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Rizzo si ricandida, l’opposizione si organizza, la scelta degli ex: le novità sulla politica balestratese

Tre anni fa iniziava l’era Rizzo, il giovane sostenuto da alcuni senatori della politica balestratese. Una ricetta che non ha dato ad oggi i frutti sperati. Mancano ancora due anni alle prossime elezioni, e la politica è già alle grandi manovre.

Il sindaco Rizzo è convinto che sta facendo bene e ha già fatto intuire in giro che si ricandiderà. Certo, la sua speranza, e quella di tanti balestratesi, è sempre quella di prendere un treno per Palermo o Roma, ma al momento è più probabile che tenti la riconferma. Negli ultimi tempi ne ha parlato persino con politici con cui aveva litigato, ai quali ha fatto i soliti discorsi. La sua compagine attuale, però, non è compatibile con tutti: per ognuno che imbarcherà, rischierà di perderne altri. Rispetto a quando è stato eletto con 1.500 voti circa, oggi ha già perso diversi pezzi.

“Siamo Balestrate”, la sua lista, non esiste più. Amici, sì, ma tanti hanno già ammesso candidamente che non torneranno a sporcarsi le mani per un progetto che è stato tradito. Rizzo però può continuare a contare sui suoi voti, che gli hanno consentito di piazzare un paio di fedelissimi in Consiglio e oggi rafforzati dall’emergenza coronavirus che ha concesso qualche punto in più a chi si è trovato ad amministrare.

Anche i milazziani sono ormai sfaldati, senza il loro leader politico in prima linea per il gruppo è suonata la campanella del liberi tutti. Basta ricordare la lite con l’ex assessore Imbrunnone e i malumori degli ultimi tempi del consigliere Cavataio. Il garante del patto con Rizzo è al momento la cordata che fa capo al consigliere Taormina. Vero è che al momento del prossimo voto, messi alle strette, i milazziani potrebbero tornare alla compattezza, ma è quasi certo che in caso di candidatura di Rizzo perderanno i 150 voti di Vito D’Anna, così come Chiarenza e i suoi 295 314 voti, che andranno in direzione opposta a quella di Rizzo. Da capire che farà Gino D’Anna, che ha sempre detto di essere all’ultima legislatura ma difficilmente rinuncerà alla passione per la politica e i suoi 200 voti saranno sempre determinanti.

È chiaro che si tratta anche di numeri legati alla doppia preferenza di genere, ma restano comunque indicativi delle forze in campo.  Tra l’altro c’è ancora in ballo il tema del rimpasto. Rizzo ha ancora dei posti in giunta da giocarsi per provare a recuperare qualche deluso, ma inevitabilmente per ognuno che accontenterà, ci sarà qualche altro scontento. Per questo il tema rimpasto pare al momento congelato. Lo hanno capito bene diversi sostenitori un tempo vicinissimi e che speravano forse in un ingresso in giunta. Negli ultimi tempi sono divenuti piuttosto critici l’amministrazione. Insomma, l’attuale maggioranza è fortemente indebolita e ha ancora la possibilità di rifarsi, ma se qualcuno dei senatori dovesse odorare il pericolo… assisteremmo al classico scaricamento pre elettorale e alla grande fuga.

E gli avversari come stanno rispondendo?
Balestrate partecipata è in una fase di riflessione. Benedetto Lo Piccolo, candidato tre anni fa, è fautore della linea dell’azzeramento: il suo pensiero è “ripartiamo da zero in tutti i rapporti di forza anche con le altre forze politiche del paese, a partire dai delusi rizziani, e dialoghiamo”. Un ragionamento che trova alcune sponde importanti all’interno, ma anche forti critiche. C’è chi vuole intavolare un ragionamento con i 5 Stelle, e chi invece sostiene la necessità di continuare su un percorso autonomo. È chiaro che è ancora presto, ma le prime divisioni fanno sorridere i rizziani che intravedono la luce: se gli altri si dividono, lui vince.

Se invece gli altri dovessero andare uniti, sarebbe dura per chiunque. Nella sponda opposta a Rizzo c’è un ampio bacino di voti che tre anni fa non ha scelto Rizzo o i milazziani. Quanti hanno cambiato idea?
I 5 Stelle, quasi 1.100 voti di lista e oltre 1.200 col candidato Curcurù, forse non avranno la stessa forza tra due anni, ma rappresentano un buon bacino di voti anche personali, non solo legati al partito. Forse da soli non avrebbero alcuna possibilità, ma potrebbero essere determinanti in una sfida a due. Cosa accadrà?

Di certo lo scenario politico locale è ormai cambiato. L’alleanza di Rizzo coi milazziani ha rotto gli schemi che duravano da anni. E l’uscita dalla scena politica di Milazzo ha contribuito a mischiare le carte. Ora nella politica balestratese è possibile tutto, e il contrario di tutto. Sempre per il bene dei balestratesi, ovviamente.

 

+Capisco l’attività giornalistica, ma è mio dovere da Coordinatore evitare la confusione tra i nostri concittadini++

È comprensibile che l’articolo debba suscitare interesse ma atteniamoci ai fatti e non all’interpretazione. Sia chiaro che “Balestrate Partecipata” dichiara una linea politica solo per il tramite del suo Coordinamento o del suo Coordinatore, il resto sono discorsi da bar. La politica è altro. “Balestrate Partecipata” ha un progetto politico da più di quattro anni, lo ha reso evidente già durante la precedente competizione elettorale e lo ha reso manifesto in tutto questo triennio di legislatura. Ripeto, capisco la necessità giornalistica ma prima di definire posizioni che attengono a “Balestrate partecipata” si deve fare riferimento al sottoscritto come portavoce e rappresentate di un Coordinamento e di un movimento. Impieghiamo il nostro tempo per la politica seria e non per i discorsi tattici… per quelli ci sono i pinguini! Vogliamo impiegare il tempo in altre attività più importanti per il paese; rispondiamo a questo articolo solo per evitare di creare confusione.
Il Coordinatore di Balestrate partecipata- Luciano Longo

Categories: Politica
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