Qualcuno ha chiesto perché tutta questa attenzione sulla banda, qualche altro non vedeva l’ora di conoscere la verità. A nostro avviso, mio e di chi crede in questo sito, approfondire la storia e fare chiarezza era un dovere nei confronti di tutte quelle persone che hanno voluto la banda e ne hanno fatto parte, di chi non c’è più, di chi ha fatto sacrifici e vuole che questa realtà continui a esistere. In questo post proveremo a ricostruire la storia per capire perché si è arrivati a questo punto, perchè la banda dopo 24 anni non ha suonato a San Giuseppe e perchè rischia di sciogliersi.
Andiamo subito al dunque per chi non ha voglia di leggere tutto. La banda rischia di sciogliersi dopo 24 anni perché i ragazzi che ne fanno parte si sono scontrati, hanno litigato, e a mio avviso tutto è legato a incomprensioni superabili, con intelligenza e serenità, allontanando tutti quegli elementi di disturbo che hanno voluto fortemente danneggiare la banda. Bisognerà chiarirsi, ma nella banda ci sono bravi ragazzi e non mancherà occasione per trovare la quadra. C’è poi la vicenda politica, che ha visto l’opposizione attaccare il sindaco. Attenzione, sulla richiesta di chiarezza e trasparenza siamo d’accordo al 100 per cento, lo chiediamo ormai da dieci anni a cominciare dalla gestione della Pro Loco. Chi oggi chiede chiarezza in Consiglio, dovrebbe ricordarsi di quando la Pro Loco dieci anni fa era diventata una succursale politica dell’amministrazione e guai a chiedere di rendicontare pubblicamente. Cioè dipende da chi lo chiede, prenderla come una richiesta di chiarimento o un attacco strumentale. Non è mai troppo tardi però per cambiare idea e non possiamo che essere lieti per la presenza di un’opposizione che finalmente fa il suo dovere. La trasparenza è fondamentale per far funzionare meglio le associazioni e gestire bene le risorse pubbliche. L’importante è che gli attacchi abbiano come fine il bene comune.
Ovviamente a queste liti si arriva dopo un lungo percorso. Proviamo a ricostruirlo qui con una premessa: non troverete nomi e accuse ai singoli, per il semplice motivo che cadremmo nella trappola di proseguire uno scontro voluto per creare tensione.
E allora, procediamo. Dopo le elezioni, nell’associazione Vincenzo Bellini di cui fa parte la banda si è aperto il dopo Vito Rizzo per scegliere il nuovo presidente. La banda oggi è composta da due “gruppi”, uno coi suonatori della prima ora e l’altro con quelli arrivati in un secondo momento. Queste due “aree” sono quelle finite in contrasto. La riunione per rinnovare il direttivo si è tenuta tardi, lo scorso ottobre, la data esatta sarebbe il 23. Si è perso tempo probabilmente perchè c’era già chi aveva potere di firma e l’associazione non aveva fretta. Il risultato dell’elezione delle nuove cariche, però, non ha soddisfatto tutti. Tanto che al momento di stilare il verbalino per registrare i vari interventi, ecco spuntarne due, di verbali. Cioè i presenti si sono spaccati e hanno presentato due verbali. Uno dei due era formulato in modo da mettere in difficoltà Vito Rizzo, raccontano i componenti della banda. Ne è nata una discussione che ha portato alla mancata formalizzazione del verbale e nessuno ha firmato: perché usare la banda per colpire il sindaco? Chi aveva questo interesse? Fatto sta che in Consiglio comunale i 5 stelle e Balestrate partecipava hanno chiesto i verbali per capire se il nuovo direttivo è stato eletto ma questi verbali non arrivano e non arriveranno mai semplicemente perché non esistono. È un fatto grave? Per me no, perché nella gestione di una piccola associazione di paese, quello che conta per me è l’uso trasparente delle risorse e non un verbalino che accerti le dichiarazioni di quattro amici che decidono chi deve essere il presidente di un’associazione e il suo vice. Sono cariche simboliche, non si può cercare il “potere” in queste cose. Qualcuno ha rubato soldi? Guardo i volti dei ragazzi che suonano nella banda e mi viene davvero difficile pensarlo. Se qualcuno sa qualcosa che lo denunci, ma in Consiglio comunale l’opposizione, seppur agguerrita, non ha portato elementi sull’argomento soldi.
