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Bertolino, nuovo allarme. Ma a Balestrate “stanno tutti bene”

L’avrò citato una decina di volte, è vero. Ma non posso fare a meno di continuare a usare questo film per descrivere come appare Balestrate oggi. “Stanno tutti bene” è un film del ’90 diretto da Giuseppe Tornatore e magistralmente interpretato da Marcello Mastroianni. Un film struggente, dove un anziano va a trovare i figli al Nord, convinto che siano felici e contenti così come gli dicevano al telefono, e invece scopre che vivono tutti in situazioni disastrose. E tornato in Sicilia, ricordando la sua famiglia, finirà col mentire a se stesso e alla moglie defunta continuando a ripetere che i figli “stanno tutti bene”.
Come posso non pensare a questo film parlando di Balestrate? Un paese dove ormai la politica, di fronte ai propri errori, non fa altro che minimizzare.

La puzza di bruciato, di plastica bruciata, invade il paese di giorno e di notte? Ma che sarà mai, qualcuno che brucia rifiuti, o forse una fabbrica che brucia chissà cosa, o forse i cavi per rubare il rame. E che sarà mai. Cala la differenziata? E che sarà mai, era tutto previsto, faremo controlli, no problem.  E se poi si fa la sagra della seppia e i ticket omaggio sono più di quelli a pagamento e ora scattano le richieste di rimborso, e che ci fa, è stato un successone. E se bruciano i lidi, se l’immagine di Balestrate si deteriora sempre di più, che sarà mai. Stanno tutti bene.

La Bertolino vuole avvicinarsi a Balestrate per creare una mega industria dove in più vorrebbe bruciare forse vinacce e magari scaricare nel mare di Balestrate? E che sarà mai. Leggiamo la replica del sindaco sull’articolo di oggi sul Giornale di Sicilia e siamo colpiti dalla leggerezza e dalla tranquillità disarmante delle sue dichiarazioni. “Non ci sono problemi per la salute” dice, così, in libertà, come se a Partinico in questi anni la Bertolino avesse inebriato l’aria di fiori profumati, come se le morti per tumori non siano state sospette, come se la condanna per due milioni al Comune di Partinico per danni all’ambiente sia di fantasia. Quasi quasi ci fa un favore il sindaco quando dice che “qualsiasi chiarimento è legittimo”, che se si vuole si può sempre approfondire la cosa. Davvero, siamo increduli davanti a tanta superficialità, come se la salute dei cittadini si possa liquidare con qualche rassicurazione di rito. Della serie “stanno tutti bene” insomma.

I consiglieri comunali di Partinico Gianluca Ricupati Valentina Speciale Giovanni Billeci, hanno letto le carte del progetto di delocalizzazione della Bertolino. E lanciano l’allarme: “Dalla lettura del decreto assessoriale regionale, è evidente che l’iter avviato è quello non di una delocalizzazione, ma della costruzione di una nuova mega industria (con una superficie a disposizione che sarà il doppio di quella attuale) che disporrà di una centrale termoelettrica e che quindi brucerà qualcosa (attualmente si legge vinacce) per produrre energia”. Secondo i consiglieri, o si tratta di un bluff politico, visto che si parla di costruire case al posto dell’attuale fabbrica a Partinico, oppure è in gioco “un grande piano di speculazione ai danni dell’ambiente sia di Partinico che dell’intero golfo di Castellammare (considerato che l’eventuale nuovo scarico si verificherà pressocché lungo il confine tra il mare di Trappeto e Balestrate)”.

Prima di dire che non ci sono rischi per Balestrate, potremmo mettere da parte la politica e pensare a fare il bene del paese, per favore? Fortuna che c’è un gruppo di giovani, Spazio Comune, che in Consiglio ha ripreso a fare occupazione chiedendo una seduta straordinaria sull’argomento con tanto di presenza dell’ufficio tecnico comunale di Partinico. Contiamo di loro per una battaglia senza tregua.

Categories: Cronaca
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  • La Contrada Sant'Anna, area artigianale di Partinico, e la contrada Cambuca, nel territorio di Grisì, drenano nel torrente Ciurro-Murro. Questo torrente, con flusso che interessa il periodo autunno-inverno-primavera, è quello che, andando al Santuario della Madonna del Ponte dalle Quattro Vanelle, si attraversa con un ponte che è duecento metri prima del Santuario. Dopo il ponte, il fiume si getta nella vallata sottostante confluendo con il Fiume Jato. Voi tutti sapete dove finiscono le acque del Fiume Jato.