Longo e Curcurù, persone libere e preparate: la comunità balestratese ha bisogno di loro in politica

In un paesino di pochi abitanti non è facile poter contare su rappresentanti politici preparati ed esperti su determinati argomenti. Non è facile trovare professionisti o figure disponibile a imbarcarsi in quel grande caos della politica locale. Non è un’offesa per nessuno dire questo, non significa togliere qualcosa a qualcuno. È una riflessione fatta sul valore di alcune persone che hanno tutte le carte in regola per spendersi per il paese e invece rischiano di non esserci.
Cinque anni fa Giuseppe Curcurù ha segnato un record di preferenze. E non è stato merito solo della  spinta dei Cinque Stelle, perchè anche i singoli candidati, volti giovani e non sempre conosciuti, hanno ottenuto un ottimo risultato. Curcurù è una persona stimata e apprezzata per la coerenza e la passione che ha sempre messo nelle sue attività e per il lavoro svolto in Consiglio comunale in questi anni, con coerenza e attenzione. Ma non è ancora chiaro se farà parte della prossima tornata elettorale. In un post su Facebook qualche tempo fa ha chiarito che non si candiderà a sindaco per avere subito un’opera di delegittimazione da parte del “coro” che lo ha “demolito”. Un gesto di maturità e sensibilità da parte di Giuseppe, che avrebbe avuto e ha tutti i titoli per riproporsi come candidato a sindaco. Ma alla luce del nuovo quadro politico e dell’emergenza che sta vivendo Balestrate, nel peggior periodo dalla nascita del Comune, se Curcurù non dovesse essere presente neanche come candidato al Consiglio comunale sarebbe una gravissima perdita politica per tutta la comunità.
In questi anni Curcurù ha partecipato attivamente alla vita politica del paese portando in consiglio le istanze più spinose e non mancando mai di spendersi per questioni come acqua, depuratore, politiche sociali, disabilità. Lo abbiamo visto in strada al fianco delle persone, sempre pronto a dissentire e a denunciare ingiustizie senza paura di essere giudicato o di mettersi contro qualcuno. Ci sono persone a Balestrate che non hanno un cognome pesante, non hanno referenti politici, sono davvero “gli ultimi” e contano in persone come Curcurù per avere una rappresentanza libera da ogni secondo fine.
Un’altra figura che rischia di scomparire è quella di Luciano Longo, che si è da poco ritirato dalla corsa a sindaco. Ma non ha rinunciato solo all’ambizione di fare il primo cittadino, ha proprio detto basta e pare voler proprio uscire dalla scena. Lo ha scritto in un post su Facebook nei giorni scorsi, spiegando i motivi del suo ritiro. Dopo cinque anni di opposizione e di azione politica, sarebbe normale restare nel ring politico e valutare strade alternative. E invece Longo non solo non sarà presente come candidato sindaco, ma ha pure rinunciato alla guida di Balestrate partecipata, il movimento da lui guidato, che di conseguenza si è sciolto. Longo è una persona libera che non deve niente a nessuno e dunque da persona libera può agire nel solo interesse dei cittadini. Non avere avuto il consenso e l’opportunità di candidarsi a sindaco, non significa rinunciare a questo suo ruolo fondamentale. Anche Longo in questi anni ha portato avanti molte battaglie come quella del depuratore ottenendo importanti risultati. In tanto si aspettano che possa continuare a essere un riferimento attivo della politica di Balestrate nei prossimi anni. Longo e Curcurù appartengono a quella schiera di persone preparate, trasparenti e corrette di cui Balestrate ha bisogno, e che dovrebbero esserci, con le loro idee, la loro preparazione, la loro determinazione, la loro coerenza.