Andiamo avanti. A un certo punto viene richiesto un Consiglio comunale urgente. Perchè? Perché l’opposizione scopre che la convenzione tra la banda e il Comune non è stata rinnovata e sospetta che il sindaco non si sia più formalmente dimesso dall’associazione, creando un conflitto di interessi. Ma come, dicono, presidente dell’associazione e sindaco, quindi persona che eroga contributi e che li incassa? Così iniziano a chiedere tutti i documenti e trovano due comunicazioni inoltrate al Comune che dovrebbero certificare le dimissioni di Rizzo da presidente della banda. Si tratta di documenti con lo stesso numero di protocollo inviati però uno via pec e l’altro a mano (non via mail come avevamo scritto inizialmente, anche se cambia poco nella sostanza). L’opposizione tira le somme: è come se di fronte al casino che intanto si è creato qualcuno abbia voluto chiarire meglio la situazione relativa alle dimissioni di Rizzo. È come se qualcuno abbia “aggiustato” le carte in corso d’opera. Le dimissioni sono datate 12 giugno, ma secondo l’opposizione c’è qualche anomalia. Se ci sono responsabilità in questo passaggio e di chi sono, lo accerteranno i carabinieri che hanno già convocato diverse persone e consiglieri. Qui è in ballo la credibilità delle istituzioni.
Per quanto riguarda il passaggio di denaro, Cinque Stelle e Balestrate partecipata sollevano dubbi sul fatto che il Comune abbia erogato somme all’associazione e che Rizzo le abbia potute riscuotere da sindaco e da presidente dell’associazione. Abbiamo interpellato i componenti della banda e non risulta nulla di questo, anzi. L’ultimo finanziamento è arrivato a luglio ed è frutto di una delibera dell’ex sindaco Totò Milazzo. In quel periodo Vito Rizzo era già sindaco: ammesso che le dimissioni da presidente dell’associazione vengano contestate, i ragazzi della banda hanno spiegato che il tesoriere dell’associazione aveva potere di firma e dunque la possibilità di prelevare i soldi dalla banca. Si tratta tra l’altro di un fedelissimo di Balestrate partecipata. Strano che l’opposizione fosse così informata di tutto tranne che di questo passaggio.
E andiamo alla festa di San Giuseppe. I carabinieri hanno approfondito, diversi ragazzi della banda sono stati sentiti, qualcuno si è intimorito e anche per questo per San Giuseppe non è voluto uscire. Sono ragazzi, mettiamocelo in testa. Si sentivano via whatsapp, prima sembravano d’accordo nel suonare, poi qualcuno ci ha ripensato. Certo, ha ragione da vendere il professore Vito Orlando quando decide di lasciare la banda per fare spazio ai giovani, e se ne va deluso e amareggiato. Le accuse che ha subito, i discorsi duri che ha sentito, di certo non se li meritava. Pure don Francesco Giannola ha provato a intervenire per ricucire, e il fatto che non ci sia riuscito, in un clima ormai incandescente, lo ha ferito e amareggiato e da qui l’omelia in chiesa che ha colpito i fedeli.
Tra i ragazzi è scoppiato un duro scontro. Questa, però, è una frattura che si può ricomporre, ne siamo certi, l’amore per la musica può essere sicuramente il migliore collante per rimettere in sesto tutti i cocci. Siamo pronti a mettere la mano sul fuoco sul fatto che i ragazzi della banda sono tutti onesti, volenterosi, sono la parte buona di questo paese e sapranno trovare il modo di ricompattare escludendo polemiche e chi ha interesse ad altro.
A questo punto non vogliamo più alimentare congetture e polemiche, in Consiglio ne sono state fatte tante. I ragazzi della banda sono giovani, in parte un po’ ingenui nel senso buono della parola, smaliziati, senza alcuna malvagità. Quando ho chiesto loro perché non è stata rinnovata la convenzione, che poi è il tormentone dei Cinque Stelle nell’attaccare il sindaco, mi hanno risposto candidamente che non è il sindaco che la rinnova, è l’associazione che entro il 31 ottobre doveva chiederlo. Ma siccome c’erano le liti per l’elezione del nuovo presidente, siccome ci furono quelle polemiche interne, allora nessuno ha presentato domanda. È davvero avvilente che io in questo blog debba difendere il sindaco da questi attacchi, ma per difendere la banda bisogna difendere il sindaco, perchè l’argomento banda è stato utilizzato per questo motivo. E nessuno in Consiglio comunale è riuscito a dire una parola. Ma di questo i consiglieri ne hanno discusso nella riunione di maggioranza nella quale Gino D’Anna ha minacciato di dimettersi da presidente del Consiglio. Hanno capito che hanno sbagliato, ci sono stati errori di comunicazione col sindaco, non erano preparati bene sull’argomento e dunque non conoscevano questi dettagli.
Il problema però non si pone. Perché sapete cosa dicono tutti i ragazzi della banda? Che della convenzione possono pure farne a meno, perché sono disposti a suonare gratuitamente. Bisogna rimettere in sesto l’associazione, sensibilizzare le famiglie per inserire nuovi aspiranti musicisti, ritrovare quella serenità e quell’armonia necessari al paese. E questo ovviamente facendo tesoro di tutto quello che è successo, cercando di essere più ordinati e trasparenti nella gestione dei contributi così come non lo sono stati altri nel passato.
Abbiamo invitato i protagonisti della banda a riunirsi intorno al tavolo di una pizzeria, una di queste sere, per chiarire quanto successo e ripartire con grande senso di responsabilità e amore per la musica e per Balestrate.