Scoppia un altro caso sugli appalti al Comune di Balestrate. La ditta che puliva la spiaggia del paese, la Ecos Srl di San Cipirello, è ritenuta a rischio infiltrazioni mafiose. Lo sostiene la Prefettura di Palermo che lo scorso 7 agosto ha emesso una interdittiva antimafia, cioè un provvedimento motivato da indagini e analisi approfondite che stoppa ogni rapporto lavorativo con la pubblica amministrazione. Il Comune ha rescisso il contratto il 27 agosto successivo e nel mezzo ha proceduto al pagamento di una fattura.
La ditta nel frattempo ha fatto ricorso al Tar contro l’interdittiva ottenendo una sospensiva. Seguirà nei prossimi mesi una battaglia in tribunale che ha dei precedenti ben delineati. L’azienda, infatti, fa parte di un gruppo di società del settore dei rifiuti che secondo gli inquirenti sono riconducibili allo stesso imprenditore di San Cipirello e su cui gravano interdittive pienamente efficaci. Tra queste spicca la F. Mirto Srl, che aveva ricevuto una serie di affidamenti dal Comune di San Cipirello poi sciolto per mafia. Nei confronti di questa società nei mesi scorsi è arrivato il verdetto del Consiglio di giustizia amministrativa che ha confermato la validità dell’interdittiva della prefettura.
Allo stesso imprenditore, secondo gli inquirenti, sarebbe riconducibile la Ecos, che lo scorso gennaio era riuscita ad aggiudicarsi la gara del Comune di Balestrate per la pulizia della spiaggia per due anni. Era stata l’unica ditta a presentare offerta con un ribasso del 4,6% sull’importo a base d’asta di 103 mila euro.
Lo scorso 7 agosto, sulla base di una serie di indagini e verifiche delle forze dell’ordine, la Prefettura ha emesso l’interdittiva antimafia evidenziando, tra l’altro, anche degli anomali cambi di assetto societario. Il Comune però ha rescisso il contratto più avanti, il 27 agosto, probabilmente solo dopo la cancellazione della ditta dalla white list, cioè l’elenco della prefettura con le ditte in regola. Il giorno prima, il 26 agosto, lo stesso settore dei lavori pubblici, con la determina numero 299, aveva dato il via libera al pagamento di una fattura da 14 mila e 280 euro emessa dalla ditta il 18 agosto.
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