“Bisognerebbe parlare di più a scuola di violenza sulle donne, parlarne tutto l’anno per sensibilizzare i giovani. Oggi è più facile denunciare ma non sempre le vittime si sentono protette”. A parlare in una intervista al giornalista Riccardo Vescovo, sul blog Balestratesi.it, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è Sonia Ruisi, 19 anni, studentessa del liceo scientifico di Alcamo, che porta con sé una grande eredità. È la nipote di Franca Viola, la donna che rifiutò il matrimonio riparatore che fino al 1981 consentiva di estinguere il reato di violenza sessuale sposando il proprio carnefice. Franca Viola, che venne rapita nel 1965 a 17 anni, rifiutò tutto questo sfidando il triste costume della Sicilia dell’epoca. Denunciò i suoi aguzzini con l’aiuto del padre e scelse di sposare l’uomo che amava, Giuseppe Ruisi. Una decisione che fece molto scalpore ma che innescò un grosso movimento d’opinione che portò alcuni dopo, nel 1981, all’abolizione di quella norma del codice penale.
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