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Il car sharing della politica balestratese, la geniale idea delle liste condivise alla faccia dei programmi

 

Pubblichiamo il contributo di un balestratese sulle prossime elezioni. Abbiamo valutato l’opportunità di garantire il suo anonimato, anche perché l’importante è il contenuto pungente e ironico del testo piuttosto che il nome dell’autore.

 

Shared voter list (Lista Elettorale Condivisa)
Dal laboratorio alla real life

“La Sicilia è stata da sempre utilizzata dalla classe politica come il laboratorio di esperienze da trasferire poi a livello nazionale. I risultati sono sotto i nostri occhi e pensare che possano essere i partiti tradizionali a fornire una via d’uscita dal tunnel del sottosviluppo imboccato equivarrebbe a decretare, ancora una volta, il primato della speranza sull’esperienza.” Così scriveva Donato Di Donna sul Fatto Quotidiano del 26 settembre del 2012. E a buon motivo. Infatti, a nostra memoria, in ogni caso con cronache documentabili, sia nella prima che nella seconda Repubblica la fluidità ideativa della politica siciliana ha trovato soluzioni e modalità operative nei confronti di condizioni socio-politiche ingessate e non tenenti conto dell’evoluzione della società che richiede, invece, di pari passo, l’evoluzione dei sistemi sociali di controllo e di governo. L’unico rammarico consiste nel fatto che tutte le volte in cui la Sicilia è stato laboratorio politico la nostra è stata essenzialmente una enunciazione teorica mentre, in altre regioni italiane, la prospettiva innovativa è stata contestualizzata nel sociale. Il problema non riguarda solo la politica ma l’intero nostro vivere sociale. Come esempi di razionalizzazione delle scelte e di economia funzionale nelle allocazioni delle risorse potremmo citare gli spazi in coworking, medesimi uffici e scrivanie utilizzati da diversi professionisti e aziende, in tempi diversi e con costi condivisi, il car sharing che ormai interessa le nostre maggiori città e che consente di utilizzare l’auto solo quando ci serve e partecipando ai costi gestionali e il taxi sharing che ci consente di condividere un taxi al prezzo di una corsa di autobus.

Questa volta il laboratorio politico non parte da Palermo, Catania o altre città con un potenziale umano e culturale cospicuo ma da un piccolo centro della Sicilia occidentale, Balestrate. Il primum movens, come per tutti i laboratori politici, è stata la ricerca di una via che consentisse di uscire da una impasse della condizione socio-politico-elettorale locale bloccata da pregiudizi che si richiamavano a rigidi partitismi e a ideologie ormai cancellate dalla storia. La sinistra, la destra, il centro sono diventati contenitori virtuali nell’ambito dei quali la fluidità è estrema, tanto che non desta, ormai, alcuna perplessità né sorpresa il continuo rimaneggiamento degli schieramenti tanto da far configurare un continuum rappresentativo politico. In democrazia contano i numeri, ma è pur vero che bisogna dare valore alle idee. Nel sistema socio-politico che ci lasciamo alle spalle, partiti di minoranza avrebbero potuto avere idee e programmi che se fossero stati attuati avrebbero potuto dare un impulso positivamente diverso alla nostra società; non è successo perché quei partiti non avevano i numeri.

Dal laboratorio politico balestratese vengono la novità e la soluzione che si riassumono nella Shared voter list (Lista Elettorale Condivisa). Se due o più schieramenti non hanno i numeri sufficienti a farli prevalere singolarmente in una competizione elettorale, perché non mettersi insieme per riuscire a vincere la competizione e portare a buon fine il proprio programma elettorale? L’idea è veramente geniale. Si potrebbe obiettare che tutt’oggi esistono le coalizioni. Non è la stessa cosa. Nelle coalizioni, le parti sono tenute insieme da una parentela di appartenenza per ideali e programmi, nella Shared voter list alle parti non si chiede alcuna affinità di ideali o di programmi. D’altro canto, quando prendiamo una macchina in car sharing forse che ci chiediamo chi ha utilizzato la macchina prima di noi e chi la utilizzerà dopo? Quando prendiamo un taxi in taxi sharing ci chiediamo chi sono gli altri passeggeri che condividono la corsa e i costi? Quello che interessa è lo stesso servizio a minor costo. Ma poi, la giunta, il consiglio, il bilancio, i programmi?

Il laboratorio ha dato le giuste e appropriate risposte e il sistema conta sui seguenti pilastri:

a. Ciascuna parte della Shared voter list chiederà ai propri elettori di votare solo i propri candidati anche se poi i voti delle singole parti si sommeranno e saranno utili a conseguire il successo congiunto.

b. Il punto “a” è essenziale e irrinunciabile perché, dopo la vittoria elettorale, bisognerà ripartire il bilancio in quote proporzionali ai voti conseguiti dalla singola parte in modo da sostenere economicamente i propri programmi.

c. Infatti, ciascuna parte punterà a realizzare i propri programmi. A titolo di esempio; se la parte X vuole realizzare i punti del programma 1, 2, 3 e 4 e la parte Y i punti 4, 5, 6 e 7, entrambi le parti realizzeranno insieme il punto 4 mentre realizzeranno separatamente gli altri punti.

d. Nel caso in cui fosse necessario votare, come in Consiglio comunale, ciascuna parte della Shared voter list ha il dovere di sostenere la posizione dell’altra/e parte/i; tale dovere cessa in caso di questioni che possano avere risvolti penali o in chiaro contrasto con i reciproci programmi. Le condizioni in cui può essere esercitato il diritto di veto è stabilito in un accordo pre-elettorale. In tal modo viene assicurata l’eticità dei comportamenti delle parti della lista.

Come balestratesi e come siciliani, dobbiamo dichiararci soddisfatti e contenti? Certamente sì, anche perché finalmente non correremo il rischio immediato che qualcuno ci possa rubare l’idea e avremo l’opportunità di cogliere noi stessi i risultati delle idee innovative generate da un laboratorio politico siciliano, molto fecondo pur originando da un piccolo comune. Viva Balestrate, viva la Sicilia, viva l’Italia.

Categories: Politica
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