Ecco chi sono gli arrestati secondo i dati forniti dalla Procura.
“– Leonardo TALLO, ingegnere dell’ufficio del Genio Civile Opere Marittime di Palermo che, in fase di esecuzione dei lavori, assunto l’incarico di direttore degli stessi. Il medesimo è ritenuto responsabile di aver attestato falsamente, nei certificati di stato di avanzamento dei lavori, che i conglomerati utilizzati erano di volume inferiore a quello effettivamente fornito dalla ditta; di avere omesso di esercitare la sua funzione di controllo per conto della committenza pubblica al fine di garantire l’esecuzione dei lavori a regola d’arte;
– Antonino TURRICIANO, Assistente del Direttore dei Lavori. Il medesimo è ritenuto responsabile di aver formato falsi verbali di prelievo di calcestruzzo prodotto dall’impresa fornitrice;
– SACCO Pietro, Assistente del Direttore dei Lavori. Il medesimo è ritenuto responsabile di aver formato falsi verbali di prelievo di calcestruzzo prodotto dall’impresa fornitrice;
– JAFORTE Giuseppe(foto sopra) e RUBINO Giovanni Battista (foto sotto9, membri della commissione collaudo statico nominati dall’Assessorato Regionale del Turismo, delle Comunicazioni e dei Trasporti. I medesimi sono ritenuti responsabili di aver formato un falso certificato di collaudo statico delle strutture in conglomerato cementizio armato relative ai lavori di completamento del porto di Balestrate, nel quale attestavano falsamente che i risultati delle prove eseguite sui conglomerati cementizi in opera erano positivi e che la realizzazione delle strutture era conforme al progetto esecutivo autorizzato e, per l’effetto, certificavano la collaudabilità delle opere, circostanza, questa, non conforme al vero, risultando che le suddette strutture, alla luce della normativa tecnica di riferimento all’epoca vigente, non potevano essere collaudati con esito positivo. I predetti, inoltre, in concorso tra loro, nelle qualità di componenti la commissione di collaudo tecnico-amministrativo, inducevano in errore gli altri membri della predetta commissione di collaudo, facendo loro formare un falso certificato di collaudo tecnico – amministrativo nella parte in cui tale atto, recepiva il falso attestato di collaudo statico.
– GRANCAGNOLO Filippo, capocantiere. Il medesimo è ritenuto responsabile di aver eseguito un numero inferiore di prelievi di calcestruzzo in corso d’opera rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente; nell’avere utilizzato falsi provini di calcestruzzo, non rappresentativi del calcestruzzo scadente impiegato, al fine di superare il controllo di accettazione; nella redazione di falsi conti finali in cui si contabilizza calcestruzzo con la classe di resistenza prevista nel capitolato di appalto a fronte di un calcestruzzo fornito con caratteristiche inferiori e difformi da quella previste nel progetto.
– VALENZA Benedetto, invece, quale gestore di fatto dell’impianto di produzione di calcestruzzo “Camilli Flora” di Borgetto, è ritenuto responsabile di frode nell’esecuzione del contratto di fornitura di cemento per la esecuzione dell’opera sopra indicata, impiegando calcestruzzo di qualità differente ed inferiore rispetto a quanto concordato ed indicato nei capitolati di appalto, generale e speciale, e nel progetto, nonché utilizzando calcestruzzo inferiore ai valori di resistenza a compressione fissati dalla legislazione tecnica sulle costruzioni all’epoca vigente