Presunte irregolarità nella gestione dei fanghi di depurazione a Balestrate e in alcune altre località come nella borgata di Acqua dei Corsari a Palermo, a Carini e a Trappeto. È quanto contesta la Procura di Palermo che chiede il commissariamento giudiziale dell’Amap, la società che gestisce il servizio idrico. Secondo i magistrati ci sarebbero state delle violazioni nello smaltimento dei fanghi utilizzati per la depurazione delle acque. La notizia è stata riportata in un articolo di LiveSicilia.
In questa inchiesta ci sarebbero sei indagati: Maria Concetta Prestigiacomo (ex presidente e assessore del Comune di Palermo alle Opere pubbliche), Alessandro Di Martino (attuale amministratore unico di Amap), i dipendenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo, Dorotea Vitale e l’Amap spa. I reati contestati, scrive Riccardo Lo Verso, sono inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture e traffico illecito di rifiuti.
È quanto in sostanza a Balestrate abbiamo denunciato da tempo. Una battaglia portata avanti dal Movimento Cinque Stelle, da Balestrate Partecipata e dal comitato per l’acqua pulita.
Nel gennaio 2019 ci chiedevamo su Balestratesi.it dove finiscono i fanghi della depurazione.
E sulla base delle carte emerse in consiglio comunale convocato urgentemente dall’opposizione avevamo ricostruito tutta la verità in un articolo pubblicando le carte dei sopralluoghi dei tecnici.
Lo scenario emerso era dunque terribile: i fanghi sarebbero finiti talvolta in mare. Tanto che nel tempo sono state documentate ampie chiazze marroni in direzione del depuratore. Nessuna certezza ovviamente su queste ipotesi, ma i pezzi del puzzle sono evidenti e l’inchiesta ci aiuterà a fare chiarezza. Di sicuro oggi possiamo dire che avevamo ragione, mentre altri come sempre cercavano di fermarci dicendo che rovinavamo l’immagine di Balestrate. In realtà stavamo difendendo il nostro paese e l’inchiesta lo dimostrerà.
Le indagini dei carabinieri sono andate avanti in tutti questi mesi con la massima determinazione e ancora una volta i militari dell’Arma di Balestrate hanno dimostrato attenzione al territorio, grande acume investigativo e un altissimo senso del dovere.
Adesso la Procura della Repubblica di Palermo chiede il commissariamento giudiziale dell’Amap, misura interdittiva, non potendo in alternativa bloccare il servizio essenziale di depurazione.
L’udienza è fissata per il primo aprile davanti al giudice per le indagini preliminari Piergiorgio Morosini. Sarà il gip a decidere se l’azienda merita di passare in amministrazione straordinaria. L’Amap ha risposto a Livesicilia spiegando che in merito alle contestazioni sono stati già effettuati dei lavori che hanno posto fine al problema. Dunque intanto pare di capire che sia una mezza ammissione, cioè ammettono che il problema prima c’era. Adesso sarà davvero stato tutto risolto? Lo scorso mese di settembre il comitato per l’acqua pulita scriveva una lettera all’amministrazione per chiedere notizie sulla situazione e sulle azioni intraprese dall’amministrazione. Non abbiamo mai avuto risposta. Ora i fatti danno ragione alla nostra battaglia e a quella dei consiglieri comunali 5 stelle e di Balestrate partecipata. Ma non deve finire qui e bisogna andare avanti per rendere giustizia a Balestrate.