Porto di Balestrate, “ammuino” tra funzionari e costruttori per fare la cresta sul cemento: scattano sette arresti, danni per oltre 2 milioni di euro

I controlli per le opere pubbliche, hanno spiegato gli investigatori, sono accurati, complessi. Solo che a effettuarli sono comuni mortali. Sono persone che possono infrangere la legge. Questo sarebbe successo sul porto di Balestrate: un individuo, Benny Valenza, ritenuto re del cemento nella zona di Partinico, avrebbe fornito cemento depotenziato e avrebbe aggirato i controlli grazie alla compiacenza di una serie di persone tra cui addirittura un ingegnere del Genio civile di Palermo.

Sono sette le persone finite in manette.  Si tratta dell’ingegnere del Genio civile di Palermo, settore opere marittime, Leonardo Tallo, di due assistenti del direttore dei lavori, Antonino Turriciano e Pietro Sacco e due componenti della commissione di collaudo nominata dall’assessorato regionale al Turismo,  Giuseppe Jaforte e Giovan Battista Rubino. Volto noto della zona è il settimo arrestato, Filippo Grancagnolo, considerato molto vicino a Valenza. Non ci sono accuse di mafia e nemmeno di corruzione. I reati contestati vanno dalla frode in pubbliche forniture alla truffa al falso materiale ed ideologico. Evidentemente, però, gli inquirenti ipotizzano che se questi personaggi sono stati compiacenti, potrebbero avere avuto qualcosa in cambio. Questo non è stato accertato al momento e sarà appurato negli interrogatori.

Il maggiore dei carabinieri di Partinico, Incarbone, ha spiegato che il cemento depotenziato è stato utilizzato per il secondo stralcio dei lavori sul porto. “Su un importo di 10 milioni di euro circa – ha detto – il danno ammonterebbe a due, tre milioni di euro”. E’ bene dire che anche secondo le forze dell’ordine non ci sono grossi problemi strutturali al porto. Cioè non c’è il rischio crollo, ma evidentemente la struttura durerà di meno del previsto. Infatti non c’è stato alcun sequestro dell’opera. A questo punto tutti ci interroghiamo sui ritardi nell’apertura della struttura: forse sapevano che la magistratura stava indagando? Con i 7 arresti abbiamo due certezze: la prima è che la gara per affidare la gestione non è in discussione perchè al momento, sulla gara, non c’è stata nessuna vicenda giudiziaria che l’abbia messo in dubbio. La seconda è che le autorizzazioni che sono state  rilasciate dovranno essere riviste e quindi per l’apertura del porto passerà ancora tempo. Chi pagherà i danni? Chi risarcirà Balestrate?

Le indagini sono iniziate nel 2009, dopo l’arresto di Benny Valenza avvenuto, ironia della sorte, anche in quel caso il 4 giugno. Quella volta, alcune intercettazioni insospettirono i magistrati. Come riportato pure da Balestratesi.it, era emersa una sorta di complicità con alcuni soggetti che avrebbero dovuto controllare la qualità del cemento e effettuare i collaudi. E alcune intercettazioni avrebbero confermato questa ipotesi, perché quando arrivavano i controlli il cemento fornito era “oro” dicevano gli arrestati al telefono. Altre volte poteva essere illegale.

A portare avanti le indagini sono stati i carabinieri della Compagnia di Partinico coordinati dal Gruppo di Monreale. E’ stato appurato l’impiego di calcestruzzo di qualità differente ed inferiore ai valori di resistenza a compressione fissati dalla legislazione tecnica sulle costruzioni, in difformità a quanto stabilito ed indicato nei capitolati di appalto e nel progetto. Inoltre è stato scoperto il coinvolgimento a vario titolo, nella commissione dei reati sopra citati di personale tecnico impiegato nella realizzazione del porto.

Su Balestratesi.it troverete alcuni approfondimento. 1)Cosa succederà adesso al porto? In pratica dovranno essere nuovamente effettuati i controlli e le procedure potrebbero tenere la struttura chiusa ancora per qualche tempo. 2) Il Comune deve convocare subito un consiglio comunale straordinario e costituirsi parte civile. 3) Adesso riflettori puntati sulla strada di accesso al porto, i cui lavori andrebbero a rilento e la situazione inizia a essere anomale.