Otto domande (e risposte) sul porto di Balestrate: ecco cosa sta succedendo

L’arresto del presidente, chi è Marconi, cosa dobbiamo temere e perchè possiamo sperare. Proviamo a chiarire i principali dubbi.

 

Chi è Gianni Moscherini?
È un imprenditore e politico di Civitavecchia dove è stato sindaco e anche presidente dell’Autorità portuale, gestendo praticamente uno dei più grandi porti d’Europa. Esponente di Forza Italia, era stato piazzato a capo della società che gestisce il porto di Balestrate, la Marina di Balestrate. Ma attenzione, Marina di Balestrate è una società che fa parte di un gruppo leader nella portualità turistica guidato da Renato Marconi. Moscherini dipende quindi da Marconi e da lui è stato piazzato a gestire il porto di Balestrate. Era un nome molto noto nel settore, un professionista capace di raggiungere risultati eccellenti a livello internazionale.

Perchè Moscherini è stato arrestato?
Al porto di Civitavecchia sono in corso dei lavori. Secondo l’accusa, Moscherini avrebbe fatto pressioni sull’ente gestore del porto per costringere le ditte che stanno eseguendo questi lavori a comprare materiale presso una società amica. Per convincerlo a farlo, avrebbe minacciato di denunciare le ditte che già forniscono questo materiale sostenendo in sintesi che sono abusive. A denunciarlo è stato lo stesso presidente dell’Autorità portuale, quel Pasqualino Monti che aveva preso il suo posto e indicato un tempo come suo fedelissimo. Qualcosa evidentemente deve essersi rotto tra i due.

Come si difende Moscherini?
Il suo avvocato, Carlo Taormina (quello del caso Cogne, per capirci), spiega che vero è che Moscherini ha chiesto di rifornirsi presso una società a lui vicina, ma solo perché questo è il suo lavoro: quello di mediatore, di procacciatore d’affari insomma. L’avvocato sostiene anche che non c’è minaccia: perché in realtà la denuncia di abusivismo esisterebbe davvero, cioè davvero quelle imprese non sarebbero in regola.

Perché è nata la polemica sul fatto che Moscherini fosse o meno presidente della società Marina di Balestrate?
La polemica è nata perchè qualcuno, alla notizia dell’arresto, ha stranamente fatto circolare false notizie su  presunte dimissioni di Moscherini avvenute già da tempo. E questa notizia si è diffusa a tappeto. Ma in economia, nel commercio,  la peggiore cosa, quella proprio da non fare mai, è dire una bugia. Infatti è stata proprio questa bugia a creare una polemica che altrimenti non sarebbe esistita.

Che danno ha creato l’arresto del presidente sul futuro del porto?
D’istinto rispondo: aprireste un conto corrente in una banca dove il direttore è stato arrestato per furto? Insomma, è una questione prima di tutto d’immagine, di fiducia: una società che gestisce un porto, guidata da un uomo accusato di estorsione e arrestato, a prescindere dall’esito delle indagini non è una cosa piacevole. L’intervento del gruppo Marconi, da cui dipende Balestrate, ha però scongiurato il peggio.

Ci saranno ritardi e problemi sul funzionamento del porto?
Al 99 per cento nessuno. Al momento vige la presunzione di innocenza: cioè fino a prova contraria Moscherini potrebbe essere solo vittima di false accusa. Ma se così non fosse, se davvero sarà ritenuto alla fine colpevole, ci sarebbe il rischio che in questi mesi a presiedere la società Marina di Balestrate ci sia stato un poco di buono che chissà cosa ha combinato. Il timore, insomma, è chissà cosa potrà venire fuori. Questo solo il tempo lo dirà, incrociamo le dita, ma al momento non sembrano esserci presupposti per temere il peggio.

Cosa è cambiato ora nella società che gestisce il porto?
Renato Marconi, capo del gruppo imprenditoriale romano che gestisce Balestrate, è intervenuto prontamente. Subito dopo l’arresto di Moscherini è stata convocata l’assemblea dei soci ed è stato completamente cambiato il vertice di Marina di Balestrate: prima c’era un consiglio d’amministrazione con tre componenti, ora c’è un amministratore unico, proprio Renato Marconi.

Come interpretare la scelta di Marconi?
L’ingegnere Marconi ci ha messo la faccia: pensate, tra i mille affari che avrà, ha scelto di guidare in prima persona la società Marina di Balestrate. Cioè in un momento di difficoltà non ha scelto altra gente di cui magari poteva fidarsi, ha scelto la persona che evidentemente gli dava il 100 per cento di garanzia: cioè se stesso. Sarebbe un folle se avesse scelto di guidare la società senza avere tutto in regola. Dunque è inevitabile pensare che l’interesse su Balestrate sia elevato e che Marconi non voglia che si commettano altri errori: quel porto deve aprire al più presto. Per questo ha fatto piazza pulita ed è intervenuto in prima persona. Come talvolta avviene in questi casi, chi fa da sé fa per tre. Probabile che tra qualche tempo, messe a posto le cose, Marconi lasci il posto a qualche altro manager.