Assessori licenziati, Spazio comune scende in campo, Lo Piccolo annuncia il suo movimento: non ci sono candidati, ma a Balestrate è già caos elettorale

Siamo a febbraio, ancora non c’è nessun candidato ufficiale ma c’è tanto, tanto fermento. Iniziamo con ordine per capire cosa sta succedendo.

Licenziati gli assessori Evola e Cuzzilla. Il sindaco ha spedito a casa due degli assessori più in vista tra quelli chiamati al lavoro in questi anni. Il motivo? Erano al bar assieme ai loro consiglieri di riferimento, pare, mentre in Consiglio si doveva discutere del distretto turistico. O meglio, dell’ingresso del sindaco nel distretto turistico, che gli avrebbe consentito di avere un ruolo nei prossimi anni, quando invece il rischio è di essere tagliato fuori dalla politica locale. Solo questo il motivo del licenziamento? Non proprio. Già avevamo anticipato su Balestratesi.it il contenuto di un incontro tra i sostenitori del sindaco. I consiglieri Ferrara e Ricupati avevano detto chiaramente a Tonino Palazzolo che non era il caso di ricandidarsi. Un giudizio negativo sul suo operato e dunque nessun sostegno in caso di ricandidatura. Palazzolo non l’ha presa bene e da qui il licenziamento dei due assessori di riferimento, con la scusa del distretto. Ma è solo l’ultimo strappo di una disintegrazione iniziata all’indomani della sua elezione. Palazzolo ha rotto con Rosalia Mulinello, con Ignazio Amaro, con Paolo Valenti, con Vito Rizzo, in Consiglio ha litigato con Lo Piccolo, Vitale, De Amicis, Imbrunnone, Bacarella. Ora, non è che siccome ha rotto con tutti, lui sia di sicuro il colpevole. Magari il sindaco era l’unico che voleva cambiare le cose e tutti lo volevano impedire. Ma a guardare la situazione di Balestrate, l’immobilismo, il degrado, beh, sembra che le cose stiano diversamente. E una mano sul petto dovrebbero battersela tutti coloro che sono stati in silenzio e che ora, a pochi mesi dalle elezioni, alzano la voce e magari puntano il dito contro il sindaco. Prima dove sono stati? Dal canto suo, Tonino Palazzolo ha cercato riparo nel movimento Spazio comune, che però ha respinto ogni possibile alleanza. Al momento il gruppo “Nuova idea” può vantare oltre a Palazzolo, l’ex presidente del Consiglio comunale, Salvatore Salvia, che si è dimesso dalla carica di capogruppo, la fedelissima Fifetta Delia e l’assessore Filippo Musso. Sparito dalla scenda il vicesindaco Salvatore Provenzano. E chissà che con un paio di mesi a disposizione, grazie a posti in giunta rimasti vuoti del valore di alcune migliaia di euro, non possa arrivare qualche altro nuovo amico a sostenerlo.

