la bolgia serale, la mancanza di controlli. Tutto questo è una vergogna.
La tassa turistica è una barzelletta, è ormai palese che non la pagano tutti, ma invece di incentivare, invece di coinvolgere gli imprenditori e stabilire assieme a loro come spendere i soldi, l’amministrazione racimola quanto raccolto e chi si è visto si è visto.
Del flop del comitato bandiera blu ne vogliamo parlare? Alla prima riunione non c’era manco l’associazione turistica! Del divieto della plastica, delle dirette video del Consiglio comunale? Della spiaggia Est abbandonata? Del conflitto di interesse in alcune assegnazioni? Ma di cosa dobbiamo parlare? Del primo consulente artistico del sindaco che lo ha mollato perchè preso in giro? E poi della seconda nomina come se nulla fosse successo?
L’attività politica è ormai ridotta alle iniziative di un pugno di amici, a una serie di post fumosi, al tentativo di intestarsi qualsiasi iniziativa o di rendere unico un risultato che invece anche tanti altri Comuni hanno raggiunto. Non saranno certamente alcuni finanziamenti o la stabilizzazione dei precari a salvare questo sindaco.
È una grande congiura? Hanno tutti torto e Rizzo è una povera vittima? Convincersi di questo significa andare a sbattere, e non giova a nessuno. Non si può anteporre la propria carriera politica all’amministrazione di un paese. Ma non è neanche possibile stare in agonia fino alle prossime elezioni. Serve una scossa.
Questa legislatura era iniziata con la figura di Rizzo-eroe pronto a svecchiare la politica balestratese. Due anni dopo ci ritroviamo al contrario a sperare che qualcuno dei più anziani fermi questa follia.
A proposito, ma gli imprenditori balestratesi sono ancora convinti dopo decenni che la loro salvezza sia uno yes-man, o staranno mai iniziando a pensare che per fare più soldi ci sia bisogno di altro?