Le nuove regole del voto: potete scegliere sindaco e consigliere di lista avversaria e ci sarà l’obbligo di candidare molte più donne

Le prossime elezioni comunali avranno tante novità. Due su tutte stanno già mettendo in agitazione la politica: la prima riguarda il voto al sindaco, che potrà essere separato da quello dato al consigliere, mentre prima si votava un consigliere e il sindaco si “tirava” la preferenza. Il secondo punto riguarda la presenza delle donne. Non potranno esserci in lista più dei tre quarti di candidati uomini. Quindi ogni tre uomini dovrà esserci una donna e nelle giunte dovranno esserci per forza delle donne. Ed è già caccia alle quote rosa.

La scheda per l’elezione del sindaco sarà la stessa per l’elezione del Consiglio comunale. Il voto però si dovrà dare separatamente, uno per il sindaco e uno per un consigliere comunale anche di un’altra lista. Quindi se vostro zio si candida a consigliere e gli dovete dare il voto per forza, potete sempre votare un altro sindaco. Ad ogni modo, non basterà dare il voto a un consigliere per votare automaticamente il sindaco di riferimento.

Gli assessori potranno essere scelti tra i consiglieri comunali che non dovranno per forza dimettersi. Ma le giunte non potranno essere composte da un numero di consiglieri-assessori superiore alla metà dei propri componenti. Non potranno far parte delle giunte il coniuge, gli ascendenti, i discendenti i parenti e gli affini sino al secondo grado di sindaco, assessori e consiglieri comunali.
Gli assessori di Balestrate non dovranno superare il 20% dei componenti dell’organo consiliare. In ogni caso il numero degli assessori comunali non può essere inferiore a 4. E quattro saranno gli assessori a Balestrate.

A Balestrate, che ha meno di 10 mila abitanti, alla lista collegata al sindaco eletto sono attribuiti i due terzi dei seggi, quindi 10 consiglieri. All’altra lista che ha riportato il maggior numero di voti è attribuito il restante terzo dei seggi, cioè cinque. A patto, però, che questa lista perdente non otterà il 50 per cento più uno dei voti validi. In questo caso la lista perdente avrà sei consiglieri e il sindaco avrà una maggioranza di nove consiglieri.
Qualora più liste non collegate al sindaco eletto ottengano lo stesso più alto numero di voti, si procederà alla ripartizione dei seggi tra le medesime in parti uguali. L’eventuale seggio dispari è attribuito per sorteggio.
Ma per attribuire il premio di maggioranza, non si contano i voti delle liste che non sono ammesse alla assegnazione dei seggi.

Ci saranno nuove regole pure per le mozioni di sfiducia, che dovranno essere votate dai due terzi dei consiglieri assegnati e non potranno essere proposte prima del termine di 24 mesi dall’inizio del mandato né negli ultimi 180 giorni del mandato medesimo.