Balestrate affonda per colpa dell’egoismo dei politici e degli interessi personali

Succede a Balestrate che l’egoismo, gli interessi di parte e in certi casi l’arroganza della politica locale abbiano prodotto nel periodo più buio della storia del mondo l’elezione di un candidato giovane che è stato chiamato ad affrontare argomenti e temi di cui nulla sapeva, che mai aveva minimamente vissuto caricandosi di responsabilità che non aveva mai avuto, con il continuo diktat politico dei suoi sostenitori. E il candidato in questione, l’attuale sindaco Rizzo, ha pensato bene di trasformare questa occasione nel possibile ascensore della sua carriera politica facendo quello che riesce meglio a lui e a questa nuova generazione di politici, ovvero usare i social in maniera spietata verso la gente, mostrando un mondo meraviglioso che non esiste, cavalcando l’onda. La maggioranza della gente sa che non è così non aveva scelto questo progetto politico, ma è rappresentata da persone che si sono divise e cosi i rizziani hanno avuto la meglio. 

Per questo oggi domina il meraviglioso mondo di Vito Rizzo dove tutto va bene, il depuratore andava bene, la questione dell’ex conchiglia andava bene, il bilancio va benissimo salvo però annunciare che tutti i Comuni hanno problemi e quindi non è colpa nostra se stiamo fallendo, iniziando così a tracciare la strada del disastro dei conti verso cui viaggia Balestrate. Segretari comunali che cambiano, dirigenti che lasciano, uffici depotenziati. Un quadro di aberrazione della realtà dove il piano regolatore, annientato dagli interessi particolari, stravolto negli anni, capace di portare benefici solo a un paio di imprenditori, svuotato da ogni possibile opportunità di sviluppo, viene presentato addirittura come obiettivo di questa amministrazione, come fiore all’occhiello. Un piano che ha mandato nel caos l’edilizia locale, con un centro storico aumentato a dismisura che ha bloccato decine di lavori riuscendo a salvare in extremis solo poche e fortunate abitazioni.
Un paese dove non si muove foglia senza che il politico di turno che porta 200 voti dia il suo via libera oppure la conseguenza è chiara, cade la maggioranza e in quel caso tutti casa, il sindaco e i suoi fedelissimi, rimasti ormai un pugno di persone devote per grazia ricevuta.

Benvenuti nel meraviglioso mondo di Balestrate, dove la pulizia di una strada per opera di disoccupati diventa un’opera straordinaria, dove un cantiere diventa una meravigliosa opportunità di sviluppo, dove si annunciano maxi piani di abbattimento delle barriere architettoniche che altro non sono che scivoli dei marciapiedi in alcune strade, la normalità. Dove i lavori nelle scuole diventano una esclusiva del paese dimenticando i miliardi messi a disposizione a livello nazionale, dove la strada di accesso al porto all’indomani dell’apertura si è subito adeguata al degrado del territorio.

Il nostro paese  vive già uno dei momenti più oscuri dei suoi 200 anni di storia e la maggioranza dei cittadini è furibonda, perché l’attuale maggioranza si regge sul cambio di casacca di un consigliere comunale, perché questa amministrazione governa grazie alle divisioni di tutti coloro che sono contro. I due terzi di Balestrate aveva scelto altro rispetto a questo sindaco, eppure se lo è ritrovato, lo ha sopportato, ne sta subendo le conseguenze e quel che è peggio non vede nulla in prospettiva futura. All’orizzonte, infatti, ci sono le aspirazioni e le ambizioni di candidati di tutti gli schieramenti che invece di parlare e sedersi a un tavolo per capire come salvare questo paese finito tra episodi di criminalità, crisi, degrado, pensano di vincere la sfida sul piano temporale, della resistenza, e non due contenuti. Chi arriva più avanti e con la squadra più forte vince, oppure si aggrega ad altri, con ammucchiate che tutto hanno meno che i contenuti che servono a Balestrate. E i signorotti che reggono in piedi l’attuale maggioranza sono già al lavoro per portare avanti il ciclo storico che da sempre li vede al comando del paese, sostituendo Rizzo con qualche altro candidato nuovo dal volto pulito, presentabile, magari pure donna per proporre nuovamente un’immagine di cambiamento. Tra qualche mese inizieranno i soliti balletti in Consiglio comunale e poi via, si riparte. Però questa volta non dovremo accusare chi vincerà, ma chi ha perso sapendo di essere responsabile della sconfitta, di avere scelto la strada della forza contro quella dei contenuti, la strada dell’egoismo invece che del dialogo. A Balestrate servono persone responsabili e serie, si salvi chi può.