A Balestrate non guardate fuori!

C’è un film che nelle scorse settimane ha avuto molto successo su Netflix. “Don’t look up”, “non guardate in alto”. È la storia di uno scienziato, Leonardo DiCaprio, che assieme a una sua studentessa scopre che una cometa sta per colpire la terra e la distruggerà. Ma il presidente Usa, Meryl Streep, ha un solo interesse, la politica e la sua poltrona, e non prende sul serio il pericolo, mentre il resto del mondo inizia a divagare sulla cometa, e il tam tam sui social, influenzato dalla politica, ha l’effetto di sminuire quanto sta per accadere.
A un certo punto però accade l’inevitabile: la cometa si avvicina alla terra e diventa visibile in cielo. E allora lo scienziato è in strada e urla, “guardatela, guardate in alto!”. Eccola, adesso possono vederla tutti. È la verità che si mostra nella sua drammaticità, è la verità che non può essere più negata. Eppure, la politica e i detrattori riescono a spingersi oltre: invitano i cittadini a “non guardare sopra”, “don’t look up!”. Non guardate e il problema non esisterà.

Penso a Balestrate in questi ultimi tempi, leggo il giornale, vado un po’ meno sui social, mi confronto con la gente, e continua a venirmi in mente questo film. Mentre il bilancio è devastato, gli uffici comunali si svuotano, il paese è degradato, il turismo inesistente, l’età media del paese si alza, cala la natalità, tutti gli indicatori sono negativi, ecco, mentre avviene tutto questo disastro che rischia di annientarci come una cometa, chi ci amministra ci dice che è tuttapposto. Non solo.
Ci dicono che arriveranno droni capaci di sconfiggere gli spacciatori, che arriveranno monopattini in grado di risalire la strada che porta a mare dimenticando che nessun monopattino legale può farcela così facilmente. E a chi glielo fa notare risponde con una battuta, lo critica, dice che non è mai contento, e sembra un siparietto tipico di un film di Cetto Laqualunque.

E mentre c’è il disastro, ci raccontano che arrivano miliardi, miliardi ovunque, basta fare una telefonata al sindaco a Roma, arriveranno miliardi e che ne faremo? Ah già l’ex mattatoio, alcune strade, e le solite cose su cui da alcuni decenni il Comune butta soldi per vedere puntualmente l’area degradata e devastata perché ovviamente non è valorizzata. Il paese cade letteralmente a pezzi, piove e alcune strade si riempiono di fanghi fognari, l’ex conchiglia devastata, c’è ancora quel maledetto lido in spiaggia a deturpare tutto, e guai a parlarne! Il porto non pervenuto, l’economia locale è in ginocchio. L’estate ormai dura due mesi. Il turismo non esiste, non è in una dimensione imprenditoriale, non crea occupazione.
Manca totalmente una visione di quello che Balestrate dovrà diventare.

Da una parte c’è la politica balestratese che non riesce a mettersi d’accordo su nulla e presenta più sindaci che idee. E questa è la cosa più vergognosa, perché neanche di fronte all’emergenza in cui è piombato il paese i nostri consiglieri e aspiranti sindaci riescono a trovare un accordo per salvare almeno la dignità di questo territorio. Dall’altra parte c’è il sindaco Rizzo che in un delirio politico da piena campagna elettorale si è ormai scatenato con una serie di annunci e slogan quotidiani, pronto a utilizzare tutto ciò che riguarda la politica nazionale e regionale come fosse un risultato della sua amministrazione, che siano sgravi o buoni pasto o strutture sanitarie o chissà cosa altro ancora.

Di mezzo, purtroppo, c’è il nostro paese, degradato, anonimo, con un bilancio fortemente in difficoltà, con uffici comunali strategici per l’economia locale che sono in emergenza, dove per una pratica di costruzione possono passare tre anni, dove i disabili ricorrono al tribunale per i propri diritti, dove i 300 percettori di reddito di cittadinanza dimostrano che c’è una gravissima emergenza occupazionale a cui non si può rispondere con servizio civico, buoni pasto e i soliti piccoli aiuti.
Però, voi non guardate fuori, non dite nulla nulla, non pensate. E vedrete che va tutto bene.