Quante volte negli ultimi anni vi hanno detto che “questa è la volta buona”, che “domani si firma”, e chissà quali altre promesse mancate sul porto di Balestrate? Questa volta ci sono tutte le condizioni perché sia davvero la volta buona. Ci sono una serie di circostanze che hanno contribuito ad arrivare all’atto finale.
Vi diciamo che al cento per cento, nell’arco di una settimana o poco più, il problema sarà risolto: o il porto sarà affidato a una società, oppure si rifarà il bando. Di certo il Comune di Balestrate rimarrà fuori dalla gestione e in questo articolo vi spieghiamo pure di chi è la colpa.
Se poi volete delle percentuali, possiamo dirvi che siamo sul 70%-30%, cioè che molto probabilmente il porto sarà affidato alla società che ha vinto la gara nel 2009, ma non è comunque detto. Vediamo perché.
La società che ha vinto la gara nel 2009 era formata da diversi soci, che in questi anni sono cambiati. La maggioranza è in mano a una cordata romana mentre la minoranza in mano a palermitani. I soci di minoranza, che si sono scontrati con i romani, oggi sostengono che essendo cambiato l’assetto societario, la gara va rifatta. I romani invece sostengono che la legge consente loro di gestire il porto. Questo scontro poteva andare avanti per altri mille anni, ma fortunatamente per Balestrate sono intervenute due figure alla Regione di ben altro spessore: il nuovo dirigente generale del Territorio, Maurizio Pirillo e l’assessore Maurizio Croce. Due che non hanno nessuno da ingraziarsi, non hanno potenti a cui rispondere e stanno facendo la cosa più semplice del mondo: seguire la legge. Stanno cioè verificando se la società che ha vinto la gara ha ancora i requisiti, stop. Cioè hanno controllato quali società compongono oggi la Marina di Balestrate, che ha vinto la gara. Hanno visto che c’è una società, la Mare, che era presente sin dall’inizio e stanno verificando che questa abbia i requisiti richiesti dal bando. Se avrà tutti i requisiti, questa estate il porto entrerà in funzione, altrimenti ci sarà un’altra gara e ci rivedremo tra qualche anno.
Sul Giornale di Sicilia in un trafiletto l’assessore Croce ci mette la faccia e annuncia tempi brevissimi: nell’arco di una settimana, dice, completeremo le verifiche.
Il perché la situazione si sia sbloccata all’improvviso, abbiamo provato più volte a spiegarlo. Ci sono una serie di circostanze finalmente favorevoli a Balestrate. Quello che purtroppo non potrà più risolversi è il peccato originale, cioè l’esclusione del Comune dalla gestione. Perché alcuni nostri cari politici, tanti anni fa, quando partì la gara per gestire il porto, decisero di allearsi con la ditta che poi risultò perdente, la Ustica Lines. Ma non è che fu un risultato sfortunato, non è che erano obbligati. Fu una scelta politica, legata a interessi personali, piena di conflitti di interesse, nel tentativo di fare entrare nella gestione un preciso gruppo di potere. L’opposizione allora provò in tutti i modi a far capire che quella scelta era avventata, che il Comune doveva rimanere dentro alla gestione a prescindere dal vincitore della gara, ma non ci fu verso. A prendere quella decisione politica fu il gruppo che fa capo all’attuale sindaco di Balestrate e all’ex sindaco Bonaviri. Fu una scelta tragica, Ustica Lines oggi è fuori e il Comune non ha voce in capitolo. Cioè la ditta che vincerà potrà assumere persone dall’Iran e Balestrate dovrà solo subire. Di quella scelta nessuno ha mai chiesto scusa, nessuno ha mai ammesso l’errore. Perché si sa, i politici non sbagliano mai ed è sempre merito loro.
Oggi Marina di Balestrate, che fa capo all’imprenditore romano Renato Marconi, sostiene di avere i requisiti che sta cercando la Regione e di essere pronta a mettersi in azione. Il presidente, Gianni Moscherini, che in tema di portualità ha una lunga esperienza e presto potrebbe essere chiamato a guidare piazze ben più importanti, sta già lavorando a un progetto di rilancio del territorio che parta proprio dal porto. La società per fortuna ha fatto sapere di puntare sulle professionalità locali per le proprie attività. Mancano pochi giorni e ne sapremo di più.
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Se ci si accapiglia per la gestione del porto, credo significhi che il business c'è, ed è questo l'importante.E, tutto sommato, meglio un porto gestito da squali efficienti, che da improvvisati individui che nulla sanno di marine e di nautica da diporto. Staremo a vedere.