Fuori Lo Piccolo, fuori i candidati di sinistra: ecco l’accordo che rilancia Vito Rizzo e i retroscena della notte dei lunghi coltelli

Nel 2007 l’accordo che fece vincere Tonino Palazzolo arrivò alle prime luci dell’alba. Il gruppo di Bonaviri entrò nella lista Nuova idea rompendo il patto che era stato stipulato con la lista di Totò Milazzo proprio per isolare i bonaviriani.

Cinque anni dopo il colpo di scena è arrivato in mattinata e la voce si è sparsa intorno alle dieci, quando già al Comune era iniziato il via vai di gente per presentare le liste. Alla fine Benedetto Lo Piccolo ha accettato non solo di fare pare un passo indietro e di non candidarsi, ma di non figurare completamente nella lista degli assessori probabili di Spazio comune. Almeno in una prima fase. Nel gruppo di Vito Rizzo sono confluiti invece cinque consiglieri di Pensiero libero, che deciderà anche due assessori da designare: uno dovrebbe spettare a Rosario Cilluffo e l’altro – probabilmente per la prima volta a Balestrate e comunque fatto storico – a una donna come vicesindaco, Marisa Saputo.  Nome sul quale però non c’è ancora nessuna conferma ufficiale: sarà in giunta ma non è chiaro se avrà anche il ruolo di numero due della giunta. Sembra sfumata invece l’ipotesi di vedere in giunta l’ex dirigente regionale del Turismo, Agostino Porretto.

L’accordo tra Rizzo e Lo Piccolo, fortemente voluto dall’area che faceva capo a Guido De Amicis, Alfonso Spica e Giuseppe Bongiorno, non è stato però indolore per entrambi gli schieramenti. Il gruppo di giovani di sinistra di Spazio comune, nonostante il deciso passo indietro di Lo Piccolo, sul quale era stato espresso una sorta di veto, alla fine si è defilato. Antonella Valenti ha ritirato la sua candidatura mentre in lista sono comparsi  Maddalena Cottone, Francesco Pirrone e Antonio Cusumano, marito di Sabrina Undari, che invece non figura tra i candidati nonostante le previsioni della vigilia. E Lo Piccolo almeno inizialmente non sarà neanche assessore: ma siamo certi che un ottimo risultato elettorale rimescolerà le carte e lo rilancerà.

L’accordo però rimette in pista il nome di Rizzo, che adesso potrà guardare oltre il secondo posto e insidiare più seriamente Milazzo. Eppure, tutto sembrava finito dopo la rottura lampo del “matrimonio” che era stato festeggiato in piazza la sera del giovedì santo. Lo scontro in Spazio comune era nato proprio sul nome di Lo Piccolo: alcuni candidati non lo accettavano. Le trattative sono continuate a lungo per tutta la notte, quando il via vai di “ambasciatori” ha tentato fino alla fine di raggiungere l’intesa. Un primo segnale è arrivato da Giuseppe Bongiorno, uno dei leader della lista di Rizzo, che era pronto a ritirare la sua candidature, proponendo un amico al suo posto, se non si fosse concluso l’accordo con Lo Piccolo. Tanto che Bongiorno in serata era praticamente introvabile.

Ma in tanti erano pronti a lasciare il progetto. In nottata, intorno alle 2 Alfonso Spica ha rinnovato la proposta a Lo Piccolo recandosi presso la sua sede e spiegandogli che sul suo nome c’era un vero e proprio veto. Da qui la provocazione del gruppo di Lo Piccolo: se lui non ci sarà, non dovranno figurare neanche gli esponenti di sinistra che non lo vogliono. Effettivamente alla fine alcuni esponenti di sinistra si sono ritirati: frutto dell’accordo o decisione personale? Fatto sta, che per tutta la notte sono continuate le trattative e alla fine il risultato raggiunto sembra proprio questo: i due gruppi si sono accordati ma senza i protagonisti dello scontro. Bel guadagno e bella mossa per la sinistra balestratese, ancora evidentemente fuori dalle logiche politiche.

L’accordo si è raggiunto anche perchè De Amicis e gli altri non hanno mai mollato la presa, visti anche i frequenti contatti tra Milazzo e Lo Piccolo. Totò Milazzo ha proposto schiettamente a Lo Piccolo un accordo: se si fosse ritirato, avrebbe avuto due posti di consigliere, di cui uno però riservato a lui di persona e un posto in giunta. Ipotesi però bocciata dagli alleati di Lo Piccolo, che in una riunione per decidere su questa ipotesi addirittura non si sono presentati o hanno opposto resistenza. L’ipotesi di accordo è stata rinnovata ma nell’ultima sera di trattative il gruppo di Lo Piccolo ha votato contro l’accordo con Milazzo e si è indirizzato verso Rizzo.

Nella lunga notte di incontri, ha spento le luci in prima serata la sede elettorale di Pietro Barone e che fa capo al sindaco uscente Tonino Palazzolo. Il gruppo, dopo aver tentato diversi approcci soprattutto con Vito Rizzo, alla fine ha scelto la linea della coerenza, nonostante presenti in lista, tra i candidati al Consiglio, lo stesso Tonino Palazzolo: perchè non si è ricandidato a sindaco se ritiene di avere lavorato bene? Con Barone c’è anche l’altra metà della sinistra balestratese, rappresentata da Luciano Longo e Rosalia Mulinello e che fa capo a Giovanni Ferro. Loro probabilmente sono stati i più coerenti sotto il profilo politico: non potendosi per “natura” alleare con  Milazzo e Rizzo, gruppo composto da diversi esponenti di Pid e Pdl, si sono schierata con Barone, un tecnico, un nome “neutro” politicamente.

Chissà quanti accordi segreti ci sfuggono, quante discussioni, quante liti e quante parole sono state dette tra aspiranti candidati e burattinai. Ma in questo sito cerchiamo di raccontare al meglio tutto quello che è successo, per farvi rendere conto e scegliere con maggiore lucidità il candidato da votare. E siamo pronti a scommettere che il tema delle alleanze sarà al centro della prossima campagna elettorale, ma la speranza è che invece si cominci a parlare di programmi. Perché tutte queste liste, tutti questi nomi, ma siamo sicuri che abbiano le idee chiare su argomenti di fondamentale importanza come il piano regolatore, il porto o l’alberghiero ?