Il totale fallimento della politica balestratese non è legato a quello che non è stato fatto, ma a quello che non si farà.
Perchè siamo troppo abituati a misurare la qualità di un’amministratore in base a cose tangibili, che si vedono. Molto spesso queste cose sono anche quelle che fanno più comodo: una strada chiusa o aperta al traffico, una festa di paese, una serata di musica.
In realtà il vero problema è che non è stato posato nemmeno un microscopico mattoncino di un potenziale iter di sviluppo del paese. Sono però stati favoriti tanti interessi personali, di cui vi parleremo nei prossimi giorni, se avrete la bontà di seguirci.
Intanto, Balestrate continua a non avere alcuna identità. Anzi, la situazione è peggiorata: ogni scelta dell’amministrazione guidata dal sindaco Tonino Palazzolo è sembrata senza criterio. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Per l’unione dei comuni Balestrate si è avvicinata a Montelepre e Borgetto e non Partinico e Trappeto, che invece fanno parte della stessa pagina di storia.
Non è stata intrapresa alcuna politica economica nel breve periodo: viabilità, intrattenimento, servizi, non sembra essersi smossa una foglia. Il piano per l’affissione pubblicitaria non si sa che fine abbia fatto. Il programma estivo è stato un’accozzaglia di eventi improvvisati, frutto dell’iniziativa di singoli privati, delle idee di singole persone accontentate senza che il Comune avesse una minima traccia da seguire.
Quel che è peggio è che anche nel lungo periodo non ci sono spiragli: è passata un’altra legislatura e il piano regolatore è ancora al palo tanto che è arrivato il commissario. Il piano spiagge è stato commissariato. Di potenziali aree industriali, artigianali, non ne abbiamo avuto notizia. La celebre corsa alla bandiera blu è naufragata, i servizi a mare sono inesistenti, l’area dei vecchi bagni pubblici è ancora abbandonata.
Balestrate oggi è un paese che non può vantare nulla se non le sue bellezze geografiche e la sua storia. Entrambe però continuano ad essere deturpate, cancellate lentamente dall’incuranza, dalla mano dei privati, dall’inciviltà di turisti dal basso profilo. Balestrate continua a non essere conosciuta per nulla. Non ha un cavallo di battaglia, non ha un simbolo, non ha un prodotto agricolo, un evento di richiamo, niente di niente. Non ci sono neanche le basi per pensare di poter lavorare a qualcosa.
Se oggi ci chiediamo come sarà Balestrate tra 20 anni, non c’è nulla che ci possa suggerire una risposta decente. Come vuoi che sia Balestrate tra 20 anni, un paese che avrà sempre meno giovani, che si sposteranno altrove per studiare e lavorare. Un paese che si mischierà nella folla della globalizzazione, dove tra migliaia di località turistiche lo straniero avrà sempre meno motivi per soggiornare qui. Probabilmente neanche troverà Balestrate su internet, sulla cartina geografica. Non ci sarà alcun elemento che contraddistinguerà Balestrate.
Illudersi che il turismo possa essere fonte di sviluppo è una follia. Per vivere di turismo un paese deve essere strutturato e preparato, cosa che Balestrate non è. Altrimenti il turismo diventa solo passatempo, crea qualche stagionale in più, arricchisce pochissimo imprenditori e si rivela anzi un boomerang per l’economia. Se il turismo a Balestrate significa qualche contratto di tre mesi in più a qualche ragazzo, questo non è sviluppo. E’ sviluppo se il turismo consente l’apertura di 20 attività imprenditoriali che durano nel tempo e loro volta assumono.
Tra qualche mese inizierà nuovamente la corsa alle elezioni. Vedremo in campo gente che dirà di battersi per Balestrate. Vedremo giovani vogliosi, sentiremo tante belle parole. Ma guardiamo per bene i politici in faccia: crederete mai a loro, alle loro favolette? Conservate gelosamente il vostro voto, una scheda bianca può significare molto più di quanto possiate credere.
temo purtroppo che l’articolo sia realistico.
e tuttavia : l’idea del marchio, del simbolo, non è peregrina. una questione di marketing, e non solo. se ci fosse una sorta di consorzio dei commercianti balestratesi, dagli albergatori ai fruttivendoli, che potesse fare in modo che l’estate a balestrate non duri solo quei 20 gg. o al massimo un mese, ma si prolunghi con manifestazioni varie, sarebbe una buona cosa.
