Il patron del porto annuncia: “Subito i lavori, apriamo la prossima estate”. Ma la sfida con la Regione continua…

Oggi l’amministratore delegato della società che gestisce il porto di Balestrate, Gianni Moscherini, ha annunciato pubblicamente l’avvio dei lavori per rendere nuovamente agibile l’area e mettere in funzione la struttura entro la prossima estate.
Di annunci e finte inaugurazioni, il paese ne ha abbastanza. Quindi per come la penso io, fino a quando ciò non avverrà e non lo vedrò con i miei occhi, io sarò sempre diffidente.
Ma la conferenza stampa organizzata dall’ex presidente dell’autorità portuale di Civitavecchia segna comunque  una svolta: la società che gestirà il porto per la prima volta si espone in pubblico promettendo qualcosa che, se non si avverasse, ne lederebbe sicuramente la reputazione. Difficile siano così avventati senza nulla in cassaforte.
Probabile invece che sia stato raggiunto un accordo di massima con l’assessorato regionale al Territorio e ambiente, col quale i romani trattano da tempo per risolvere il principale problema della struttura: chi pagherà i danni legati all’incuria e alla chiusura della struttura in tutti questi anni? Si era parlato di uno sconto sui canoni di concessione, cioè le tasse che dovrebbe pagare la società alla Regione, ma secondo gli esperti la procedura sarebbe illegittima. Si è discusso anche della possibilità di prorogare la convenzione, che ad oggi è ventennale. Di fatto, secondo Moscherini al momento non ci sarebbe nessuna carta scritta, nessun accordo formale. E allora perché spingersi ad annunciare pubblicamente l’intenzione di aprire il porto la prossima estate? Probabile che la società voglia giocare d’anticipo e mettere con le spalle al muro la Regione, con la quale avrebbe già raggiunto un accordo di massima non ancora svelato. “Noi vogliamo aprire il porto, se ci saranno impedimenti se ne assumeranno la responsabilità” ha detto non a caso Moscherini prima della conferenza stampa. A confermare questa ipotesi, l’annuncio che il 15 gennaio firmerà la convenzione con l’assessorato al Territorio e ambiente. In questo modo la Regione adesso non potrà sottrarsi a questa scadenza.
Ma la società come recupererà i soldi per risistemare il porto, che potrebbero ammontare a svariati milioni? Questo a noi non è stato chiarito, ed ecco perchè accogliamo l’annuncio di Moscherini con cautela. In tutto questo, l’amministrazione comunale sta svolgendo il ruolo marginale che le spetta. C’è poco da fare, il Comune a questo punto della vicenda può solo fare il bravo e stare a guardare. Quanto meno, insomma, può evitare di fare guai e mettersi a disposizione della società.
Perchè di certo, oggi c’è che la società che gestirà il porto ha fretta di partire. E’ pur sempre un’impresa privata e le imprese hanno un unico obiettivo, fare soldi. A guidarla Gianni Moscherini, ex sindaco di Civitavecchia e oggi alla guida dell’opposizione in Consiglio comunale, dove ha da poco ottenuto la sfiducia dell’attuale sindaco Tidei. Un successo politico che etichetta l’Ad di Marina di Balestrate come volpone della politica di lungo corso, legato al centrodestra ma capace di dialogare con tutte le forze politiche. Non a caso, giunto in Sicilia, chi lo ha seguito da vicino sostiene che si è mosso coi piedi di piombo nel dialogo con tutte le istituzioni per evitare inutili bracci di ferro.
La cordata romana continua inoltre a essere in contatto con la Confindustria siciliana garante della legalità, e questo al momento rappresenta un sigillo di garanzia per la comunità balestratese, scossa da troppe inchieste su mafia e irregolarità nella vicenda porto.
Ma a parte l’aspetto politico, quella che interessa è soprattutto l’esperienza nel settore acquisita da Moscherini, ex presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia, capace di rendere la struttura laziale un fiore all’occhiello del trasporto marittimo italiano, aprendola persino ai traffici con l’Oriente.
Vinceranno i romani la sfida a Balestrate? Rispetteranno le promesse in questa terra di Sicilia, bella e maledetta, luogo di eterni conflitti, tentazioni, sfide a volte pericolose? Chissà quanti politici hanno messo gli occhi sulle opportunità lavorative  che offrirà il porto. Chissà in quanti hanno sognato di rilasciare un’autorizzazione in cambio di un’assunzione. Speriamo che tutto filerà liscio, il tempo ci dirà. Noi come sempre saremo dalla parte di ciò che riteniamo giusto.

(foto lavocedelpopolo.net)