“Ci sono stati degli errori, si potevano evitare se sindaco e presidente del consiglio avessero coinvolto tutti. Ci volevano meno video su Facebook e più videochiamate con i consiglieri”. Mimmo Cavataio non è un politico social, anzi, lui stesso ammette che è tutto il contrario. Schivo, pochi interventi, mai sopra le righe, nessun video o selfie. Eppure è lui il protagonista della prima, storica, seduta di Consiglio comunale di Balestrate in diretta sul web.
Mimmo fotografa la situazione in maniera lucida e riesce a ridare un senso alla politica. “Ci sarà una crisi economica senza precedenti, bisogna davvero lavorare tutti insieme” dice, e poi via con analisi e riflessioni sul porto, sull’emergenza di questi mesi, sul futuro di Balestrate
Lavori d’Aula a cui hanno assistito on line centinaia di persone, chi con una fugace apparizione, chi seguendo tutto fino a notte fonda. Roba raramente vista in Consiglio. E tutto questo nonostante la sensazione, imbarazzante, che abbiano provato a non diffondere al massimo la diretta, quasi a volerla tenere nascosta. Fortunatamente assieme alla pagina del Movimento 5 Stelle abbiamo ripubblicato la diretta, trasmessa su youtube, anche su Facebook, dandone ampia diffusione.
È stato un Consiglio comunale tremendo nei numeri. Il Comune rischia seriamente di essere travolto da contenziosi e debiti di ogni tipo. Ci sono una serie di cause che a breve potrebbero mandare gambe all’aria i conti, anche per scelte forse folli dell’ente. Come nel caso della compagnia assicurativa fallita. Ora che siamo senza assicurazione ci sono due cause intentate al Comune per un totale di circa 120 mila euro che se le perdiamo sono guai. Un disastro che non potrà essere certo nascosto o giustificato dall’emergenza e che richiederà un grande sforzo per salvare Balestrate, altro che progetti e sogni di gloria.
Ne hanno parlato ieri maggioranza e opposizione in una seduta che è andata oltre le aspettative, perchè ha visto in scena un confronto costruttivo, con qualche momento di tensione tra opposizione e presidente del Consiglio, è vero, ma che in fin dei conti è riuscita a dare chiarimenti sulla gestione dell’emergenza, sui buoni spesa, su come sono stati organizzati gli aiuti. Tutti argomenti che proveremo ad affrontare singolarmente nei prossimi giorni.
“Tanta gente è rimasta esclusa, ci sono state ingiustizie” ha detto il consigliere De Amicis carte alla mano, appurando ad esempio che ci sono stati una settantina di esclusi e che c’è chi ha pescato due volte aiuti e chi è rimasto a mani vuote.
L’assessore Saputo e il consigliere Taormina, che durante l’emergenza sono stati in prima linea anche nella materiale distribuzione, hanno difeso l’operato, “ci siamo messi in gioco perché era quello che ci sentivamo di fare, da volontari, ci sono stati errori ma era una emergenza mai vista” hanno detto. Il dibattito è andato avanti fino a notte fonda. Tonino Palazzolo ha ribadito la disponibilità a collaborare più volte respinta, e anche Giuseppe Curcurù ha ricordato che il sindaco non ha manco risposto a ben sette proposte. Piera Chiarenza ha invece chiesto perché pur essendoci i soldi i rimborsi dei bus non sono ancora arrivati e sono fermi a settembre. De Amicis e Rosario Vitale hanno sollevato il problema acqua, ormai inquinata da cinque giorni, col problema dell’alga rossa nell’invaso Poma e una interruzione che proseguirà in alcune contrade fino a lunedì.
E via discorrendo verso una sorta di ritrovata voglia di confronto, interrotta però due volte dagli interventi del sindaco che hanno un po’ destabilizzato. Prima, quando in uno slancio da libro cuore ha chiesto aiuto e ha aperto a tutti, a tutte le forze del paese, perché, ha detto, bisognerà lavorare uniti per superare la crisi. L’opposizione chiaramente si è innervosita: ma come, ti abbiamo offerto aiuto, non ci hai mai ascoltato e ora chiedi collaborazione? Poi altra uscita apparsa fuori tempo: quando il confronto tra assessore Saputo, consigliere Taormina e opposizione sembrava aver raggiunto un chiarimento sui punti critici, ecco un nuovo intervento del sindaco questa volta più piccato, a riportare un po’ di scompiglio.