Ma serve un cambio di passo.l’amministrazione che ha fatto ? non parlo di persone, ma il porto, il porto, la chiave di volta di buona parte dell’economia, insieme alle spiagge. ci vogliono persone con gli attributi che facciano finalmente partire la struttura. e le spiagge ? praticamente dai lidi a fine agosto si ” assicutano ” i turisti”. siamo in mano a dilettanti e lagnusi, o, peggio, a lagnusi dilettanti.
Tanto per fare un pò di fantascienza..
Occorerebbe, intanto, una ammistrazione responsabile e colta, costituita da punte di eccellenza; ricercatori, insegnanti, professionisti di ogni genere, persone che siano in grado assumersi le responsabilità di pianificare e progettare buone prassi di sviluppo socio-economico e culturale. Amministratori lungimiranti, tesi al confronto con le altre esperienze condotte in altri comuni d’italia e d’europa. Gente coraggiosa, che sappia anche dire NO! al mafioso e che sappia scommettere su qualcosa che in questo momento manca anche in Italia: Modernità e innovazione.
Le scelte di questo leggendario “buon governo” risulterebbero impopolari e quasi inaccetabili..specie perchè andrebbero a minare gli interessi di appena 5-6 famiglie che hanno steso i tentacoli un pò ovunque! tra queste:
Riconversione ambientale:
Perchè un turista dovrebbe venire a Balestrate? pagando, molto più che profumatamente, una settimana di soggiorno? (i prezzi di un appartamento in affitto, variano dai 350,00 ai 500,00 euro settimanali). Per poi ritrovarsi nel più completo nulla? Servizi di collegamento con gli aeroporti? Sistemi di collegamento con le spiagge, mediante i bus navetta? Zone attrezzate, punti informativi, decoro e pulizia dell’abitato..insomma un vero disastro!
Per cui una scelta coraggiosa, specie per un abitato, che come viene ricordato nell’articolo, non ha davvero nulla per cui si caratterizza, sapete quale potrebbe essere?
LA RICONVERSIONE AMBIENTALE DELLE SPIAGGE:
(Perchè il nostro vero monumento è il mare)
Spiaggia di Ponente:
Con una riconversione ambientale, immaginate solo la pubblicità e il ritorno d’immagine che porterebbe a questo disgraziato paese!
Via i pargheggi, le transenne, la segnaletica stradale, Via tutto!!!
Solo dune di sabbia, macchia mediterranea, e sentieri naturali..per scenari prossimi a quelli della Sardegna, isole del mare Egeo, Croazia, ecc. ovvero, là dove, da tempo, si è scommesso su un turismo innovativo ed ecologicamente sostenibile. E nel rispetto di tutti; i lidi potrebbero continuare a trovarvi attività mediante strutture leggere, REALMENTE EFFIMERE, e infine, i bagnanti potrebbero trovare i collegamenti con le spiagge, mediante bus navetta e percorsi pedonali, ad esempio, il piazzale posto in corrispondenza dell’arcata ferroviaria, sarebbe il perfetto punto di snodo per i mezzi di collegamento/bus e l’inzio dei sentieri pedonali.. inoltre, sia gli ex bagni/docce pubbliche che attività commerciali esistenti continuerebbero anchh’esse, al pari dei lidi, a continuare la propria attività. ISOMMA; NESSUNO DOVRA’ RIMETTERCI, SI RICHIEDE SOLTANTO CHE OGNUNO FACCIA LA PROPRIA PARTE.. SECONDO CAMBIAMENTI RESPONSABILI E FAVOREVOLI AD UNA MGGIORE CRESCITA .
Spiaggia dei pescatori:
(perchè il vero turista, ama soprattutto sentire il solo rumore del mare)
Provate a censire, ascoltantando i suoni o guardando le loro facce, in un qualsiasi pomeriggio d’estate, i pochi bagnanti che frequentano questo luogo, scoprireste che circa il 60% di questi bagnanti sono dei veri turisti europei e italiani che amano la tranquillità e il silenzio, gli stessi che diversamente trovano rigugio nella spiaggia di c/da Calatubo. Il restante 40% è invece costituito da un gruppo di Balestratesi “affezionati”.
