Una raccolta firme per salvare il Carnevale

Tra pochi giorni sarà febbraio e già Balestrate è in fermento perché anche quest’anno potrebbe essere a rischio il Carnevale, una delle feste più sentite in paese. E allora un gruppo di persone ha avviato una raccolta firme per la rinascita della festa, che in paese manca ormai da qualche tempo. In breve il problema è questo: serve un capannone dove costruire i carri. I soldi per il capannone ci sono da maggio scorso ma ancora non abbiamo visto nulla.

Basterebbe questa parola, “festa”, a spiegare quanto sia alto il malumore a Balestrate. In realtà il Carnevale portava ben altro oltre all’allegria: portava quel flusso di persone che garantiva una boccata d’ossigeno alle attività commerciali locali. Su Balestratesi.it provammo a spiegare che così come era organizzata, la festa aveva raggiunto una soglia per cui bisognava andare oltre: dalla festa di paese bisognava passare a qualcosa di più ambizioso, che andasse oltre, che incidesse davvero sull’economia locale. Ci fu il casotto e arrivarono pure attacchi, perché il Carnevale è una di quelle feste sacre sulle quali non bisogna mai porre alcun dubbio.

Ma invece di andare avanti, il Carnevale andò indietro. Anzi, si fermò del tutto. Di chi è la colpa? Ognuno avrà modo di farsi un’idea. Questa è una di quelle vicende dove ci sarà talmente casino che se ne discuterà in ogni angolo del paese. Magari le prossime elezioni ci diranno di più. Perché anche in questo caso la vicenda vede coinvolta la politica.

Il fatto è che il Carnevale alla fine non si è più fatto perché mancano i locali per costruire i carri. Mancano perché non ci sono soldi? No, in bilancio ci sono 98 mila euro stanziati proprio per realizzarli, questi locali. Come si sono trovati i soldi? Il gruppo Balestratesi, guidato dai consiglieri Guido De Amicis e Alfonso Spica, dall’ex assessore Vito Rizzo e dall’ex consigliere Gabriella Vitale, presentò un’interrogazione in Consiglio in merito “alla situazione debitoria del Comune con la Cassa depositi e prestiti”. Venne fuori fuori che in bilancio c’erano somme derivanti da risparmi su mutui contratti. Così fu presentata una mozione per utilizzare quelle somme per costruire il famoso capannone.

Diciamo che questa storia emerge solo adesso, e probabilmente scatenerà un altro polverone, perché è partita una raccolta firme per utilizzarli, quei soldi. Circola in giro un documento dove si dice che “il 13 maggio 2011 il Consiglio comunale ha approvato una delibera per stanziare 98 mila euro” per il capannone, per rilanciare il Carnevale. Sono passati otto mesi, ma capannoni non ce ne sono. E allora un gruppo di persone, guidate sempre dal gruppo Balestratesi in Consiglio, in parte legato pure a Spazio comune, ha avviato una raccolta firme per chiedere di “individuare l’area nel più breve tempo possibile”.

I documenti si possono trovare nei seguenti esercizi commerciali: Bar del Golfo di Paolo Lo Piccolo, Autoricambi Cottone di Lorenzo Cottone, Tabacchi di Mario Fundarotto, Sim Sala Bim e Bacco’s pub.

Ma una domanda sorge spontanea, magari si organizza un altro incontro come quello del distretto: ma perché in tutti questi mesi, questi soldi sono rimasti nel cassetto? Di chi è la responsabilità? Come stanno realmente le cose? Facciamo così, se siete davvero indignati, chiedetelo direttamente al Comune. Ecco le email degli amministratori. Se vi rispondono fateci sapere.

comunebalestrate@pec.it

toninopalazzolo@comune.balestrate.pa.it

salvatoreprovenzano@comune.balestrate.pa.it

leonecuzzilla@comune.balestrate.pa.it

paoloevola@comune.balestrate.pa.it

filippomusso@comune.balestrate.pa.it