Il giorno dopo la combattutissima tornata elettorale, le polemiche non si placano. Il gruppo di Spazio comune è rimasto deluso dal risultato mentre i sostenitori di Milazzo hanno a lungo festeggiato. Ma è già tempo di amministrare.
Milazzo in queste ore sta definendo la squadra di governo. Il caso che sta facendo più discutere riguarda le possibili dimissioni da consigliere di Piera Chiarenza, che andrebbe a fare l’assessore per i prossimi cinque anni, forse alle Politiche sociali. La legge, in verità , oggi dice che un consigliere può fare l’assessore senza bisogno di dimettersi, continuando a fare il consigliere. Chiarenza ha preso un botto di voti ma dovrebbe lasciare il consiglio comunale per fare entrare il consigliere escluso Giuseppe Bacarella. Quale accordo politico precedente può giustificare il tradimento di 147 preferenze? Chiarenza ha ottenuto un ottimo risultato ma probabilmente dovrà cedere a una logica politica vecchia, che nemmeno a lei appartiene.
In giunta, con delega al Bilancio, dovrebbe andare invece Bonaviri, che però potrebbe restare in carica solo un anno. Restano due posti di assessore. Uno dovrebbe andare in prima battuta a Massimiliano Passaro, uno dei giovani che si erano candidati ma non sono stati eletti. La delega sarebbe allo sport, politiche giovanili, associazioni. Ma qualunque sarà il suo risultato, potrebbe non essere importante perché tanto, nei prossimi anni, questo ruolo dovrebbe andare a turno ai giovani esclusi dal consiglio. Una sorta di ricompensa per il sostegno al progetto. Infine, l’unica delega che sarebbe affidata a chi realmente è un autorevole esponente del settore, è quella al turismo, che dovrebbe andare a Salvatore Ferrara. Per lui è pronto pure il posto di vicesindaco.