Cari balestratesi, dovrete sapere che in quel 60% c’è una coppia di signori bergamaschi, in età della pensione, gente, detto in gergo “troppo avanti” che da anni senza riconoscimenti e medaglie, organizza puntualmente, in modo assolutamente autonomo le raccolte periodiche dei rifiuti. Li Osservo ogni estate, trovo che rappresentino un modello di civiltà e buon senso, lotano dai nostri mediocri e beceri costumi. Raggiungono la spiaggetta dei pescatori, con le loro biciclette, entrambi magri e abbronzati, lei un esempio di stile ed eleganza, lui impeccambile uomo da taccuino e libro.
Questo luogo, immediatamente posto sotto l’abitato, da qualche anno, punto di nidificazione per una colonia di gabbiani, rapprenta la culla stessa della nostra storia è lo stesso, dove i primi abitanti del paese, cavarono i blocchi da costruzione per le case, numerosi e significative tracce un pò ovunque. Un luogo che per essere riqualificato basterebbero davvero pochi interventi, tenerlo pulito, sistemare i dissesti, ripulire i fondali e probabilmete l’effettuazione del ripascimento della sabbia.
Spiaggia di levante
(Salviamo il salvabile)
In questo tratto di costa, la “riconversione ambientale”, sarebbe davvero fatascienza! fosse solo per i costi delle demolizioni..no, qui la scelta deve puntare a dare una sterzata all’ormai paesaggio di merda che ci siamo ritrovati..gli interventi devono qui recuperare, sia il mare che il costruito. Il primo mediante una cosidetta “Barriera vegetale” e il secondo, mediante opere di riqualificazione urbana.
Zanzara Tigre. Alla prossima!
condivido in massima parte quanto detto da Zanzara Tigre. utopistico ma bello.
Solo il pensiero della Colonia, un cubazzo di cemento orrendo e fatiscente buttato lì su una spiaggia, vicino ad un fiume dove una volta si pescava e che era navigabile. una visione che si dovranno godere i miei figli, i miei nipoti, e che nessuno ha mai ancora pensato di abbattere. Un’idea : ma nessuno ha contati con canale 5 per mandare la Petix a l porto di Balestrate, e mostrare a tutta italia lo scandalo di una cattedrale nel deserto , lì da anni senza che regione, provincia, comune,capitanerie, assessorati vari ( e specialmente, mafie locali ) si siano decisi su chi ci deve, consentitemelo, mangiare di più e meglio ? non è partito nei tempi buoni, e ora che c’è una crisi pazzesca…. mah –
Una volta, illustre Sangall, un nostro compaesano mi disse: “Vedrai..tra qualche anno, quando quest’opera si sarà ormai insabbiata, arriveranno gli ombrelloni.”
In effetti a Balestrate, “rinconversioni” di questo tipo, si sono nel tempo anche assistite, ricordiamo cos’era la terrazza sul mare “alla croce”?
ll primo tronco stradale di una sopraelevata di ambizione spaziale-interplanetaria, che avrebbe dovuto collegare l’abitato al porto, ma erano i folli e spensierati gli anni ’80 e purtroppo, eravamo soltanto al’inzio dello scandalo.
Il Porto di Balestrate è uno dei motivi di vergogna, oggi, un simbolo, ben documentato dal dott. R. Vescovo, di speculazione, negligenza, approssimazione, e stra-potere mafioso. Ancora oggi, nutro una enorme rabbia, si pensi soltanto, alla sua realizzazione; è avvvenuta attraverso un battutto di ghiaia che ha avuto solo il potere di rallentare negli anni il cantiere, per la realizzazione di un ECO-MOSTRO SOVRADIMENSIONATO rispetto all’ambiente, tanto da aver creato problemi di erosione marina nell’immediato circondario, ma siamo, come avrebbe detto P. Impastato, in una delle tante mafiopoli della Sicilia, dove più costruisci più speculi, è semplice!
Oggi si parla di cemento impoverito o depotenziato..peccato per lo spreco di denaro pubblico o per fortuna, perchè considerato questo depotenziamento, non ci rimane, oltre che piangere, almeno sperare che il mare corroda il cemento entro un secolo fino al suo completo assorbiemnto!