Sarà bene che Vito Rizzo e la sua maggioranza facciano una seria riflessione e si facciano trovare pronti la prossima volta, o questo Consiglio comunale rischia davvero di diventare luogo di scontro più che di lavoro. Alla prima seduta è subito bagarre, la maggioranza in grande affanno, l’opposizione che incalza, i nuovi giovani consiglieri che fanno scena muta, il sindaco che non annuncia neanche le deleghe degli assessori (a 15 giorni dal voto?), il capogruppo Enrico Rizzo che si lascia subito trascinare dall’emozione, si arrabbia e va allo scontro. Tutto questo mentre l’unico consigliere d’esperienza, Mimmo Cavataio, è sembrato messo ingiustamente all’angolo, schiacciato da un lato dal ricorso incombente di Francesco Vitale che potrebbe scalzarlo, e dall’altro dalle logiche degli accordi, che hanno già dato praticamente la giunta in mano ai milazziani e per forza di cose attribuito al più votato, Rizzo, l’ultima carica rimasta disponibile in Consiglio, quella di capogruppo (la presidenza è andata a Gino D’Anna). Il tempo per rimediare e crescere c’è, ma è meglio farlo presto. Perchè così l’opposizione può dilagare.
Il capogruppo di Balestrate partecipata (la lista di Benedetto Lo Piccolo), è Tonino Palazzolo e nel gruppo ha Guido De Amicis e Rosario Vitale (quest’ultimo dichiara che sarà in quota Prospettiva futura, dunque pronto a votare per i fatti suoi se lo riterrà, e annuncia che donerà i gettoni di presenza alla chiesa madre di Balestrate). Il primo appunto di Palazzolo è sulle elezioni: “Dal punto di vista politico ci sono forti perplessità sulla regolarità del risultato delle elezioni” dice mostrando dei documenti sui verbali delle elezioni con errori e incongruenza. Il gruppo di Lo Piccolo sta valutando se fare un altro ricorso viste le “tante cancellature e anomalie nei verbali”. Stesse perplessità sono espresse da Curcurù, che parla “non di un errore, che può capitare, ma di più anomalie”.
Poi è la volta dell’elezione del presidente del Consiglio comunale condita dalla piccola gaffe del consigliere Taormina della maggioranza che svela in anticipo il nome del capogruppo, Enrico Rizzo, che in quel momento presiede i lavori in qualità di consigliere col maggior numero di voti. L’episodio passa in cavalleria. Alla fine è eletto ancora una volta Gino D’Anna.
La polemica esplode poi sull’elezione del vicepresidente del Consiglio, Enza Agrusa. Secondo l’opposizione bisognava coinvolgere tutti e dialogare insieme sulla scelta di presidente e vice e invece “la maggioranza si è chiusa a riccio”. Enrico Rizzo replica spiegando che il suo gruppo aveva deciso di votare come vicepresidente del consiglio il consigliere più giovane eletto, a prescindere che fosse della maggioranza e dell’opposizione. Durante il suo intervento alcuni consiglieri d’opposizione lo incalzano e lui alza la voce. Curcurù allora si alza e lascia i lavori per poi rientrare più avanti. Altra polemica poi quando il sindaco annuncia che non comunicherà le deleghe degli assessori. “Un atto irrispettoso – dice Curcurù che nel frattempo è rientrato – è chiaro che afferisce a modalità di gestione della cosa pubblica privatistica”. Il sindaco prova a mediare spiegando che il dibattito proseguirà al prossimo Consiglio ma la polemica continua.
Il tutto con una novità assoluta, lanciata un po’ alla meno peggio, quella della diretta video dei lavori su Facebook. Lo spettacolo in onda, purtroppo, non è dei migliori. Figuriamoci cosa potrà accadere quando si parlerà di piano regolatore, spiagge e altro ancora. Teniamoci forte.