La situazione dell’acqua a Balestrate in questi giorni è delicatissima. Gli enti preposti stanno monitorando ed escludono rischi per le persone ma bisogna tenere alta la guardia. È stata infatti trovata l’alga rossa nell’invaso Poma, che è il bacino usato sia per irrigare i campi sia per fornire acqua nelle case tramite potabilizzatore. L’alga rossa, tecnicamente chiamata Plankthotrix rubescens, è pericolosissima, cancerogena, tanto è vero che è stata sospesa l’irrigazione perché flora e fauna possono diventare vettori delle tossine. Le tossine liberate non si eliminano cuocendo l’acqua. È una situazione da tenere d’occhio forse più del virus in questo momento.
L’Amap, il nostro gestore idrico, afferma di avere preso tutte le precauzioni del caso per potenziare la potabilizzazione e filtrare l’acqua che poi viene erogata nelle case. In ogni caso al momento c’è un divieto di potabilità a Balestrate per via della torbidità riscontrata nei giorni scorsi, quindi per un altro motivo e non per l’alga rossa. Vedremo come evolverà la situazione.
I cittadini hanno il diritto di conoscere i particolari di questa vicenda che va avanti da settimane.
Il 16 aprile scorso la Regione ha comunicato ad Amap la presenza di una chiazza rossa. Il 24 aprile l’Arpa ha confermato la presenza dell’alga. L’Amap, in una nota inviata il 27 aprile a prefettura, Asp, Regione e altri enti, ha affermato che sin dalla prima comunicazione ha potenziato i processi di filtraggio e di potabilizzazione e ha intensificato i controlli in entrata e uscita dell’acqua.
L’Amap ha avviato diverse verifiche di laboratorio ma per effettuare ulteriore accertamenti, così come suggerito dall’Istituto superiore della sanità, ha contattato diversi laboratori per verificare l’eventuale presenza delle microcistine, le sostanze tossiche dell’alga rossa che vanno assolutamente evitate. Questo sarà un momento fondamentale perchè si vedrà se effettivamente queste tossine sono presenti o vengono filtrate. Un laboratorio del Nord in settimana riaprirà dopo l’emergenza ed effettuerà le verifiche. Contatti sono in corso con altri laboratori siciliani per effettuare questo tipo di analisi. L’Amap, proprio a rimarcare l’attenzione alla situazione e la delicatezza, chiarisce che è pronto un piano se si deciderà di non prelevare più acqua fino a quando la situazione tornerà alla normalità.
Alla Regione è stato aperto un tavolo tecnico all’Autorità di bacino per monitorare la situazione e trovare soluzioni.
L’alga rossa cresce nei bacini dove ci sono fertilizzanti e altre condizioni pessime. Questo avvalora la tesi del comitato per l’acqua pulita che da tempo ormai si batte per trovare altre sorgenti e dire basta al Poma, che deve essere dedicato all’agricoltura. Anche perché l’acqua di questo invaso viene potabilizzata sula base di una classificazione, cioè di determinate caratteristiche, che è molto datata e andrebbe rivista. L’acqua di Balestrate da una settimana non è potabile, ormai è una situazione che periodicamente si ripete, e quel che è peggio che l’amministrazione ha dato la netta sensazione che il problema non sia stato percepito realmente, la non potabilità è stata trattata come se fosse una fesseria.
Per Balestrate c’è una sola strada da percorrere: cercare seriamente sorgenti alternative sul territorio. Servirà tempo e bisognerà superare forti resistenze della politica, ma è folle pensare di continuare così.