Ormai dal lontano 2004 scrivo mie riflessioni su questo blog, senza la convinzione che possano essere condivise e apprezzate da tutti, ma sempre convinto che favorire il confronto e l’esercizio del pensiero sia fondamentale per aiutare una comunità a crescere. Il dialogo, è qualcosa che pare sparito dalla scena balestratese. Non si parla, non c’è confronto, non ci sono idee.
La pandemia ha stravolto il mondo, ha rimescolato un po’ le carte della nostra società. Ci sono stati tempi difficili e altri ne verranno. Un paesino come Balestrate rischia davvero di essere travolto dagli eventi. Non avevamo un percorso tracciato prima, non abbiamo una meta adesso.
Quotidianamente siamo inondati da notizie di aiuti, precariato, buoni spesa, redditi di emergenza, misure che appaiono necessarie quanto estemporanee di fronte a una comunità che non ha sbocchi, non ha prospettive di crescita. Qualche giovane sta investendo a Balestrate tra mille difficoltà. Che futuro si delinea per Balestrate? Quali sono le idee?
Stanno per arrivare sui Paesi europei miliardi, tanti miliardi per provare a rilanciare l’economia. A cascata questi soldi si riverseranno nei singoli territori. Balestrate è pronto? Quali sono le idee, i progetti, le iniziative che vorremmo avviare? Mancano attrattori, mancano processi in grado di generare profitto, di attirare un pubblico di qualità. Un’arena per spettacoli, impianti sportivi moderni, aree fieristiche, attrattori insomma capaci di alzare il livello dell’offerta turistica. Non ci sono le condizioni per destagionalizzare, non ci sono le condizioni per puntare a un turismo di qualità, non ci sono le condizioni per favorire investimenti. Come possiamo pensare a un paese dove tutti possano avere una opportunità, invece che i soliti fortunati? Non ci potrà mai e poi mai essere crescita a Balestrate senza una visione che tenga conto di tutti. Senza equità, fino a quando ci saranno cittadini di serie A e di serie B, Balestrate non andrà da nessuna parte.
Io personalmente sono molto preoccupato. Di fronte a uno dei periodi più complicati della storia dell’umanità, vedo poca responsabilità e tanto pressapochismo. L’altro giorno in Consiglio comunale l’opposizione ha sollevato un tema, quello di alcuni incarichi di lavoro svolti da esponenti della maggioranza nella sanità. Quando l’opposizione ha chiesto informazioni, sindaco e presidente del Consiglio hanno ribattuto sostenendo che si trattava di vita privata. Il dibattito è così finito senza che effettivamente si capisse nulla, ma c’è un passaggio molto delicato che segna secondo me la fine totale nel rapporto di fiducia che una comunità può avere nei propri amministratori.
Sto parlando del fatto che i massimi vertici della politica che governa Balestrate sono venuti a conoscenza di una opportunità lavorativa e non l’hanno condivisa pubblicamente con tutta la comunità. Forse l’hanno detto a chi volevano loro in privato, non saprei, di sicuro l’hanno sfruttata in prima persona. È qui che si rompe il patto di fiducia tra politica e cittadini. Il primo cittadino è come il capitano di una squadra, deve corriere più degli altri, deve arrivare primo agli allenamenti, deve dare tutto per i suoi compagni. È come il capitano di una nave, deve scendere per ultimo in qualsiasi circostanza difficile. Deve dare l’esempio a tutti. E invece ancora una volta questa esperienza amministrativa ha mostrato quello che a mio avviso è il suo lato peggiore, una autoreferenzialità molto pericolosa. La stessa gestione dell’emergenza era stata un brutto campanello d’allarme, divenendo una sorta di attività esclusiva della ristretta cerchia politica di maggioranza. Invece di fare squadra sono andati avanti da soli a costo di sbagliare.
Per il resto assistiamo a una serie preoccupante di silenzi. Sul depuratore, sulla villa comunale. Non sappiamo se il Comune si vorrà costituire parte civile.
Purtroppo il senso di tutto questo rischia di essere storpiato da una rappresentazione sui social che stravolge il vero senso delle cose e confonde per la gente. Come uscirà Balestrate da questo buco nero? Io non lo so chi si candiderà, cosa accadrà l’anno prossimo, chi amministrerà Balestrate i prossimi anni. Sono però molto preoccupato, perché credo che Balestrate si trovi nel bel mezzo di un grande disastro. E non si prospetta niente di buono.