Mentre a Balestrate si discute di programmi e di elezioni, in Consiglio comunale i nostri politici si stanno preparando ad affidare ai privati la gestione dell’ex villetta comunale. Dimenticando così che da decenni la struttura è stata in mano a un privato e di fatto l’ingresso è stato interdetto al pubblico.
L’ex Conchiglia non può essere privatizzata senza garanzie. Dopo uno scippo durato 50 anni, durante i quali i balestratesi non hanno potuto usufruirne liberamente, la villetta comunale deve tornare ai balestratesi. Almeno devono essere loro a decidere sull’utilizzo. Che siano consultati, che si faccia un referendum informale, non importa. Ma quella struttura deve rimanere gratuita e comunque in mano al pubblico. Siamo pronti pure e mettere nero su bianco delle proposte raccogliendole su internet e sulla piazza. Già il nuovo movimento “Spazio comune” aveva iniziato il dibattito sulla struttura, per coinvolgere la gente e raccogliere proposte sull’utilizzo. Ma i politicotti volponi la sanno lunga e stanno accelerando…
Nell’ultimo Consiglio comunale, i politici sembravano barcamenarsi tra tanti interrogativi. Lo stesso sindaco, Tonino Palazzolo, ha fatto intendere di non avere la benchè minima idea di cosa farne della struttura. Per sì e per no, ha partecipato a un bando. Che progetto ha presentato? “C’era un bando ed è stato modellato rispetto a quel bando”. E addirittura Totò Milazzo, in uno slancio di bontà verso il sindaco (le elezioni sono alle porte…) ha osannato la scelta: “Il sindaco ha fatto bene a muoversi perché così almeno si parte da una base di proposta su cui confrontarsi”. Un dramma di democrazia e di idee. Come dire: partiamo ammuzzo e discutiamo sulla base di un bando fortuito che non seguiremo.
A spiegare perchè il sindaco non si è rivolto al consiglio comunale, ci ha pensato Salvatore Salvia: “Spesso l’amministrazione ha espresso la perplessità di portare una idea in consiglio per evitare che il consiglio possa bocciare ogni proposta”. Il Consiglio comunale, è bene ricordarlo, deve rappresentare i cittadini. Qui invece l’impressione è che i politici vogliano decidere per i fattacci propri.
Il più irritato è apparso Giuseppe Bacarella: “Cosa dobbiamo decidere se già l’amministrazione pubblica ha già deciso tutto?”. De Amicis, del mitico gruppo Balestratesi, capace di votare sempre diviso nelle più importanti questioni, tipo lungomare e porto, ha risposto indignato: “Sulla base di cosa ha deciso tutto?”. E in effetti ha ragione, nulla è stato deciso. I capigruppo elaboreranno una proposta di indirizzo e la porteranno in Consiglio. E intanto si cercherà di capire se servono modifiche al piano regolatore.
In vantaggio, manco a dirlo, c’è la possibilità di affidare la struttura a privati. Come? Attraverso lo straordinario strumento del progetto di finanza, in inglese “project financig”. Di che si tratta? In breve, si coinvolgono i privati per ripristinare la struttura ed eseguire i lavori ma soprattutto per stabilire cosa deve diventare la villetta e come può fruttare quattrini. Poi, ovviamente, i privati parteciperanno alla gestione. Qui nisciuno è fesso.
Detto così, sarebbe magnifico. Se non fosse che stiamo parlando di una politica legata a doppio filo all’imprenditoria e che fino ad oggi non ha avuto la minima idea di cosa farne della villetta. Ma v’immaginate cosa succederebbe dando in mano l’ex Conchiglia ai privati? Non osiamo pensarlo: promesse di posti di lavoro, gestione a uso personale di attività economiche, biglietti d’ingresso. Pensiamo proprio al peggio: pensiamo cioè che al Comune possa sfuggire di mano la situazione, visto che in realtà non l’ha mai avuta in pugno. E chi si fida di questi? Pensate al porto, pensate alla privatizzazione delle spiagge, pensate ai palazzi storici scomparsi, pensate al piano regolatore stravolto dai privati: nessuno può papparsi pure la villetta ora che è tornata al Comune!
L’allarme però è reale. In consiglio le proposte sono state queste: per Milazzo “il ristorante, la sala convegni se compatibile, è un’idea convincente: aggiungendo piccoli esercizi commerciali affinchè siano di richiamo per andare lì”. Il sindaco non si è sbilanciato: “Si potrebbe fare un project financing, mantenendo salvo l’aspetto pubblico”. Ma Palazzolo ha ribadito che non ha idea di cosa ne sarà della villetta: “E’ chiaro – ha detto il sindaco – che se cambia il finanziatore, cambia anche un po’ la filosofia del progetto”. Salvia, suon fedelissimo, è stato più esplicito: “Sono d’accordo a nome del gruppo di discutere di una attività da affidare al privato”. Benedetto Lo Piccolo ha cercato di accontentare tutti proponendo di creare “uno yachting club e una parte riservarla a giardino. Ma niente centro sociale”. Neanche Spica ha fiducia nelle capacità della politica balestratese: “E’ chiaro che la struttura non potrà essere gestita dal comune”.
Poi è intervenuto il giovane Giuseppe Lombardo. Giovane, sì, ma sembra aver già capito tutto: “Non vorrei che questo immobile fosse strumentalizzato in campagna elettorale e rinviato fino alle nuove elezioni”. Per poi allinearsi a tutti gli altri: “Non mi dispiacerebbe che fosse gestito da un privato”.
Sabato mattina un gruppo di volontari manifesterà davanti alla villetta e sciopererà “al contrario”, come insegnava il sociologo Danilo Dolci: ripuliranno la struttura e chiederanno che rimanga pubblica. Il Comune può essere protagonista della gestione. Pensare subito ai privati, dire che sono indispensabili, può significare essere in malafede.
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le risorse sono poche, e anche la Conchiglia può diventare uno strumento di ricatto per i soliti politici senza scrupoli o peggio, per chi ci vuole speculare sopra quattro soldi. Mah