Il 29 marzo 2020 il Comune di Balestrate compirà 200 anni. Due secoli di storia che ci danno una grande opportunità: provare per la prima volta a dare un nuovo volto al paese. Non è la solita retorica, o almeno non vuole essere niente di vuoto. Questo è un blog che da 14 anni prova a riflettere su cosa accade in paese, a creare dibattito, a proporre soluzioni, ma da 14 anni si trova di fronte a un muro invalicabile. Un muro fatto prima di tutto di assenza di ambizione e lungimiranza, un ostacolo che non è fatto tanto di incompetenza ma di assenza di visione. Manca il confronto, da sempre.
I 200 anni dalla nascita di Balestrate ci consentono di creare un percorso, una marcia di avvicinamento a quella data che può partire sin da subito e può produrre qualcosa di concreto. La mia idea è di creare un comitato di persone, associazioni, politici, che conoscano Balestrate e che possano mettere in campo tutta una serie di iniziative per ripercorrere la storia del nostro Comune, riscoprire tradizioni e peculiarità. Non possiamo più perdere tempo, dobbiamo creare finalmente le condizioni per fare di Balestrate una località unica in tutto il circondario, una meta obbligata per i milioni di passeggeri in transito dai due vicini aeroporti, un luogo dove il turismo sia una fonte di lavoro, non un modo per consentire a impiegati e operai di arrotondare.
L’idea è di creare un percorso fatto di convegni, eventi, manifestazioni, studi, ricerche, e di coinvolgere personaggi di rilevo nazionale e che possano produrre quella nuova carta d’identità di cui Balestrate ha bisogno. Appuntamenti che possano mettere un tassello dopo l’altro nel nuovo futuro di Balestrate. Ho contattato nei giorni scorsi il celebre regista Paolo Virzì, pluripremiato per decine di capolavori, al quale da tempo premo perché venga conferita la cittadinanza onoraria. Nelle prossime settimane ci risentiremo con la sua segreteria per provare a fissare una data. Virzì cita spesso Balestrate nei suoi film, ha un legame sentimentale particolare, ha parenti qui e crediamo possa dare un grande contributo di idee per rilanciare l’immagine di Balestrate. Penso che ci possano essere tanti altri artisti, scrittori, pittori, musicisti, in grado di raccontare e dare il proprio contributo in questa ricostruzione di Balestrate.
E poi non dimentichiamo gli emigrati, i balestratesi che più di tutti gli altri amano Balestrate, quelli costretti a partire che non hanno mai dimenticato. Sono tanti e sono il nostro principale veicolo di promozione nel mondo.
Ma non dobbiamo guardare ai singoli eventi. Non è una sagra, non è un concerto, una piazza piena, a fare la fortuna di un paese. Balestrate è un poverello che ha bisogno di un lavoro, non di continua elemosina.
Bisogna crederci, bisogna credere che sia possibile che questo paese ormai vuoto, deserto, freddo, possa tornare a vivere. Ma avete visto in giro, per le strade, cosa era Balestrate durante queste feste? Non c’era un’anima viva. E cosa è d’estate questo paese se non chiasso e sterile folla? Quanti giovani lasciano Balestrate, quanta gente parte. L’età media si innalza sempre più, è un disastro. Bisogna urgentemente intervenire nel turismo, mettere le basi per uno sviluppo su scala industriale, puntare sui servizi, sulla promozione del territorio, e fare rete con gli altri settori, dall’agricoltura alla pesca. Dobbiamo creare quella macchina fata di strumenti di promozione, idee, eventi, strutturarli in modo da renderli appetibili e vicini alle istanze del turista che raggiunge la Sicilia occidentale. Dobbiamo creare economia, crescita vera e possiamo farlo.
Oggi le cose non vanno tanto bene. A Balestrate ci avevamo sperato, creduto, ci eravamo fidati. E invece ci troviamo sempre al punto di partenza. Un’amministrazione che doveva essere diversa e che invece si è impantanata nelle solite storie: sindaco sotto scacco da un ristretto gruppo politico, ordinaria amministrazione portata avanti tra mille difficoltà, nessuna direzione certa intrapresa. “Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”, è un motto caro allo stesso sindaco. Che però ancora non ha deciso per niente dove andare, cosa fare di questo paese. A questa amministrazione va bene tutto questo? Bisogna decidere, in fretta.
Se non programmi, se non hai le idee chiare, finisce che ogni tanto acchiappi un finanziamento e ti fai bello in video, ma continuerai a essere trascinato dagli eventi. Ci ritroviamo oggi un’amministrazione guidata da un buon progettista, un ottimo progettista, ma siamo ancora alla ricerca di un sindaco, capace di assumersi la responsabilità di alcune scelte, politiche e amministrative, e tentare di lasciare la propria impronta nella storia di questo piccolo paese rinunciando ai facili incassi politici dell’immediato. Io personalmente ritengo che il riscatto sia possibile, che questa amministrazione possa ancora scrollarsi tutti i rami secchi e iniziare un percorso nuovo, una scommessa di vera innovazione, che possa fare storcere il muso a qualcuno nel breve periodo, garantendo però una crescita reale, concreta, nell’arco di qualche anno. Chi crede ancora che questo sia possibile? Chi ha davvero voglia di confrontarsi e mettere in campo tutte le risorse che Balestrate possiede?