Due provvedimenti favorevoli della giustizia non sono bastati a un uomo di Balestrate con gravi problemi di salute a ottenere l’assistenza del Comune. Continua così l’odissea di una persona con disabilità che nonostante una doppia vittoria in tribunale e la condanna del Comune non ha ancora ricevuto il supporto di cui necessita. Per l’amministrazione si paventa il rischio di danno erariale e responsabilità penale.
Questa è la storia di un balestratese che nel mese di novembre 2019 aveva richiesto la predisposizione, con carattere di urgenza, del progetto individuale sulla base della normativa “ex art. 14 l. 328/2000”. Tale strumento, previsto quindi dalla legge, consente di realizzare “la piena integrazione delle persone con disabilità” attraverso una valutazione a 360° della persona e l’attivazione e il coordinamento dei diversi interventi di cui questa necessita nei diversi ambiti di vita. Il Comune, però, si è opposto alla richiesta, arrestando il procedimento e spiegando che non c’erano soldi.
Ovviamente la scusa non è stata ritenuta per niente valida e nel maggio 2020 il Tar ha accolto il primo ricorso con il quale l’uomo ha chiesto il completamento dell’iter e l’elaborazione del progetto richiesto. Dopo la sentenza di condanna, il Comune non ha, però, fatto significativi passi avanti costringendo il cittadino a presentare un nuovo ricorso per far valere i propri diritti. Quanto previsto nel progetto individuale, infatti, una volta completato come indicato dal TAR, non era poi stato attivato.
A settembre il Comune ha perso così un’altra causa con ulteriore pagamento spese legali. Secondo i giudici, infatti, i sostegni riconosciuti alle persone con disabilità non vanno solo previsti sulla carta ma vanno concretamente attuati. Nonostante questi due pronunciamenti dei giudici, oggi questa persona con disabilità balestratese comunica di non aver ricevuto ancora nulla.
L’avvocato Alessia Maria Gatto chiarisce che il progetto individuale prevede importanti interventi, soprattutto di natura assistenziale e di sollievo per la famiglia, in grado di migliorare significativamente la qualità della vita del cittadino di Balestrate. Nel progetto, infatti, è stata prevista una assistenza domiciliare in fascia notturna (12 ore giornaliere 7 giorni su 7, da garantire mediante 3 operatori socio sanitari) e 12 ore di servizio trasporto per le frequenti visite mediche ordinarie e specialistiche di cui necessita l’uomo. Tutti i servizi previsti dal progetto sono stati ribaditi in tribunale nella seconda condanna in sede civile.
“Nonostante i provvedimenti giudiziari abbiano acclarato un diritto indisponibile e irriducibile – spiega l’avvocato –, nonostante le migliaia di euro di condanna alle spese a cui il Comune è già stato condannato, nonché il peggioramento delle condizioni di salute della persona e il rischio di ulteriori condanne per gli enti pubblici, anche in merito al risarcimento dei gravissimi danni prodotti, ad oggi non è stata attivata neanche un’ora dei servizi indicati nel progetto, nemmeno quella minima parte di assistenza offerta dall’ente a febbraio. si trattava comunque di poche ore, per cui era stato chiesta la designazione della della cooperativa”.
Il legale ricorda di avere avuto numerose interlocuzioni e di avere sollecitato gli uffici. “Ovviamente, dal nostro punto di vista, qualunque giustificazione data assume ben poca rilevanza – spiega l’avvocato – e più che altro aggrava la situazione, vista la lunghissima attesa e la grave compromissione di un diritto fondamentale ed ineludibile di una persona con disabilità nonché la totale inosservanza dei provvedimenti giudiziari. Si ricorda che in una vicenda analoga, in cui non è stata data parimenti attuazione ad un progetto individuale, sono state configurate, da parte di altre autorità giudiziarie siciliane, precise responsabilità foriere di eventuali danni erariali e responsabilità penali”.