Insomma, qualcosa non va in maggioranza, è chiaro, e solo un paio di consiglieri sono disposti a sostenere a occhi chiusi il primo cittadino. Forse in alcuni casi sono solo tensioni da rimpasto in vista, ma non sembra il caso di Cavataio, ieri impegnato in un discorso sincero e appassionato.
L’analisi più efficace e chiara è stata proprio quella di Mimmo. Quando ha preso la parola ha voluto subito ricordare l’unica vittima del virus a Balestrate, Rosario Cappello, facendo notare con commozione tutto il suo disappunto perché la commemorazione non era stata fatta in apertura dei lavori. “Rosario era un amico, andarsene così è stato terribile”. Poi le riflessioni sul porto, “che non sta dando quello che potrebbe dare per Balestrate e i cittadini, e nella conferenza di servizi alla Regione mancava la società”. Insomma, finalmente qualcuno che anche in maggioranza dice le cose come stanno. Ricordiamo qui la nostra analisi sul bilancio della società che gestisce il porto.
E ancora, sono arrivate le critiche di Mimmo Cavataio al presidente del Consiglio per non avere convocato prima i lavori, e l’ammissione: “Sono stati fatti degli errori, potevano essere evitati se il coinvolgimento fosse stato totale, se fosse stato coinvolto tutto il Consiglio. Perché non è stato fatto? All’inizio era stata proposta una unità di crisi, il 9 marzo. Quando ho sentito la proposta, perché in realtà nessuno me l’ha comunicato, non avevo capito bene il problema. Poi quando sono andate avanti le cose, penso che le figure istituzionali, sindaco e presidente del Consiglio comunale, dovevano essere loro a contattare e coinvolgere tutti. Il problema è stata la gestione da commissario straordinario del sindaco, che ha voluto decidere tutto da solo. Avrebbe dovuto coinvolgere tutto il Consiglio, si doveva comprendere la necessità di coinvolgere quante più persone possibili, persone che con la loro competenza potevano dare una mano. Una figura come il presidente del Consiglio assieme al sindaco doveva prendere il mano la situazione coinvolgendo il Consiglio come stiamo facendo stasera. Che costava farlo prima? Per il resto, per quello invece che si è fatto, se ci sono stati degli errori prendeteli nel giusto modo, era purtroppo una emergenza mai vista, bene hanno fatto Taormina e l’assessore Saputo”.
Poi altra stoccata: “Mi ha stupito molto l’apertura del sindaco questa sera. Questo discorso però andava fatto tre mesi fa. Ora che dobbiamo fare? L’istinto umano è di dire ora sbrigatela tu. Ma siccome siamo ragionevoli diciamo va bene, siamo disposti a collaborare. Fai le proposte, le discutiamo, vediamo cosa è buono e cosa si può migliorare, e andiamo avanti. Ma il discorso di stasera a me sembra un po’ tardivo. Andava fatto prima, magari qualche conferenza su Faceboook in meno e qualche videochiamata in più con altri consiglieri”.
Adesso, diciamo noi, scatta l’ora della ripartenza per Balestrate. Attendiamo tutti che dalle buone intenzioni si passi ai fatti. Nota a margine: questo resta pur sempre un blog di idee e riflessioni personali, e mi piace ricordare che ieri sera il consigliere Cavataio ha rifatto una domanda che ho sentito una ventina di anni fa e mi ha accompagnato in questi anni di riflessioni sul paese. “Cosa vogliamo fare di Balestrate tra dieci anni?”. Risentirla oggi da un lato fa male, perché vuol dire che dopo tutto questo tempo siamo ancora a un punto morto. Allo stesso tempo però infonde speranza, perché rifare quella domanda significa crederci ancora.