Grazie Roma, o Roma non fa la stupida stasera? Scegliete voi quale canzone di benvenuto cantare ai nuovi vertici di Sicciara Marine, la società che per i prossimi vent’anni gestirà il porto di Balestrate. Per gli amministratori che arrivano dalla capitale io sceglierei un terzo slogan, Roma capocciona, perché ci vorrà autorevolezza, testa dura e tanta, tanta perseveranza per sbloccare il farraginoso iter che spalancherà le porte della struttura. Oggi la situazione è chiara: ci sono state inchieste giudiziarie, arresti, presunti illeciti amministrativi, si è perso tempo e nel porto si sono verificati danni. Tutto è bloccato, ma la vertenza si gioca a Palermo sul tavolo dell’assessorato al Territorio. La società che lo gestirà vuole evitare di pagare di tasca propria i danni dell’incuria ma prima di iniziare la gestione vuole essere certa di non trovare un ambiente ostile: come dargli torto, considerate tutte le vicende che hanno interessato la struttura? Dall’altro lato c’è il Comune, ormai fuori dai giochi, che in questi anni invece di sostenere la società che ha vinto la gara si imbattuto in proclami, ricorsi, scontri giudiziari e follie burocratiche che hanno contributo a tenere il porto chiuso. Oggi potrebbe solo esercitare pressioni politiche sulla Regione, coinvolgere la cittadinanza in manifestazioni e proteste per l’apertura del porto. Tutto il resto sono chiacchiere di politici che nulla possono fare. Lo ha sottolineato bene Pino Vitale, storico leader dei Comunisti a Balestrate che ha occupato l’aula consiliare per protesta contro i ritardi dell’amministrazione nel piano regolatore e le false promesse sulla questione del porto.
Ma andiamo al nuovo assetto societario. C’è stata una vera e propria rivoluzione in Sicciara Marine. Italia Navigando ha ceduto il passo alla Mare 2, società con cui era in affari ma con la quale era ai ferri corti per un contenzioso che rischiava di essere milionario. Per evitare guai, Italia Navigando ha chiuso un’operazione finanziaria con l’ex socio di minoranza cedendo tra l’altro anche le quote del porto di Balestrate.
Ecco che il nuovo assetto della società è fatto. Il presidente resta Antonino Di Monte, divenuto direttore generale della Catania Cruise Terminal, società che gestisce a Catania il terminal crocieristico. La novità è la nomina dell’amministratore delegato, Giovanni Moscherini, ex sindaco di Civitavecchia e già alla guida dell’Autorità portuale di Civitavecchia, struttura mastodontica che in questi anni è cresciuta notevolmente sia per dimensioni sia per flusso di viaggiatori. Nel consiglio d’amministrazione figurano anche Gioacchino Guccione, già patron di Marina di Villa Igiea a Palermo, Mauro Scali e Giuseppe Todaro, imprenditore sotto scorta per le denunce contro il racket e vicepresidente di Confindustria. Todaro è una delle persone più rispettate del mondo dell’antimafia siciliana e rappresenta il sigillo di garanzia a una squadra sulla quale Balestrate ripone le ultime speranze di vedere il porto aperto. La società ha già vinto la gara, deve solo insediarsi. Potrebbe farlo in via provvisoria per aggirare immediatamente i mille divieti burocratici che strozzano l’economia, potrebbe giungere ad un accordo con la Regione. Potrebbe quanto meno fare qualcosa, qualunque cosa per farsi sentire e sbattere il pugno sul tavolo. Potrebbe farsi vedere dai balestratesi, farsi notare, tato per riaccendere un filo di speranza. Balestrate sta a guardare.
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Viste le premesse dell'articolo, forse si intravvede uno spiraglio per il porto. Giusto oggi, 22-5, sul Corriere ho letto un articolo di G. Stella che , una volta tanto, raccontava qualcosa di positivo che accade in Italia: il porto di Civitavecchia verrà ultimato prima del termine stabilito, e se la giocherà, come traffico turistico, con Barcellona. Visto che, se ho ben capito,la Mare 2 è piena di abili manager, non resta che attendere che le pastoie ( o le mangiatoie ? ) burocratiche si risolvano