Una decina di righe per criticare un errore che fa davvero sorridere. Il consigliere comunale 5 stelle, Giuseppe Curcurù, ha segnalato così la svista nel programma natalizio. Certo, ogni lettore può avere un diversa sensibilità, qualcuno può riderci sopra, qualche altro può pure offendersi. Non credo però che obiettivamente ci sia qualcosa di grave. E però, però, è scoppiato un putiferio con reazioni davvero esagerate, a mio avviso.
Il direttore artistico Paride Benassai ha fatto il suo dovere, ha scelto di chiarire, ha dato una spiegazione. Piaciuta? Non piaciuta? Ha spiegato e poteva finire qui. Anzi, doveva finire qui, magari correggendo l’errore, che è reale. Io stesso avendo studiato latino solo al liceo, non essendo in grado di giudicare, non sono andato sulla nota università di google a laurearmi in latino. Ho chiamato alcuni amici e ho sentito il parere di due docenti delle superiori. “C’è un errore”, hanno sorriso. Ma non mi sono accontentato. Di fronte al casino che era scoppiato in paese sono andati avanti. Tramite amici ho sentito anche un docente universitario in pensione considerato un grande esperto a livello nazionale. Il top praticamente. E quello che mi ha detto è molto semplice: correggete perché è tutto sbagliato. Può accadere, chi non ha mai sbagliato? Io che per lavoro scrivo, sapete quanti errori ho fatto e ho visto fare?
Il problema è quello che è accaduto dopo. Cioè il tentativo, oltre le parole di Benassai, di andare a giustificare l’errore. Di indignarsi, di passare come vittime. Di urlare su Facebook. Lo dico con affetto perchè capisco che in certi casi queste sono le reazioni sincere di chi non fa politica e non ha dimestichezza con questi momenti. Ma qualcuno dovrebbe pur intervenire in una coalizione per spiegare le cose, invece di farla deragliare. Anni fa in campagna elettorale ricordo di aver sentito dire che Balestrate doveva tornare a sorridere, ma noto che davvero si sta perdendo di vista la misura delle cose.
Due più due fa quattro, e basta, non si può dire forse fa cinque, e non ci si può indignare, non si può reagire in maniera spropositata. Senza ammettere mai mezza colpa. Così si perde la residua fiducia della gente. Se non si sbaglia mai, finisce che non si fa bene mai.
Questa reazione al simpatico errore mette in luce tante altre cose, soprattutto politiche. Per esempio il fatto che questa maggioranza sia sempre più circoscritta, che a metterci la faccia siano sempre due tre persone che giustamente ogni tanto perdono la testa anche per queste fesserie, ma dovrebbero cominciare a portare a casa qualche risultato concreto ed efficace invece di vivere di proclami. Il tempo sta scadendo e la storia non avrà pietà. L’altra maggioranza, i veterani, quelli che consentono oggi a Rizzo di fare il sindaco, resta invece in silenzio. Forse la cosa migliore in questo momento.