Pensiero della sera, cronache e riflessioni in tempo di quarantena

Il rogo che ha interessato il Sisa di Balestrate crea scompiglio in una situazione già di per sé caotica. Il flusso di clienti servito dal supermercato gestito dalla società AG si riverserà inevitabilmente sugli altri supermercati del paese, tutti altrettanto validi e forniti, ma è chiaro che questa emergenza creerà dei disagi. Si può entrare sempre pochi per volta, quindi il tempo di attesa aumenterà, ci saranno file, e anche il domicilio sarà più complesso.

Fortunatamente la proprietà del Sisa e il personale hanno deciso di non mollare un attimo e in attesa di rimettere in sesto il supermercato garantiranno consegne a domicilio grazie al punto vendita di Trappeto, che appartiene allo stesso gestore. Al momento non c’è comunque alcuna ordinanza del sindaco a provare a mettere un po’ di ordine. Avevamo suggerito questa mattina di allungare almeno gli orari di apertura delle altre strutture di Balestrate, di intervenire in qualche modo e trovare una soluzione per evitare disagi ai cittadini in un momento così difficile. Ma ormai è chiaro che questa amministrazione non ha voglia ascoltare alcun consiglio, a costo di andare a sbattere. Su questo sito continueremo a fare il nostro dovere, assieme a tutti quelli che in questi anni hanno collaborato con consigli, idee e sostegno.

Qui non è questione di criticare sempre, ma porca miseria, è un continuo voler fare di testa propria che può andare pure bene, ma quando tutto fila liscio. Siamo in emergenza, ci sono situazioni che non vanno, vengono segnalate e l’amministrazione, invece di ascoltare i consigli, tira dritto e poi si creano criticità. Ma a quale pro?

Prendiamo la storia dei buoni spesa. Dopo la pubblicazione del bando il Comune è stato costretto a emanare dei chiarimenti perché le regole erano assolutamente poco chiare, e molti che hanno presentato la domanda hanno dovuto integrarla. Ancora la gente non sa quale è il limite dei soldi sul conto corrente per poter chiedere l’aiuto, non c’è scritto. Ci sono continue richieste di aiuto ovunque, richieste di informazione, di spiegazioni, quando invece altri Comuni hanno avviato tutto con moduli e avvisi molto più lineari e semplici.

Tra l’altro oggi il Comune ha pubblicato l’elenco delle attività dove è possibile usare i buoni, c’è il Sisa che  però ovviamente sarà chiuso per qualche tempo. E così in elenco fino a questo pomeriggio c’erano solo due market, solo due. Poi in serata magia, è spuntato un altro market, senza però scrivere nulla sul sito del Comune, senza dire che c’era stato un aggiornamento nell’elenco. Ma non c’era un avviso? I punti vendita, tutti validi e forniti (ci sono pure pescherie e altri locali che hanno anche vari tipi di generi alimentari) in tutto gestiranno un flusso di 65 mila euro di buoni spesa. Sono stati tutti informati? Abbiamo appreso oggi che il Conad di via Bommarito dovrebbe presto presentare istanza e sarà inserito. Ma qualcuno al Comune si è posto questi problemi?

Cresce poi la preoccupazione sul fronte della sicurezza, la notizia che qualche giorno fa dei banditi hanno fatto irruzione in casa dell’ex sindaco Mimmo Di Benedetto spaventa tutti, e non è certo un conforto sapere che è stato in territorio di Partinico. Ci sono sempre stati questi episodi sul nostro territorio? Sì, è vero, ma con la crisi è inevitabile che aumenteranno, e le forze dell’ordine saranno chiamate ancora una volta a un super lavoro, in aggiunta a quanto già stanno facendo per l’emergenza.

L’incendio al Sisa, come se non bastasse, ha seminato altra paura per l’ennesimo episodio di fuoco. Gli inquirenti oggi hanno escluso il dolo, le prime ipotesi parlano di corto circuito, ed è chiaro che le indagini proseguono senza sosta. Si è però aperto il grande dibattito on line sulla malavita e la criminalità. Certo, oggi è facile per chiunque, da casa, commentare e prendersela con un nemico invisibile dicendo che la mafia fa schifo. Bisognerebbe combatterla tutto l’anno con i fatti concreti. Per esempio senza concedere deroghe alla gestione dei beni pubblici a personaggi con cognomi discussi, o magari facendo certe affermazioni in occasione dei blitz antimafia, per dare un segnale di coraggio e vicinanza ai cittadini. Io per esempio dopo l’arresto del presunto boss Scalici non credo di avere letto che la mafia è una montagna di merda. Mi pare di capire che a volte non è una montagna di merda. Colpa forse della stitichezza, che come è noto una delle piaghe che infama la Sicilia. Altro che il traffico.