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La Bertolino zitta zitta si avvicina a Balestrate: vogliamo capire cosa sta succedendo?

Nel silenzio della politica balestratese, Partinico si sta lentamente liberando della distilleria Bertolino che si avvicinerà pericolosamente alla nostra amata cittadina. È notizia di oggi che la Regione ha dato il via libera alla variante ubanistica che prevede di spostare la mega struttura. Serve ancora il voto del Consiglio comunale, poi la distilleria dovrà ricevere l’ok a un’altra autorizzazione ambientale. Quindi l’iter è ancora bello tosto. Ma dopo anni e anni in cui si sente parlare di questa operazione, possiamo dire che oggi la delocalizzazione della Bertolino ha compiuto un grande passo avanti.

Attenzione, mica ce la ritroveremo a ridosso. Il problema è che non sappiamo proprio nulla dei possibili effetti sulla nostra salute e la nostra economia. La distilleria si trasferirà in contrada Sant’Anna, in una zona a ridosso della centrale Enel e dell’area artigianale lungo la statale 113. In pratica a qualche chilometro dal bivio per Partinico e Alcamo. Dovremmo essere a circa otto chilometri da Balestrate. Quanto sarà la distanza reale dal paese? Quali sono i rischi per le falde acquifere? Che ne sarà dei ristoranti e delle strutture ricettive, esistenti o potenziali, della zona? Siete proprio sicuri che la puzza e i possibili effetti sull’aria non si sentiranno a Balestrate? Ricordiamoci della condanna della Bertolino a un risarcimento di circa due milioni di euro al Comune di Partinico per l’ inquinamento del fiume Nocella.

Quanti balestratesi sanno rispondere a queste domande? Non sarebbe il caso di informare e rassicurare la cittadinanza adesso per evitare che un giorno, a danno fatto, Balestrate possa avere il rimpianto di non essere intervenuto quando invece si poteva ancora fare qualcosa? La maggioranza è troppo impegnata in interessi personali e affari propri, questo ormai è chiaro, l’opposizione vuole tornare compatta in strada a fare politica? Sveglia, sveglia. Organizziamo un convegno, invitiamo esperti a studiare la situazione, informiamo la gente, cerchiamo di capire cosa sta succedendo. O vogliamo fottercene come al solito, liquidare tutto con un “tanto è lontana, state tranquilli”?

Voglio qui citare un grande capo indiano, Toro Seduto: “Quando l’ultimo albero sarà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, solo allora capirete che non si può mangiare denaro”.

Categories: Cronaca
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  • Circa tre / 4 anni fa, vi fu un incendio terribile nella zona della falconeria e molti animali perirono, tra cui alcuni falchi. Le notizie locali fecero un il giro di internet e alcuni blogger scrissero aiosa, se non erro anche Telejato si occupo della situazione. L'incendio per alcune voci, si poteva attribuire ad un azione malvagia oltre che dolosa, in quanto l'interesse era quello di "ribonificare" in senso negativo l'area per un futuro impianto ad alto contenuto inquinante......