Spazio comune scende in campo. L’iter seguito dal gruppo di ragazzi guidati dall’ex assessore Vito Rizzo è stato il più classico della politica. Un po’ ingenuo, troppo sempliciotto, ma a Balestrate probabilmente ha funzionato: prima la nascita di un movimento, nessun discorso sulle elezioni, gli incontri, un ruolo al di sopra delle parti, per arrivare alla proposta politica e infine al “ruolo attivo” nelle prossime elezioni perché voluto dalla gente. Un modello di “incoronazione “ da parte del popolo usato per legittimare le proprie aspirazioni. Spazio comune ha  dalla sua parte l’uso dei social network, di internet, anche se fino ad oggi il suo messaggio non è stato virale, non si è diffuso velocemente e a macchia, non è stato incisivo. E’ come se avessero voluto dimostrare maturità usando un linguaggio tradizionale e sperando che il web facesse il resto.  In questa continua ricerca di un’identità, oggi Spazio comune si candida come movimento più autorevole alla corsa alle prossime elezioni, a maggior ragione dal momento in cui soffia sempre più forte il vento dell’antipolitica e soprattutto grazie al nuovo sistema di voto che potrebbe favorire un candidato nuovo. Ecco perché la probabile candidatura di Vito Rizzo potrebbe ottenere numerosi consensi. Ma nulla è certo, se non che di avversari al momento non c’è nemmeno l’ombra, eccetto Benedetto Lo Piccolo. Spazio comune dovrà dribblare i tentativi di diversi politici locali di stringere alleanze. Dovrà scegliere bene. Ma soprattutto dovrà riuscire ad aprirsi alla gente, uscire fuori da quello “spazio comune” in cui virtualmente invita i cittadini a discutere. Al contrario dovranno essere loro, i giovani, ad entrare nello spazio della gente che tutti i giorni lotta contro ingiustizie e angherie, che lavora e fa i conti con la crisi e mille disparità, che ha perso la fiducia nelle istituzioni ma ha la speranza che esista ancora una via d’uscita. E questo compito, per un gruppo che non rispecchia per niente la realtà sociale di Balestrate, sarà la scommessa più difficile per vincere le prossime elezioni. Fuori dallo “Spazio comune”, fuori dalle associazioni, dalla società civile, dall’amicizia che lega un gruppo, esiste una realtà variegata, esiste il popolo, ognuno con le sue idee, le sue ambizioni,i suoi problemi, la sua speranza. Di questo popolo, oggi, non c’è traccia in questo movimento. Come scardinerà il sistema clientelare che assegna in partenza, a ogni candidato, il suo bottino di voti?

Benedetto Lo Piccolo preme sull’acceleratore. Con la nascita del movimento “Pensiero libero”, scende in campo uno dei candidati più forti nella corsa alle prossime elezioni amministrative. Lo Piccolo è stato il grande alleato di Tonino Palazzolo, capace di fare un passo indietro cinque anni fa in favore dell’amico, con il quale ben presto sono nati problemi di natura politica e amministrativa. La rottura è diventata insanabile fino a trasformarsi in guerra aperta con la mancata votazione in Consiglio della delibera che avrebbe consentito a Palazzolo di fare il suo ingresso nel distretto turistico. Lo Piccolo può contare su un discreto bacino di voti grazie anche all’alleanza con altri due consiglieri comunali, Alessandra Imbrunnone e Vincenzo Monticciolo. Da solo, però, difficilmente potrà spuntarla e qui scatta il totoalleanze. Lo Piccolo in queste settimane sta incontrando un po’ tutti i principali esponenti politici balestratesi, da Totò Milazzo ai giovani di Spazio comune. La sua candidatura, comunque, ormai  è più che certa.

E gli altri? Stanno tutti a guardare. Salvatore Ferrara, Totò Milazzo, Salvatore Bonaviri, seguono l’evoluzione politica per capire come muoversi. Il nuovo sistema elettorale e il fallimento di questa amministrazione incideranno sicuramente nelle prossime votazioni. La fiducia nei vecchi nomi della politica locale è ormai ai minimi storici. Sono stati tolti ai balestratesi non solo lavoro e soldi, ma soprattutto lo svago, il divertimento, quegli aspetti che in una comunità come Balestrate contano più dell’economia. Togliete il lavoro, i soldi, la conchiglia, il distretto turistico, potete togliere tutto, ma se toccate eventi come il Carnevale, il manciarizzo della sagra del pesce, un’estate di divertimento, praticamente vi siete condannati  a non ricevere più mezzo voto. Quindi se gente che ha preso parte al Consiglio comunale vorrà essere credibile in una prossima candidatura, dovrà essere capace di presentare un progetto serio sostenuto da esperti esterni a Balestrate, dei tecnici in cui i balestratesi potranno riporre la massima fiducia. Questa volta i numeri, le alleanze tra i grandi volponi, potrebbero non bastare più.