Lo sapete che giovedì il Consiglio comunale di Partinico è chiamato ad esprimersi, “con una strana e incomprensibile urgenza”, sulla variante urbanistica chiesta dalla distilleria Bertolino in contrada Bosco, che da zona agricola passerà a zona industriale? Ce lo comunicano alcuni amici consiglieri di Partinico. E lo sapete cosa si discute con urgenza in questi giorni tra Regione e ministero? Si discute il piano di gestione dei rifiuti che prevede, entro due anni, la costruzione di termovalorizzatori in Sicilia. Quanti ancora non è deciso: potrebbero essere pochi ma più potenti, oppure molti e meno potenti. Dicono siano tecnologicamente avanzati, ma chi lo vuole un impianto che brucia i rifiuti a pochi chilometri da casa?
Al momento i quotidiani che hanno scritto sul piano spiegano che potrebbe sorgere un inceneritore più grande a Bellolampo oppure l’impianto potrebbe essere di medie dimensioni accompagnato da altri due termovalorizzatori, uno a Castellana e uno a Partinico. Dove? E dove se non proprio in contrada Bosco, a pochi chilometri da Balestrate, dove la Bertolino andrebbe a delocalizzare la distilleria raddoppiando, chissà, il suo business. Certo, mica ce lo ritroveremmo all’ingresso del paese, ma siete proprio sicuri che non ci siano rischi per la salute? L’iter prevede che la Regione ne dovrà parlare con la società di sindaci che gestisce la raccolta sul territorio. E diciamo che noi non è che ci fidiamo tanto di questa politica che pensa solo ai proprio interessi e poi della collettività se ne frega. Vedi il caso porto: l’importante è stato dare qualcosa agli amici, poi se il paese affonda, chi se ne frega. Ma per realizzare il termovalorizzatore dovrà essere coinvolta tutta la comunità e anche Balestrate dovrà essere informata.
Siete proprio sicuri che un inceneritore a pochi chilometri dal paese non comprometta lo sviluppo del territorio? Siete disposti a lottare almeno per salvare il futuro della vostra terra?