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Sentiero del pescatore, il mistero delle telecamere guaste: così vanno in fumo 50 mila euro

Come spendere oltre 50 mila euro per risistemare un’area degradata e nel giro di un anno ritrovarsi punto e a capo. Con la beffa che le telecamere installate non funzionano da chissà quanto tempo e non sono state mai riparate.

Questa è la storia del sentiero del pescatore, un’opera realizzata diversi anni fa a ridosso di una delle zone più belle del paese, l’antica spiaggetta del pescatore. Una zona purtroppo mai valorizzata, rimasta isolata, e quindi finita nel degrado. Questa è anche l’ennesima storia dell’uso forse poco accorto di soldi pubblici, che rischiano adesso di evaporare e di diventare l’ennesimo, clamoroso, spreco.

L’amministrazione Rizzo, con l’allora assessore Giovanni D’Anna, ha iniziato a seguire il progetto per recuperare l’area sin dal suo insediamento, sulla spinta di un movimento cittadino che ne chiedeva la valorizzazione.

Il sentiero, risistemato, è stato inaugurato il 7 giugno 2019. Apericena, gruppi folkloristici, l’immancabile cabarettista, è stata proprio una grande festa. Giovanni D’Anna, nonostante il primo risultato ottenuto, nel frattempo non era più assessore. Il progetto è stato finanziato dal Flag, una delle creature attraverso le quali gli enti locali possono usare in maniera più o meno rapida i fondi comunitari per la promozione del territorio.

L’importo a base d’asta, di poco meno di 100 mila euro, è stato aggiudicato con un ribasso del 35% circa all’associazione temporanea d’impresa Anselmo costruzioni di Sergio Anselmo e Francesco Lipari. In tutto i lavori sono costati circa 48 mila euro iva esclusa.

E però, dopo alcuni mesi, ecco tornare i problemi. Ad agosto alcuni cittadini segnalano nel sottopassaggio delle scritte con lo spray oltre alla puzza di urina. Le telecamere, dicono dall’amministrazione, in quel punto non arrivano. Ma realmente non si poteva fare nulla per controllare? Le telecamere sorvegliano gli ingressi: nessuno ha controllato? Funzionavano?

Il caso è esploso ieri, dopo che i Cinque Stelle hanno segnalato la presenza addirittura di un frigorifero in spiaggia. Come è finito in quel punto? Qualsiasi cosa sia accaduta, un controllo con le telecamere potrebbe aiutare. E invece no, le telecamere non funzionano. Eppure nel bando di gara, che poi ha subito un ribasso del 35% circa, il costo della videosorveglianza era di 14 mila euro, mica briciole.

E qui inizia la nostra ricerca. Abbiamo chiesto a diversi uffici comunali ma nessuno sa di preciso il motivo del mancato funzionamento. Secondo il progetto iniziale il registratore delle immagini sarebbe stato posto presso il Comando dei vigili, ma nelle more del trasferimento nella nuova sede è  stato sistemato al Comune. Quando si è guastato? Abbiamo chiamato il direttore dei lavori, l’ingegnere Viola che ha assicurato: “Quando l’opera è stata ultimata, le telecamere funzionavano. In seguito sono stato contattato dal Comune per il malfunzionamento e ho spiegato che si trattava di un problema del segnale, che si era perso a causa del maltempo. Il Comune avrebbe dovuto fare la manutenzione ordinaria che non spetta certo a me”.

Dunque le telecamere quando si sono guastate? Perché non sono state mai riparate? Sono aspetti che andrebbero chiarite da chi di competenza perché di mezzo ci sono fondi pubblici con regole ben precise da rispettare per non danneggiare l’erario e la pubblica amministrazione.

Categories: Cronaca
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