C’è un vento nuovo che spira sul porto di Balestrate. Un nuovo clima che suggerisce che questa possa essere la volta buona. Congiunture astrali che stanno apparentemente spingendo la vicenda verso la conclusione. Giovedì è previsto l’ennesimo incontro all’assessorato regionale al Territorio e noi siamo in grado di raccontarvi alcuni retroscena su cosa sta succedendo. In sintesi, vi diciamo che il nuovo assessore regionale è orientato verso l’affidamento del porto, subito, all’attuale ditta vincitrice che fa capo a un imprenditore romano. La situazione non è semplice ma ci sono due persone, un politico e un burocrate, che sembrano determinati: Maurizio Croce e Maurizio Pirillo.
Il porto di Balestrate è chiuso dall’ennesimo scontro. Il bando per la gestione è stato vinto nel 2009. Ad aggiudicarselo è stato un raggruppamento di imprese che ha costituito una società con vari soci. Il principale, Italia Navigando, a un certo punto ha ceduto le proprie quote a un’altra azienda che fa capo all’imprenditore romano Marconi. Questo nuovo socio di maggioranza è entrato in conflitto con i soci di minoranza che hanno minacciato ricorsi alla Regione in caso di affidamento del porto ai romani. Si tratta di un gruppo che fa capo all’imprenditore palermitano Guccione titolare della Marina di Villa Igiea e espressione di Confindustria Sicilia. Tanto che nel Cda della società era stato presente pure il vicepresidente Giuseppe Todaro. Per cui è successo che quando tutto sembrava pronto all’affidamento, ecco il colpo di scena. Il vecchio socio di maggioranza ha avuto un contenzioso con una società romana in altre circostanze e per fare pace le ha ceduto le sue quote sul porto. Ma questa nuova società romana subentrata è andata in conflitto con i soci legati a Confindustria. Così tra i romani che vogliono il porto e minacciano ricorsi, i palermitani che vogliono una nuova gara e minacciano ricorsi, tutto alla Regione si è fermato. Perché?
Che le cose si siano bloccate perché c’erano forti dubbi sui nuovi soci romani, lo avrebbero dovuto dire chiaramente. L’impressione invece è che la vicenda porto si sia nuovamente bloccata dopo che la situazione societaria è divenuta sfavorevole ai soci di minoranza e a Confindustria. L’associazione degli imprenditori però ultimamente non vive però il miglior momento di sempre e ha avuto a che fare con diverse polemiche. Senza entrare nel merito, diciamo solamente che al momento probabilmente ha altro a cui pensare. Certo, difficilmente i soci di minoranza rinunceranno a nuovi ricorsi, e nessuno dice che hanno torto. Non stiamo dalla parte di nessuno, vorremmo solo che a ogni rallentamento delle pratiche, corrispondesse una motivazione. Oggi non sappiamo perchè questo cavolo di porto è rimasto misteriosamente chiuso fino ad oggi. Quello che vogliamo dire è che nessuno ha mai spiegato nullla ai balestratesi. Questi palermitani che ora minacciano ricorsi, sono quelli che fino a pochi giorni fa chiedevano subito l’affidamento. Avrebbero dovuto spiegare pubblicamente ai balestratesi cosa è cambiato nel frattempo. Al paese non interessa chi, ma come verrà gestito il porto, se in maniera legale e produttiva. Il resto a noi non interessa.
Nel frattempo in assessorato è arrivato un uomo “forte” politicamente e burocraticamente, Maurizio Croce, nipote dell’ex procuratore capo di Messina Luigi Croce ed espressione del movimento politico Democratici riformisti che fa capo a Salvatore Cardinale. Croce ha una posizione ben diversa da quella degli ultimi assessori al territorio che si sono avvicendati facendo perdere ulteriore tempo. Non è la Sgarlata, scaricata dal Pd, non è il giovane siracusano Gerratana, e via via discorrendo. È un esperto che può avvalersi della competenza di un altro burocrate storico della Regione, Maurizio Pirillo, già capo dei delicati dipartimenti dell’Energia e dell’Urbanistica. Uno che sa dove mettere le mani e che difficilmente tentennerà di fronte alla legge. Perché gli uffici hanno già esaminato le pratiche e hanno sentenziato: i nuovi soci romani, secondo le attuali norme, possono avvicendarsi al vecchio socio senza alcun problema. Saranno ulteriori pareri legali a chiarire tutto, ma adesso l’onere della prova pare si sia invertito. Cioè adesso si parte dal presupposto che c’è una ditta che ha vinto la gara e se questa ha i requisiti, allora gestirà il porto. Tra l’altro si è discusso anche di un’altra questione, quella relativa ai danni legati all’incuria. I romani sono pronti ad accollarsi i costi, stimati da una perizia in 900 mila euro. La Regione per la prima volta sembra determinata sulla controparte: a fronte dei lavori è pronta a prorogare la concessione che al momento è di venti anni.
C’è poi un ultimo elemento da considerare: dalla notte dei tempi un deputato regionale non si interessava al porto di Balestrate. Le cronache ricordano interventi di Cascio soprattutto per interessi elettorali, e di Giovanni Ferro per le sue origini balestratesi. Poi il nulla. Adesso c’è il forte interesse del Movimento Cinque Stelle a tenere accesi i riflettori sulla vicenda, forti della presidenza della commissione Ambiente e territorio all’Ars, guidata da uno dei grillini più preparati, Giampiero Trizzino.
Non possiamo cadere nel tranello di considerare determinante il lavoro dell’amministrazione comunale, per due semplici motivi: il primo, politico, è che questa maggioranza è quella che anni or sono diede inizio con le sue scelte politiche al primo disastro porto. Hanno molto di cui farsi perdonare. Il secondo motivo è burocratico: il Comune in questo momento non ha voce in capitolo. C’è comunque un valore aggiunto che è istituzionale: un sindaco che si spende per l’apertura del porto è di conforto ai cittadini dormienti che del porto non hanno alcun interesse come ampiamente dimostrato negli anni. Ma un sindaco che da solo chiede alla Regione di fare presto oggi evidentemente può solo avere un significato propagandistico alle prossime elezioni, per quello che può valere.
Ad ogni modo, come detto, c’è un vento nuovo che spira sul porto di Balestrate. Come in una serie televisiva, giovedì è in programma la prima puntata dell’ultima edizione. E noi, come sempre da anni, staremo qui a raccontare quello che succederà.
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COME TUTTE LE COSE..Se si apre il porto e merito di !!! Se non si apre è colpa del sindaco..