Un’insegnante che sceglie di candidarsi, perché?
“La mia decisione scaturisce dall’idea che noi docenti possiamo dare un valido contributo alla società perché viviamo a stretto contatto con le famiglie dei nostri bambini e veniamo a conoscenza delle difficoltà che loro hanno sia di natura economica, per la mancanza di lavoro, che sociale per la carenza dei servizi per la nostra comunità”.
Cinque anni fa chi hai sostenuto? Perché adesso la scelta di Benedetto Lo Piccolo?
“Nell’ultima tornata per le amministrative ho sostenuto la lista di Milazzo perché credevo che l’esperienza degli esponenti più rappresentativi del gruppo avrebbe potuto rappresentare una valida garanzia di crescita e sviluppo per Balestrate. Così non è stato: la scuola Alberghiera non c’è più, lo strumento urbanistico non ha avuto una soluzione, il porto ancora arranca e le nostre scuole risultano poco adeguate ad una realtà in continua evoluzione. La scelta di Benedetto Lo Piccolo Sindaco è legata alla condivisione di un progetto comune, redatto da una squadra coesa con una forte motivazione, derivata proprio dai bisogni reali di questa comunità”.
Da insegnante, quali sono i problemi principali delle scuole balestratesi? Cosa si può fare per risolverli?
“I problemi delle nostre scuole sono tanti e tutti di pari importanza: l’arredo scolastico non adeguato ai bisogni e allo sviluppo psico-fisico dei bambini, l’assenza di una palestra per le attività motorie, carenza delle Lim, le lavagne interattive multimediali per una didattica moderna e più a misura di bambino, un locale e un servizio mensa più puntuale”.
Per te è la prima candidatura, intorno a te decine di candidati sono da sempre in politica. Cosa non ha funzionato in questi anni a Balestrate, nella politica balestratese?
“Sicuramente in questi ultimi anni la politica ha perso la sua vera essenza. Ognuno ha rappresentato solo se stesso e non si è data voce alle esigenze dei cittadini che pure avevano espresso la piena fiducia nei loro rappresentanti. Lo so che all’interno della mia compagine ci sono alcuni candidati che hanno maturato qualche esperienza e sicuramente possiamo attingere a competenze acquisite, ma la maggior parte della lista è formata da candidati come me che hanno una forte motivazione e la grande passione di volersi spendere per questo nostro paese”.
Qual è il giudizio sulle liste avversarie, Rizzo e Curcurù?
“Balestrate è una piccola comunità e ci conosciamo un po’ tutti. Dal punto di vista umano ritengo Rizzo e Curcurù due brave persone. Sotto il profilo politico no comment. Ognuno fa le sue scelte. Io credo nel progetto che abbiamo condiviso e partecipato”.
Quali sono le priorità del paese, quelle sulle quali ti impegnerai se eletta?
“Naturalmente gioco in casa e farò parte del gruppo di lavoro che si occuperà del mondo scuola. Tra gli altri temi voglio affrontare quelli delle opportunità di lavoro e dell’educazione civica per contrastare i fenomeni di vandalismo”.
A proposito. A Balestrate si registrano molti episodi di vandalismo, tu che hai a che fare con tantissimi bambini a scuola, puoi spiegare perché?
“Noi siamo abituati, per mentalità povera, ad avere rispetto solo delle nostre cose, cioè di tutto ciò che ci appartiene: quello che invece è di tutti “cosa pubblica” non è di nessuno. Occorre ribaltare questa mentalità far passare il messaggio che la piazza, le strade, il porto, le scuole, sono i nostri ambienti di vita che dobbiamo tutelare per meglio vivere la nostra quotidianità. Qualche segnale di cambiamento è in atto: la differenziata sta funzionando e questo significa che la nostra comunità ha voglia di essere educata a nuovi stili di vita. Un ruolo importante lo abbiamo noi educatori che dobbiamo essere, in primis, modelli positivi per le nuove generazioni e cercare di trasmettere regole di comportamento, che vanno dal rispetto della persona, al rispetto dell’ambiente. Tutto ciò è legato al mondo dell’accoglienza che per Balestrate costituisce il trampolino di lancio per il turismo”.